L'amore a distanza mi ha resa insicura

Salve, ho 23 anni, da quando ne avevo 16 sono fidanzata con il mio attuale ragazzo.
Lui ne aveva 17.
Abbiamo sempre vissuto a 10 minuti di macchina ma da 3 anni circa lui vive e lavora fuori, io studio qui e dopo la laurea andrò a vivere con lui.
Il distacco non è sembrato difficile ma dopo qualche mese ho iniziato a stare male, un dolore a mio avviso esagerato che mi ha portata a vedere tutto in negativo.
Sono tre anni che piango ogni giorno, che mi sono convinta che lui stia con me per abitudine nonostante mi ripeta ogni giorno che mi ama.
Questa mia paranoia ha compromesso il rapporto perché ad ogni minimo errore io metto in dubbio il suo sentimento.
Non dormo più come prima, ho smesso di frequentare persone e mi dedico solo allo studio per sbrigarmi ad andare da lui.
Ma allo stesso tempo ci soffro, soffro ad avere una vita vuota, sono dimagrita dopo che lui è andato via, ho perso anche qualche capello di troppo e soprattutto ho un malessere ancora dopo 3 anni che non mi permette di passare una sola giornata tranquilla.
Spesso ho pensato di essere inutile e che morire sarebbe la soluzione.
Ma non avrei mai il coraggio di farmi del male, so quanto la vita è preziosa e quanto male farei alla mia famiglia.
Ma non sopporto più questo senso di dolore che mi chiude il petto ogni sera, il fatto di mettere in dubbio lui sempre, le lacrime continue e il mio umore ormai instabile che mi fa passare dalla felicità alla tristezza in un minuto.
Mi sento insicura su tutto e mai abbastanza in ogni situazione.
Tutto ciò dopo che ci siamo separati, forse perché ho visto che lui è riuscito a crearsi qualcosa anche lontano da me mentre io ho mandato tutto in frantumi.
Potrei anche andare da lui domani ma non sopporto di risolvere la situazione in questo modo, voglio sentirmi bene prima con me stessa.
[#1]
Attivo dal 2020 al 2022
Psicologo
Gentile utente
dopo tutti questi anni di fidanzamento e di condivisione della quotidianità è normale che nel momento alla separazione si reagisca con difficoltà.
Da ciò che scrive sembra che lei sia rimasta a trasferimento di tre anni fa e le sue insicurezze non le permettono a quanto pare di reagire in modo efficace a ciò.
Quando dice "un dolore a mio avviso esagerato che mi ha portata a vedere tutto in negativo" sembra sia consapevole che ciò che mette in atto ha a che fare con qualcosa di più del trasferimento del suo ragazzo, qualcosa che riguarda la sua difficoltà alla separazione. Probabilmente qusta difficoltà esiste da tempo e non ha avuto modo di analizzarla fino ad oggi.
In quali altre situazioni ha mostrato difficoltà a separarsi da qualcuno?
Credo che per lei sia fondamentale fare un po' di chiarezza, cercare di capire come mai ha una reazione così forte a questo trasferimento anche dopo tre anni.
Essere consapevoli di un problema e chiedere aiuto è il primo passo verso il benessere, ma poi bisogna impegnarsi a sostenere questo cambiamento!
Le consiglio una consulenza psicologica al fine di poter iniziare un percorso che possa aiutarla a comprendere meglio questi aspetti e a vivere più serenamente.
Buona giornata
[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio per la risposta. Non credo di aver mai avuto separazioni significative ma forse è proprio per questo che mi sono ritrovata a non sapere come affrontarla. Inoltre guardandomi intorno, tra parenti e amici, assisto a separazioni di coppie che apparivano stabili e per questo forse mi chiedo continuamente perché noi due siamo tra i pochi a resistere, assieme ai miei genitori (il mio esempio di coppia felice). Non so da dove derivino le mie insicurezze, ma seguirò il suo consiglio e mi rivolgerò ad uno psicologo perché ho tanta voglia di non sentirmi più così.

Grazie ancora.
Cordiali saluti