Relazione con un amico

Buongiorno dottori.
Da un po' di tempo conosco un ragazzo con cui sono diventato amico e ultimamente siamo entrati più in confidenza.
Io sono gay, ma lui non lo sa.
Ultimamente mi ha chiesto esperienze in ambito di relazioni amorose ed io in verità ne ho avute ben poche, quasi nulle.
Solo con delle ragazze ma quando ero più piccolo, ma poi crescendo e prendendo a pieno la conoscenza della mia omosessualità non ho avuto alcuna relazione.
Io a questo mio amico ho fatto un discorso un po' vago dicendogli comunque delle verità ma anche ingigantendo un po' il discorso per paura di apparire sfigato o che si potesse fare domande sulla mia sessualità.
Adesso mi sento in colpa, in ansia per queste mie "bugie" e non so cosa fare.
Da premettere, e so che questa non é una buona cosa, sono attratto fisicamente da questo ragazzo e credo di essere entrato in un tunnel dal quale sarà difficoltoso uscire o da gestire.
Anche perché non voglio perdere la sua amicizia.
Cosa ne pensate?
Spero possiate consigliarmi.
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Dr.ssa Caterina Zanusso Psicologo, Psicoterapeuta 86 1
Gentile utente,
mi sembra che in realtà si sia già risposto da solo: può scegliere tra l'essere sincero, rischiando certamente di essere rifiutato (ma è rischio che corriamo tutti, al di là dell'orientamento sessuale), od omettere questa grande parte di lei, con il risultato però di sentirsi non autentico in questa relazione. La scelta giusta per lei lo può sapere solo lei, ma mi sembra che non la renda soddisfatto.
Cosa accadrebbe se venisse rifiutato? E cosa accadrebbe se non lo fosse? E cosa accadrebbe se restasse in una relazione che lei stesso definisce di amicizia dove però non si sente libero di essere se stesso?

Mi pare di capire che il punto sia nel timore di essere giudicato e rifiutato. Certo, l'opinione delle persone per noi care è importante, ma mai più della nostra opinione.

Saluti

Dr.ssa Caterina Zanusso - Psicologa Psicoterapeuta Padova e Skype
Cell: 347.1173841 Mail: zanusso.caterina@gmail.com
www.caterinazanusso.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Il punto principale lo ha centrato, la paura di essere rifiutato e giudicato. Se venissi rifiutato per me sarebbe un duro colpo e penso di esserne certo che non mi accetterebbe così come sono, soprattutto se sapesse l'attrazione nei suoi riguardi. Da un lato ho il timore di essere sincero e questo mi dispiace, mi provoca quasi paura mentire per paura di essere scoperto, il non sentirmi a posto con me stesso; dall'altro lato mi fa star male non essere me stesso. Ho la testa parecchio confusa, credo di non volerlo perdere e allo stesso tempo so che dovrei rischiare. Purtroppo nella mia vita ho sempre messo al primo posto il pensiero altrui che il mio. La ringrazio per l'attenzione.
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Dr.ssa Caterina Zanusso Psicologo, Psicoterapeuta 86 1
Credo che l'ultima frase che scrive sia esplicativa a sufficienza per capire che forse è quello il punto sui cui "lavorare", nel senso di comprendere, visto che se da un lato sicuramente le sarà stato e le è ancora utile a qualcosa (ad esempio evitare il rifiuto?) mi pare che al momento non funziona bene come prima, bloccandola in un vicolo cieco, dove pare che da ogni parte perda qualcosa di importante. Forse è da chiarire quale sia più importante per lei e perchè, così da fare una scelta serena e consapevole. Consideri l'opzione di farsi aiutare da una figura professionale in questa valutazione.
Saluti
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per il consiglio. Se le posso fare una domanda, vorrei chiederle se al mio amico almeno per adesso dovrei chiarire la questione delle relazioni, di cui io ho un po' ingigantito il discorso, oppure lasciare stare perché alla fine erano delle verità ma un po' camuffate?