Assistere al parto

Buongiorno
Una mia amica mi ha chiesto di assistere al parto.
Io al momento non le ho ancora risposto ma onestamente proprio non me la sento.

Ho un trascorso di 2 aborti (1 spontaneo e 1 gravidanza extrauterina).
Ho ancora voglia (forse) di avere figli ma finora non ho mai partorito.


So che deve essere una mia scelta ma allo stesso tempo mi dispiace dirle di no.

Ho paura che assistere a scene forti di quel tipo...che posso solo immaginare...possa colpirmi e traumatizzarmi e condizionarmi eventualmente nel futuro.

Visto gli aborti... Ho già esperienze negative riguardo le gravidanze e nemmeno troppo indietro nel tempo... L'ultimo parliamo di 6 mesi fa.


Nella mia situazione pensate che effettivamente potrebbe avere un patto negativo su di me?
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signora,
io credo che farebbe bene ad ascoltare quella voce dentro di Lei, che ammette "onestamente proprio non me la sento", senza sensi di colpa, né timori di guastare in qualche modo il rapporto con la sua amica.

Se le è così tanto amica da richiederle la sua presenza accanto a sé in un momento così importante per la sua vita, lo sarà altrettanto per comprendere la sua difficoltà conseguente alle esperienze vissute e le implicazioni che la situazione potrebbe realisticamente invece avere per Lei.

Assistere ad un parto, non potendo ovviamente sapere in anticipo che tipo di parto sarà (dimentichiamoci le scene idilliache dei film!), può essere un'esperienza in qualche modo traumatica, soprattutto se non si ha mai partorito.

Le parli a cuore aperto, dichiarando il conflitto in cui si trova, ma non mettendo le esigenze della sua amica (è il suo primo figlio? il padre del bambino non è disponibile?) davanti alle sue, assolutamente legittime.

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta.

Sì è il suo primo figlio e il rapporto con il marito in realtà è pessimo e quasi inesistente.
Ha una situazione emotiva abbastanza delicata e infatti lei stessa sta seguendo un percorso di psicoterapia.
Io d'altra parte ho appena completato il mio percorso iniziato a valle del secondo aborto.
L'ho superato.. e credo di aver fatto un buon lavoro ma è ovvio che per me una eventuale futura gravidanza non sarà spensierata come se non fosse mai successo nulla prima quindi non vorrei aggiungere ulteriori ansie (già di per sé normali) legate al parto.
Tuttavia la sua situazione particolare mi fa sentire più forte e di lei e per questo mi sentirei in colpa nel rifiutare la sua richiesta.
Il problema è che mi sento sempre più forte degli altri... Ma è sempre così? O semplicemente mi "lamento" meno e reagisco di più?!