Separazione e maternità

Buongiorno.
Sono una ragazza di 31 anni con una bimba di 9.
Sono appena rientrata nella mia città d'origine, in cui vive la mia famiglia, dopo essermi separata in maniera drammatica dal padre della bambina.
Dico drammatica, perché praticamente sono scappata dalla casa in cui vivevo.
Lui era fortemente denigratorio nei miei confronti, mi ha sempre insultata davanti alla piccola.
Questo ha fatto sì che lei interiorizzasse la mia persona come una perdente, fallimentare, insomma mi disprezza.
Credo si tratti di alienazione parentale.
In tutto questo, mia figlia è innamorata di mia madre e si è completamente attaccata a lei, tanto da non riuscire, io, ad avere alcun momento esclusivo con lei (la bimba).
So che è sbagliato, so che urge un ridimensionamento dei ruoli, ma io davvero non ce la faccio più.
Ho solo dato amore alla piccola, anche quando da lei ero rifiutata, l'ho protetta non parlandole mai male del papà, l'assecondo rispettando i suoi tempi e parlando con dei terapeuti mi hanno detto tutti che io sono una brava madre.
Eppure lei considera tale la mia.
Che di carattere, è accentratrice.
Non ho più forze.
Non so più cosa fare.
È tutto troppo doloroso, mi sento una fallita in tutto.
Non credo più che possa risolversi nulla.
Infatti, per recuperare il rapporto con la bimba dovrei mostrarmi sorridente ma spesso sono disperata.
Ho investito tutto in una famiglia e ora mi trovo con una figlia che mi odia.
Da grande si ricorderà di mia madre.
E io?
E tutto l'amore?
È un fallimento enorme.
Mi trovo a vivere con i miei, senza un lavoro e soprattutto senza speranze di poter condurre una vita dignitosa.
In tutto questo trovo grande ingiustizia.
Io credo di meritare molto più dalla vita.
Ma non vedo soluzioni se non condurre un'esistenza vuota e di dolore.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile utente,

dispiace sentire il suo dolore e il Suo senso di fallimento.

Forse lei è una persona che non si sa difendere,
considerato che l'intrusione è avvenuta sia da parte del suo ex compagno
sia da parte di Sua madre.

E' importante ora,
al più presto,
una visita presso il medico di base.
Ed inoltre cercare una Psicologa che La aiuti (magari presso il Consultorio pubblico, che è gratuito),
anche a cercare un lavoro, qualsiasi esso sia, riunendo tutte quelle poche forze che ha.

Stando immobile scivola sempre più giù.

Sono certa che riuscirà a darsi uno scossone
e a fare un primo piccolo passo.
Non crede?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Si, sto già cercando lavoro. Ho inviato curricula, fatto colloqui e provato un concorso. La cosa che più mi attanaglia è di non riuscire ad instaurare un rapporto forte con la piccola e non riuscire a far fronte alle intrusioni della mia famiglia d'origine. È troppo tardi a 31 anni provare a realizzarsi nella vita?
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
No, non è troppo tardi.

Ma occorre farlo a piccoli passi,
piccoli forse ma concreti.
I desideri da soli non bastano.

Un rapporto forte con la piccola riuscirà ad instaurarlo quando Lei starà bene.
Se possiamo scegliere,
noi umani siamo maggiormente attratti da una persona sicura di sè e sorridente, piuttosto che il contrario...

Tutti ci meritiamo molto dalla vita,
ma solo se siamo in grado di alzarci sulle punte dei piedi fino a staccare il grappolo dalla vite.
Altrimenti "La volpe e l'uva" insegna.

Per tutti questi motivi Le suggerivo un aiuto psicologico,
ma vedo che non ha ripreso il discorso.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Ha ragione, non ho ripreso il discorso ma volevo dirle che sono in terapia attualmente e che ci sono stata anche in passato.
Tuttavia, non ne sto giovano troppo.

La ringrazio comunque molto per il tempo dedicatomi.
[#5]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Sono contenta del Suo riscontro,
e del fatto che sia in terapia.

Se non vede progressi ne parli apertamente con la Sua Psicoterapeuta,
è la via migliore.

Che l'anno appena iniziato Le porti serenità e gioia.
Dott. Brunialti