Problemi di ansia costante in tutta la giornata e ulteriore nelle situazioni sociali.

Salve, sono stato una persona con una vita relativamente ordinaria e spensierata prima di arrivare a questo punto.
Da circa più di un mese vivo una situazione di (suppongo) ansia costante, mi sveglio la mattina nauseato e sull'apice del pianto e concludo addormentandomi tardi in preda alla malinconia per poi svegliarmi presto.
Questo già rende la quotidianità ardua.
Sono personalmente molto timido, emotivo e vivo la mia giornata prevalentemente a casa disegnando e scrivendo fatta eccezione per la scuola e per le rare volte che esco con amicizie varie.
Uscire mi crea un senso di paura che non so identificare.
In realtà non so identificare nulla della mia situazione nonostante io cerchi sempre di capire le mie incongruenze.
Vivo situazioni simili fin dall'infanzia.
Mio padre era molto aggressivo nei miei confronti, non perdeva l'occasione per aggredirmi verbalmente mentre mia madre ha sempre cercato di valorizzare quello che sono, è sempre stata meravigliosa con me.
Era uno spartiacque quella situazione e mi creava molta confusione, da piccolo ero inoltre iperattivo e mentre mia madre cercava di aiutare la mia condizione mio padre mi trattava male per questo, pensando di potermi correggere con le maniere forti.
Oggi ancora mi pesa la sua presenza nella mia vita proprio perché non è cambiato e mia madre sta male con lui.
Ogni tanto riesco a distrarmi: disegno, scrivo oppure studio giapponese.
Tuttavia queste distrazioni non durano a lungo: tutto torna come prima e lentamente vengo divorato da questa sensazione.
Ogni tanto mi chiedo come sia possibile che qualcuno abbia interesse nell'aiutarmi, è distopico per me, specialmente dopo l'avvenimento successo di recente.
Una mia amicizia mi ha sempre ripromesso di essere la spalla sulla quale appoggiarmi, per supportarmi e donarmi quella felicità che tanto arranco per ritrovare.
Eppure eccoci qua con lui che ogni volta che mi ripresento a scuola anche nelle peggiori situazioni nelle quali sto emotivamente non tenta neanche di supportarmi.
Non che io lo richieda, però questa falsità mi fa male e vorrei davvero allontanarmi da lui, anche se fa così male visto che DICE di considerarmi una delle persone migliori della sua vita.
Tutto questo si potrebbe coagulare in quello che oggi sto vivendo, ma non esperto nel contesto quindi non posso dire nulla, ecco perché mi ritrovo qui a parlarne.
Spero nella pazienza e di ricevere una risposta, perdonate eventuali errori grammaticali.
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Dr.ssa Arcangela Annarita Savino Psicologo 49 3
Carissimo Utente, il racconto delle tue relazioni familiari è molto chiara per essere qui riportata e di questo ti faccio i miei complimenti. Al contempo le tue analisi o riflessioni sul tuo stato psicoemotivo sono giustamente in relazione con essa.

Emozioni convulse creano uno stato d'animo agitato e alterato tale da sentirsi quasi impediti nel fare o nel continuare quello che ci si è predisposti di fare. Di conseguenza l'umore risulta sofferente.

Il mio consiglio è esprimi chiaramente a tuo padre e a tua madre il tuo malessere cercando insieme una soluzione che possa essere anche quella di rivolgervi presso una struttura pubblica per un supporto familiare e individuale per te.

Cordialmente Arcangela AnnaRita Savino

Dr.ssa Arcangelaannarita Savino

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