Depressione e alopecia

Buonsera,

Mi è stata diagnosticata un alopecia areata, e mi è caduto il mondo addosso.
Non riesco più a far nulla, non ho voglia di uscire, non sono attivo sul lavoro, depresso e molto triste.
Ho 28 anni, e pensare che la mia vita fino ad 1 mese fa andava alla grande.
Dopo aver conseguito la laurea, ho ottenuto un ottimo lavoro e acquistato casa... E ora?
Ora niente, non ha più senso nulla, voglio farla finita.
Come affronto questa cosa?
Quante persone dovrò sopportare quando si noterà?
Che sarà del mio futuro?
Voglio solo addormentarmi e non svegliarmi più... È finito tutto... feste, viaggi, divertimento allo stato puro... Finito tutto... Non so che fare... AIUTATEMI
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

dalle sue domande mi sembra veramente di cogliere un grido disperato di aiuto. Tutto, in seguito ad una diagnosi che non porta alla morte, ma che comunque lei vive in modo estremamente angosciante.
Anche se comprendo la sua sofferenza e il suo disagio ad immaginarsi così, mi sento anche di dire che la reazione alla "cattiva notizia" ha avuto effetti estremamente generalizzati sulla sua vita.
Ha pensato di rivolgersi ad uno psicologo direttamente?

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

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dopo
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Salve Dottore,

Ancora no, non so il perché.So solo che da 1 settimana vivo come un morto.. Senza voglia, senza senso, come se vivessi in un sogno, o un incubo.. Non so che fare.. Vorrei parlare con i miei amici e non c riesco.. Sono molto conosciuto nel mio paese, e l idea che un giorno mi guardino con occhi diversi o con pieta mi fa venire un senso di vuoto.. Non sono fidanzato perché mi è sempre piaciuta la libertà e cosi è stato fino ad oggi.. E ora? Il mondo addosso.. Non ce la faccio più.. Avevo pensato anche di sparire per un pó, per accettarlo da solo,ma come faccio..questa era il mio stile di vita e non c riesco.. Sto davvero male..
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Come mai non ha pensato di rivolgersi direttamente ad uno psicologo?
Perchè non ne parla con gli amici? Teme il loro giudizio?

Ci sono delle persone calve che conosce (anche non direttamente, magari personaggi pubblici), che ritiene abbiano avuto comunque la possibilità di condurre una vita normale?
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dopo
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Innanzitutto voglio ringraziarLa per i suoi riscontri. Si ho paura.. Ho paura di essere giudicato, ho paura di essere un peso, ho paura di essere visto con altri occhi.. Occhi di compassione o di pietà.. Purtroppo è cosi.. Sicuramente ci sono tante altre persone, famose o meno, che possono presentare la stessa patologia.. Ma come hanno superato questa fase? Quanti schiaffi hanno dovuto subire? Quanti occhi diversi hanno dovuto vedere? Quante porte in faccia hanno avuto? Quante volte si sono odiate? Quante volte hanno odiato la vita? Non posso mai superare una situazione del genere
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Lei parte dal presupposto che tutte le persone calve abbiano dovuto affrontare enormi difficoltà, vergogne e umiliazioni pubbliche, lanci di pomodori e picchiettate sulla testa, prima di affermarsi come esseri umani degni di questo nome.
Ma tutto ciò è solo una sua supposizione, che sta enormenente influenzando la sua vita. Quindi, sembra che lei stia dando per scontato un suo timore, prendendolo come dato di realtà indiscutibile.
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dopo
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Credo che molte persone abbiano affrontato queste problematiche dovuto all alopecia. I miei genitori poi mi danno un altro peso, mi dicono che vedendomi cosi, saranni loro che andranno in crisi.. Ma io che ci posso fare? Che colpa ne ho.. E mi sento non solo male per questa mia patologia, ma anche per loro.. Altro peso da portare sulle spalle... Gentilissimo dottore cosa mi consiglia per iniziare? Come affronto la situazione con i miei amici? Con i miei parenti? Con questo stato depressivo che mi sta facendo appassire come un fiore d'inverno
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Visto che anche l'ambiente circostante sembrerebbe avere un peso in questa situazione (veda i genitori e i sensi di colpa), la cosa migliore che potrebbe fare è iniziare un percorso psicologico che le consenta di fare chiarezza su cosa sta succedendo.
Attualmente, vista la situazione sanitaria, io e i colleghi lavoriamo divisi negli studi (quindi, di persona) e su piattaforme tipo Skype. Non c'è differenza rispetto all'efficacia.