Totale assenza di affetto e sesso nella coppia da 2+ anni. sposati da 18. e' normale che succeda ?

Sto con la mia attuale moglie da 25 anni, e siamo sposati da 19.
Abbiamo entrambi 45 anni.
Abbiamo due figli di 16 e 18 anni.

Non mi sento amato da un pezzo, non mi sento considerato per le mie esigenze di base di affetto, calore, sesso, avrei probabilmente rotto prima se non fosse per lo splendido rapporto con i figli.
E' un anno e mezzo che che se provo ad abbracciarla o stringerle la mano si tira indietro, se provo a parlarle dei miei problemi più intimi si chiude a riccio, figuriamoci il sesso.
L'ultima volta che abbiamo fatto sesso è forse 2 anni fa, neanche ricordo.
Ci ho sofferto per un po', poi ho trovato altri modi per non pensarci, ma il risultato è che oramai siamo veramente due totali estranei.
Ci vogliamo bene, ma tutto va bene fino a che il rapporto resta ad un livello superficiale.

Mi da tanto l'impressione che più che avercela con me è passata attraverso un percorso nel quale si è resa conto di essere stata influenzata negativamente dalla sua educazione nel raggiungimento delle sue ambizioni, nella società e sul lavoro, e che io sia un non intenzionale parafulmine per questa rabbia.
Sento di averla persa, ho conosciuto una ragazza dolce e paziente, ho fatto il possibile per aiutarla a superare le sue insicurezze (e lo rifarei anche con il senno del poi) e mi ritrovo una persona tutt'altro che dolce e affabile, perennemente in guerra con il maschilismo.
Il negare affetto, calore, sesso viene da lei vista come una forma di emancipazione dagli "obblighi" coniugali (non intendo solo il sesso, ma qualsiasi forma di interesse a far stare bene l'altro) percepiti come una forma di schiavitù dell'uomo sulla donna.

Io, dopo averne sofferto per un po', sono stato in terapia.
Mi ha aiutato per mettere a fuoco più che altro che il problema è oggettivo e che posso farci ben poco, piuttosto mi è utile capire come mai sono andato ad infilarmi in certe situazioni.

La sto lasciando, ma mi rimane sempre l'amaro in bocca che neanche questa siamo riusciti a fare come scelta condivisa, alla mia domanda: "allora cosa vogliamo fare?
", la risposta è stata "per me va bene così, affetto, sesso non sono cose che si concedono a comando, ma sotto precise condizioni che nel nostro caso non sussistono".

La decisione è mia unilaterale, per lei potremmo continuare in eterno così.
Non mi capacito come possa una persona che sta bene non desiderare qualcosa di meglio.
Arrivati a questo punto, lasciarla mi pare un atto di amore.
Spero che trovi scopo nella sua vita.

Lo strappo è doloroso, il pensiero di come la prenderanno i figli nel momento concreto in cui andrò via è incessante (glie ne ho già parlato), resta il rimorso di non avere fatto abbastanza.
Ma non saprei cosa.

La mia domanda è: ma la normalità è che si stia insieme tutta la vita provando a fare di tutto per far funzionare il rapporto, o che ad un certo punto le dinamiche psicologiche che sto sperimentando facciano esplodere la coppia?
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"La mia domanda è: ma la normalità è che si stia insieme tutta la vita provando a fare di tutto per far funzionare il rapporto, o che ad un certo punto le dinamiche psicologiche che sto sperimentando facciano esplodere la coppia?"

Buonasera,

non si tratta di "normalità" o meno, ma di dinamiche della coppia: ci sono coppie che non arrivano al punto in cui Lei e Sua moglie siete arrivati, altre che non se ne rendono neppure conto, altre che tacitamente vanno avanti in questo modo e altre che scoppiano.

Nel Suo caso, mi pare che Lei abbia già preso una decisione, per quanto sofferta e che Sua moglie abbia già preso la propria. A meno che Lei non voglia accettare la modalità di Sua moglie, mi pare che abbia già fatto tanto.

L'esame di realtà avviene quando i due coniugi si ritrovano a firmare (atto concreto) per separarsi. Ma ovviamente non sappiamo come reagirà Sua moglie, nè che cosa vi abbia portato fino a qui.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottoressa, la ringrazio per la celere risposta.
In tutta sincerità, avrei solo molto desiderio di riappropriarmi della mia vita, e che mia moglie si possa riappropriare della sua e tornare ad essere felice nella sua nuova dimensione.
Non ho intenzione di passare per vie legali, non voglio andare a smuovere un rapporto che -per quanto freddo- non è litigioso e pienamente rispettoso.
Ho fatto fruttare un investimento e casa in affitto me la posso pagare con questo extra, lasciando le finanze familiari esattamente come prima, senza che né lei né i figli ne abbiano a risentire dal punto di vista economico.
Poi, in futuro, quando la "pausa di riflessione" sarà durata un po' e sarà metabolizzata, sarà più facile andare a trattare la questione della separazione legale.
Non so se sia l'approccio giusto, ma ho solo desiderio di tornare a respirare e starmene da solo, non ho motivi di risentimento da vendicare.
Un po' di malinconia pensando al passato vissuto insieme sì, ma quella persona che era lei una volta e alla quale avevo giurato amore eterno non esiste più (parole sue testuali, che mi hanno tanto fatto soffrire), per me rimane la tenerezza del ricordo, che è comunque tanto.