Un profondo bisogno di sicurezze da lui

Cari dottori, chiedo un consulto per una situazione che mi sta facendo aggrovigliare la mente.
Circa tre anni fa ho conosciuto un ragazzo, ci siamo visti soltanto una volta e mi sono innamorata subito.
Prima che ci fosse un secondo incontro lui ha deciso di provare a portare avanti una storia d'amore lunga e complicata che aveva poco prima interrotto.
Queste due persone condividevano progetti lavorativi importanti, oltre che una storia intensa.
Ho sofferto molto ma mi sono fatta da parte.
Per puro caso, a metà gennaio abbiamo iniziato a risentirci, e lui si è mostrato molto dispiaciuto per come sono andate le cose tra di noi, ammettendo che pur avendo provato un interesse molto intenso per me, ha tentato di trascinare avanti una storia i cui sentimenti erano morti e sepolti (cito sue parole).
Il problema è questo: nonostante sia stata felice di rivederlo e risentirlo, in me c'era e c'è ancora una forte sfiducia, causata dalla sofferenza che mi ha provocato quando mi ha rifiutata.
Lui ha molto poco tempo libero, e tra l'altro collabora ancora con la sua ex, cosa che chiaramente non mi fa piacere, e tra una cosa e l'altra finora ci siamo visti molto poco.
In queste ultime settimane sento di essere andata fuori di testa, avevo estremo bisogno di ricevere da lui gesti che mi confermassero che avevo fatto bene a dargli un'altra chance, ma a causa del lavoro lui non c'era mai neanche per telefono ed io ho iniziato a soffrirne tanto da passare intere giornate a letto a piangere.
Anche la mia vita universitaria ne ha risentito.
Sono entrata come in un loop di intensa fragilità emotiva.
Appena l'ho rivisto mi sono innamorata nuovamente di lui.
Sento che è sincero in quello che dice e fa, ma le sue situazioni di vita lo portano ad andare molto a rilento con me, lui stesso ammette di essere in un periodo di cambiamento.
Sono iniziate discussioni anche violente, il motivo per cui sono degenerate è che mentre io desideravo parlare con lui dei miei bisogni, lui non c'era, e ho iniziato a non sopportarlo.
Egoisticamente pretendevo che lui ci fosse, che nel momento in cui io ero lì a dargli attenzione, anche lui ne desse a me.
Non da meno sono stati i miei pensieri verso la ex, che ancora vede per lavoro e che mi hanno portato a fare confronti assurdi.
Purtroppo di tutto questo non abbiamo avuto ancora modo di parlare di persona, e questo non fa che peggiorare le cose, aumentando le incomprensioni.
Non riesco a capire perché ho avuto delle reazioni così forti, emotivamente esagerate, perché non sono riuscita a godermi la frequentazione con serenità e calma, e invece è nata in me questa insana necessità di avere la certezza immediata che condividesse i miei stessi sentimenti e le mie stesse intenzioni.
Mi sento molto confusa e temo che possa rovinarsi una cosa che consideriamo entrambi molto bella, essendoci tra noi una sintonia impressionante che è riuscita a resistere ad anni di lontananza.
Mi piacerebbe avere il vostro parere, grazie mille!
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Ci fa notare che tra Voi esiste ".. una sintonia impressionante che è riuscita a resistere ad anni di lontananza..."

Tenga conto che la sintonia talvolta resiste alla lontananza ma non alla presenza.
La prima utilizza l'idealizzazione,
la seconda mette a confronto con la realtà, non solo dell'altro ma anche propria.

E' proprio alla realtà attuale che si rivolgono le Sue domande, che riguardano lui ma altrettanto Lei stessa.

Non siamo in grado di capire come mai
"..Purtroppo di tutto questo non abbiamo avuto ancora modo di parlare di persona"
e condividiamo la sua riflessione che
"...questo non fa che peggiorare le cose, aumentando le incomprensioni".
Ha preso la decisione di parlargliene al più presto? Ha intenzione di farlo?

Riguardo al non comprendere se stessa in tutte le sue differenti reazioni e sfumature,
forse qualche seduta Le potrebbe giovare, raggiungendo anche lo scopo di alleviare la pressione interiore che sembra presente e che La porta ad avere "delle reazioni così forti, emotivamente esagerate..", per usare le Sue parole.
Ci ha pensato qualche volta?

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/