Non ho voglia di fare sesso, ma non con lui, in generale

Buongiorno, sono una ragazza di 24 anni e vi scrivo per un problema che va avanti da diverso tempo, o forse da sempre.

Sto con un ragazzo da 4 anni, lo amo tantissimo e insieme stiamo bene, condividiamo gli stessi interessi, idee, passato, carattere etc.

Beh, da diverso tempo, o da sempre, non saprei dire, non ho voglia di fare sesso.
Ma non con lui, in generale.
Non desidero fare sesso nemmeno con altri ragazzi e questa cosa è sempre stata così temo.
Cioè, io ci penso, penso all’atto e mi piace.
Mi eccita come cosa.
Poi, quando siamo insieme, tranne che la prima volta, non ci penso, o se ci penso è perché non voglio che mi lasci perché non lo soddisfo.
Il fatto è che è una cosa meccanica, lui se ne accorge e da sempre mi dice che sono meccanica e che la voglia di farlo con me gli sta passando.
Il fatto è che non è che non sono attratta da lui, non lo sono da nessuno.
Cioè non ho mai avuto voglia di fare sesso come intende lui, che gli viene a caso, così.
Non funziono forse, mi sento sbagliata e strana.
Demoralizzata e stressata per questa cosa.
Sento di dover assecondare se no lo perdo, eppure non riesco a parlarne con lui, perché non voglio pensi che non mi attrae, che sono strana, non penso mi capirebbe.

Ultimamente, direi gli ultimi due anni, sono stati stressanti per entrambi per l’università e ci siamo concentrati molto su quello.
In più viviamo coi nostri e quindi non siamo mai soli.

Lui mi ha detto di usare i porno per risolvere la mia poca spontaneità, ma non mi eccitano.
Non mi piacciono.
Non ci trovo nulla di eccitante e coinvolgente.
Col mio corpo ho un rapporto non ottimo, ho sofferto di sovrappeso forte, ora mi alleno, ma ancora non sono perfetta e mi sento a volte in i imbarazzo nuda, tuttavia il mio problema è prima.
Non sento desiderio verso nessuno.
Vorrei parlarne con lui, mi sento così sbagliata e strana.

Chiedi a voi cosa potrebbe essere rendendomi conto che una terapia sarebbe la cosa migliore, tuttavia non lavoro al momento e i miei genitori non possono pagarmela.
Quindi sarebbe rimandata a quando troverò un lavoro.

Ho letto alcune cose e pare sia un problema comune.


Attendi risposte e mi scuso per la lunghezza.


Cordiali saluti
[#1]
Dr. Angelo Porro Psicologo, Psicoterapeuta 2
Si tratta di un puntiglio rancoroso verso l'uomo in genere, nella forma del non concedersi.
Riconducibile al passato di sovrappeso, come se "prima ero costretta ad elemosinare affetto, adesso che sono quasi perfetta, mi vendico rifiutandoti".

Dr. Angelo Porro