L'ingratitudine

Salve, sono sposata con mio marito da 10 anni, tra alti e bassi a causa dei suoi genitori... si fá comandare e subisce in silenzio... ecco io no... in questi 10 anni ne abbiamo passate io sono stata l'unica persona nei momenti di sconforto ad essergli stata accanto... ma spesso tutte le volte in cui litighiamo, lui dice sempre che io me ne frego, che io sono sempre quella combattiva che spesso voglio litigare io con i suoi genitori (ludopatici) ma in realtà non è cosi.
anche quando la mamma non ha ragione... di fronte all'evidenza.
dá sempre la colpa a me... la cosa che mi fá più male e che tutte le volte dice che io non ho fatto niente per lui (ma ho sempre dato il massimo infatti quando non litighiamo mi dice spesso che senza di me non saprebbe come fare... ecc... poi basta un attimo per dimenticarsi tutto... come potrei comportarmi con una persona che non ha gratitudine?
se lo prendo con le buone purtroppo non ottengo mai risultati... aggiungo che spesso mi dice che sono per lui sempre un estranea.. dopo 10 anni.. non só più cosa fare..
[#1]
Dr. Monica Zoni Psicologo 164 13
Buongiorno signora,
apro il consulto con una citazione trovata nella letteratura in merito all'ingratitudine che descrive una condizione in cui forse, in parte ,ci si potrebbe ritrovare

"....... un sordo, rancoroso rancore (il più delle volte covato inconsapevolmente) che coglie ......... chi ha ricevuto un beneficio, poichè tale condizione lo pone in evidente debito di riconoscenza nei confronti del suo benefattore. Un beneficio che egli dovrebbe spontaneamente riconoscere ma che non riesce, fino in fondo, ad accettare di aver ricevuto, al punto di arrivare a dimenticarlo o negarlo o sminuirlo o, addirittura, a trasformarlo in un peso dal quale liberarsi e a trasformare il Benefattore stesso in una persona da allontanare, da dimenticare, se non addirittura da penalizzare e calunniare".

Suo marito potrebbe vivere una condizione di impotenza rispetto all'attuale impossibilitò di modificare il proprio rapporto con i genitori e quando lo sente ricordare da Lei che , con le migliori intenzioni, lo incoraggia a cambiare, reagisce proteggendosi da ciò che legge come una critica a qualcosa da cui non riesce ad affrancarsi
Penso che la prima cosa da fare sia farvi aiutare ad uscire da questo circolo vizioso che non permette al vostro rapporto di fluire serenamente
Buone cose

DOTT,SSA MONICA ZONI

Dr. Monica Zoni, Psicologa clinica, Milano sud e Skype
zoni.monica@gmail.com cell. 3394939556

Disfunzione erettile

La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?

Leggi tutto