Storia nascosta

Buon pomeriggio.

Vorrei un chiarimento su alcune dinamiche che possono accadere.
Sono un ragazzo che difficilmente si lascia andare ai rapporti in cui c'è cuore.
La mia prima storia dieci anni fa l'ho chiusa perchè ero tormentato dalle insicurezze in merito, perfezionista come sono.

Questo mi ha logorato e mi ha portato a preferire chiudere che continuare a tormentarmi.

Negli anni successivi, ho avuto solo una vera sbandata, nella quale non ero ricambiato.
Tuttavia le poche volte che ho avuto un barlume di speranza con questa ragazza, immediatamente subentrava l'insicurezza.
Ho capito che era un sistema di protezione e che ho da vincere una paura di amare.

Due anni fa, conosco una ragazza a lavoro.
Ci siamo presi nella tenerezza, perchè ha visto in me un aiuto, e io ho visto in lei la dolcezza e il cuore.
Era alla fine di una relazione difficile.
E da li è nato il nostro legame.
Tuttavia lei ha sempre nascosto il nostro rapporto di fronte a tutti, nessuno sapeva nel nostro rapporto.
Se non la mia famiglia e il mio migliore amico.
Lo faceva, diceva, perchè lavorando insieme non era bene uscire allo scoperto.
Dopo un certo periodo però, io ho smesso di lavorare li.
E le cose comunque non sono cambiate, anche se il tempo a disposizione è stato poco.
Lei ha comunque continuato a "nascondersi", nemmeno la sua migliore amica sapeva della situazione.

Io mi sono sempre sentito un pò frenato in molti aspetti della relazione, vedendo il lato "difficile" della relazione, non come una fonte di serenità.
Mi sentivo come non all'altezza, come se non fossi abbastanza per lei da mostrarmi.
Ora sono arrivato a un punto di rottura, e ho interrotto la relazione.
Nonostante sappia come stanno le cose, e sappia che ho resistito tantissimo tempo, anche più di quanto avrebbero fatto molti altri, mi manca.
Sono come in un limbo, arrabbiato per il trattamento ricevuto, senza una passione devastante nei suoi confronti, ma comunque con tanta amarezza e sentimento.

Lei affermava di amarmi, ma ho provato in tutti i modi a farle capire che quel rapporto non andava bene, e ha sempre vinto il suo "bisogno" di non dirlo. Per inciso, ho sempre chiesto quale fosse il motivo di quel comportamento, e a parte il periodo in cui la colpa era del discorso lavorativo, mi sono sempre sentito dire che "non c'era un motivo".
Io non le davo le sicurezze che voleva in termini di vita sul lungo periodo, ma credo che fossero cose da raggiungere per gradi.

Questo fenomeno viene definito da qualche parte come stashing.

Vorrei capire, secondo la Vostra esperienza, perchè una persona dovrebbe nascondere il partner, per capire se c'era un'altra strada che potessi scegliere oltre quella che ho scelto.

Grazie
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Dr.ssa Silvia Greco Psicologo 135 2 10
Carissimo Utente
stashing significa tenere nascosto, ed è un termine che può anche essere utilizzato all'interno di una coppia quando uno dei due partner preferisce mantenere un alto grado di riservatezza.
Questo "tenere nascosto" non deve però essere visto necessariamente come una mancanza di amore o interesse in quanto può avere i suoi effetti positivi.
Una vera relazione nasce, cresce, matura all'interno dei cuori di chi fa la coppia,nella profondità delle anime, nella progettualità futura che si decide di programmare insieme.
Se fate dei progetti è ovvio che l'intento della sua ex non sia quello di nasconderla per sempre.
Mostrare agli altri non è un equivalente del termine amare.
E' probabile che la sua ex stia andando con i piedi di piombo per paura di un ulteriore delusione o avrà comunque i suoi motivi.
La domanda che mi sorge farle è : lei ha parlato di un suo forte stato di insicurezza, a tal punto da decidere di interrompere la precedente storia. Io vorrei chiederle se secondo lei il rapporto è stato compromesso da questo "problema di riservatezza" o da un eccessivo senso di insicurezza che l'ha portata a vedere negativamente una serie di atteggiamenti?
Mi tenga aggiornata.
Cordiali Saluti.

Dr.ssa Silvia Greco,
Psicologa Clinica e della Salute

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2020
Ex utente
Buonasera Dott.ssa. Sono convinto che Lei abbia ragione quando dice che le mie insicurezze mi hanno fatto esasperare delle situazioni di base, però il nascondimento in essere, io mi dico che non può durare quasi 2 anni. Specie perchè, il primo anno è stato obbligato, in quanto c'era la problematica del lavoro comune. Nel momento in cui questo problema è cessato, io mi sarei aspettato un lasciare andare di quelle ansie, una gioia nel poter approfittare della possibilità che avevamo di frequentarci liberamente, visto che già ci "conoscevamo" da un anno.
Invece non è stato così. Di sicuro ci sono altri fattori che mi hanno fatto pensare a una incompatibilità di base, una sorta di "frequenza" diversa alla quale viaggiamo.
Tuttavia, come ho detto nel primo post, non le sono indifferente. E' possibile che io abbia usato la goccia che ha fatto traboccare il vaso , per dare un senso a tutte le sensazioni che provavo. Tuttavia nella mia condizione io avevo esplicitato tante volte la mia necessità di vivere liberamente la storia, perché avevo una sorta di "blocco", il quale, con le restrizioni che adottavamo non era facile da lasciare andare. Tra l'altro due persone si devono conoscere nella spensieratezza e tranquillità. Se io conosco una persona sempre con l'ottica del problema, mi chiedo quando la conosco davvero. Nel senso che la gente si frequenta e si conosce per capire se si è fatti l'uno per l'altra. Io però dopo due quasi due anni, ho solo visto una persona che si rifugiava dietro i problemi, vivendo pochissimi giorni sereni. Quindi la persona che ho conosciuto è quella autentica? o se ci fosse stata la possibilità da parte sua di essere più tranquilla sarebbe stata una ragazza diversa? Dopo due anni, non poter rispondere a questa domanda, inibisce qualsiasi istinto di continuare a sperare nella storia, anche se c'è il sentimento.
Per come la vedo io, lo stashing o la riservatezza possono essere fenomeni transitori, nell'ordine di qualche mese. Se dura quasi due anni, e alla domanda di quale sia il motivo mi viene risposto "che non c'è motivo", io non posso che tormentarmi nel non capire quello che accade.