Fine di una relazione apparentemente perfetta

Ho subíto una bruttissima rottura meno d'un mese fa.
Era stata una relazione perfetta per 4anni, poi improvvisamente nell'ultimo mese prima della rottura lui è diventato improvvisamente freddo, distante, non mi diceva più che amava, non mi baciava prima di uscire.
Se ne parlavo, mi diceva che non era vero, che non sapeva che gli prendeva.
Gli dico che mi stavo allontanando e lui: non ti perderò, non si creerà la situazione.
Troveremo una soluzione.
La settimana successiva mi lascia con un biglietto che mi legge di persona.
"Non sei tu sono io.
Quando sono con te non mi piaccio, mi sento troppo rilassato.
Voglio andare a 2000 ma in una relazione andrei a 1000, ma non è colpa della relazione o tua.
Sento un'energia tale da scalare le montagne.
Voglio diventare la versione migliore di me stesso".
Non sa dirmi quando ha iniziato ad avere questi pensieri, si scazza se glielo chiedo, mi dice che non ha pensato a cos'è che vuole migliorare, non ha un progetto e non ha pensato a un nuovo futuro.
Mi ha lasciato per un'idea.
Senza pensarci 2 volte.
Mi dice che non riesce a passare davanti alla nostra stanza, ma anche che non pensa a nulla da quando ci siamo lasciati che ci riguarda, perché si sente svuotato.
Evita di parlarne in casa, e inizia a evitare per sua ammissione chiunque lo faccia parlare di questa cosa, perché lui non vuole farlo.

Io sono distrutta.
Non riesco a concepire questa nuova versione di sé stesso così in contrasto con quella che ho conosciuto per quattro anni.
I ricordi mi tormentano... Non capisco come lui abbia potuto cambiare COSÌ tanto idea COSÌ velocemente.
Sento di non essere valsa nulla per lui, ma soprattutto la pena di combattere, di dirmi come si sentiva.
Semplicemente, ha deciso che voleva stare da solo e così se n'è andato, senza ripensare a 4 anni perfetti, alle promesse e ai progetti.
Senza affrontare ricordi, persone o me.
Se ripenso al modo in cui mi amava, non riesco a concepire cosa gli sia preso improvvisamente, e non riesco a concepire questo come un motivo per interrompere una relazione seria, sana e felice.
Non capisco come possa tagliarmi fuori così velocemente e mettere tutto in una scatola a cui si rifiuta di pensare.
Continuo a fidarmi della persona con cui sono stata per 4 anni, e continuo a pensare inconsciamente che sia lì da qualche parte, mi sembra che la sua sia una strana crisi passeggera.
Chiunque abbia parlato con lui di noi, compresa la famiglia, mi dice che lui quando se ne parla si chiude completamente e sembra un'altra persona.
Dice che non sapeva cosa stava facendo e cosa provava finché non ha deciso di lasciarmi.
Mi ha tolto tutto: io qui sono da sola, contavo su di lui per tutto, avevo trovato nella sua famiglia una seconda famiglia, avevamo una relazione intensa ma era stato quasi più lui di me a volerla.

Sono immensamente confusa.
Non so come staccarmi dai ricordi... Ho 4 anni di una persona contro 4 settimane di un'altra.
A causa del virus, posso stare a casa a pensarlo.
Sto impazzendo.
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Dr. Alessandro Stirpe Psicologo 42 1
Buongiorno,
immagino la situazione drammatica che sta vivendo. Mi sembra si possa paragonare quasi ad un lutto dove, improvvisamente, si perde un punto di riferimento e ci si trova soli.
In più però c’è quel pensiero reale e concreto che la persona amata è ancora lì, anche se molto cambiata.
Può esserle utile un confronto con uno specialista, magari tramite Skype visto il momento che stiamo vivendo nel nostro Paese, per capire qualche sfumatura che magari non ha avuto modo di leggere ancora.
Soprattutto ci vorrà un lavoro per comprendere, per andare avanti quando ritroverà le energie per riprendere in mano la sua vita.
Le relazioni non si fanno mai da soli, bisogna essere sempre almeno in due. Capire il suo contributo potrebbe aiutarla a vedere meglio quello del suo compagno.
Un grande in bocca al lupo

dott. Alessandro Stirpe
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