Stato di despressione ed esasperazione durante il percorso universitario

Gentili dottori, approfitto di questo autorevole sito per esporvi il mio problema.

Sono in ragazzo di 21 anni che sta vivendo una situazione molto difficile, il percorso universitario per me sta diventando un inferno in terra.
Studio nella facoltà di Scienze Politiche e sono al secondo anno con 4 esami arretrati e ho paura che in questo momento se ne aggiungano altri tre, i miei risultati sono stati abbastanza buoni ma mi trovo in una situazione in cui non riesco a dare più esami e chiedo il vostro aiuto.
Dopo essermi diplomato con 70 e aver ottenuto una certificazione in lingua francese nel liceo linguistico, i miei mi dissero di iscrivermi all'università.
All'epoca non sapevo nemmeno io cosa fare dopo il liceo, dopo aver sostenuto la maturità ero stremato perché per me è stato molto provante, ho trascorso sei anni in quel maledetto liceo a causa della bocciatura al terzo anno e gli anni che seguirono furono densi di bullismo a cui ero sottoposto dalla classe.
Quella stessa estate venni lasciato dalla mia ex e ancora oggi mi porto dentro una ferita che non ne vuole sapere di rimarginarsi, mi ritrovai subito senza alcun preavviso dinanzi alla scelta universitaria e sinceramente ero molto confuso perché non sapevo ancora cosa fare a tal punto che mio padre prese l'iniziativa di "aiutarmi".
Mi disse che avrei potuto frequentare un indirizzo di lingue o magari la facoltà di scienze politiche visto che lui lavora presso il ministero degli interni e una laurea di questo genere mi avrebbe aperto una porta sul mondo.
Fu tutto così veloce che non me ne accorsi minimamente di quello che stavo accadendo, so solo che nel giro di tre settimane dalla maturità mi ritrovai nuovamente a studiare sui libri per il test di ingresso.
Il primo anno è stato piuttosto drammatico a tal punto che per superare degli esami ho dovuto sputare sangue e andare più volte in depressione.
Sono arrivato al punto da sentirmi male ogni volta che apro un libro, ci sono momenti in cui provo un disprezzo enorme in quello che studio, vorrei mollare tutto.
Ho troppe pressioni addosso, pressioni da parte dei miei genitori e dei miei famigliari, non so cosa fare perché sono esasperato, dovrebbero essere gli anni più belli della mia vita e invece mi ritrovo qui a marcire.
Mi sembra di essere indietro con tutto, mi chiudo in me stesso, odio vedere le persone e l'università mi sta avvelenando mente e cuore, mio padre mi rinfaccia di continuo di avere troppi esami indietro e mia madre fa lo stesso.
Non so cosa voglio, non c'è nulla di autentico per me in quello che faccio.
Inoltre sono convinto di non piacere agli altri, specie alle ragazze nonostante sia un bel ragazzo, evito occasioni e opportunità, non mi metto in gioco e questo è un cocktail per annientarsi.
Sto pensando di lasciare l'università per via del disagio fisico e mentale che mi sta causando, ma ho il terrore di quello che possano pensare i miei genitori e la mia famiglia.

Scusate se mi sono dilungato troppo.

Cordialità.
[#1]
Dr.ssa Francesca Lamanna Psicoterapeuta, Psicologo 2
Buongiorno, da quanto scrive sembrerebbe che qualcosa la stia bloccando e non le permette di affrontare le difficoltà e soprattutto non le permette di fare delle scelte in autonomia. E' possibile che il condizionamento che lei percepisce da parte della sua famiglia faccia presa su una base di insicurezza dovuta sì a fatti ed esperienze del passato traumatizzanti, ma anche ad una mancanza di fiducia nelle sue capacità.
Mi capita frequentemente di incontrare persone giovani come lei che ad un certo punto si bloccano e sentono di non avere più risorse per affrontare gli impegni della vita. Spero che possa riuscire a trovare il modo di venir fuori da questo "tunnel".
Un saluto

F. Lamanna
[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio di cuore per la risposta, ma vede, non so proprio cosa fare per uscirne. Per me l'università è un inferno e ogni sessione è un insieme di stati d'ansia e depressione. Una persona non dovrebbe star così male, non so nemmeno come mi vedrò tra una decina d'anni o a cosa andrò incontro. Sono sempre più convinto che io stia prendendo una laurea di scienze politiche per i miei genitori in modo che essi possano vantarsi dei propri figli e del loro impegno davanti a chiunque chieda il percorso di studi. Eh sì, parlo al plurale perché temo che mia sorella possa fare la mia stessa fine, nonostante abbia un enorme potenziale nello studio nemmeno lei sa cosa fare dopo la maturità che avrà breve e già so che mio padre la indirizzerà a scienze politiche. Ma una persona in questo stato, gentile dottoressa, cosa deve fare? La mia vita e il mio futuro devo darlo nelle mani dei miei genitori in modo che siano loro a decidere cosa io debba fare oppure c'è un modo per avere un senso in questo mondo? Mi trovo in un momento della mia vita in cui non ho ambizioni o desideri, vivo in balia di un futuro incerto in cui non riesco a trovare uno scopo...mi chiedo perché?? Mi viene la nausea ogni volta che entro all'università, mi viene un forte disagio e la nausea nel vedere persone che hanno più successo di me, vestono firmati e hanno ragazzi e ragazze che li ammirano. Io sono un semplice spettatore forse, guardo di continuo gente che sa cosa fare della propria vita e che si vanta dei propri successi. Mi deprime l'idea di prendere una laurea solo per stare dietro ad una scrivania a gestire documenti su documenti e fare un qualcosa che mi viene imposto dalla mia famiglia, imposto perché se provi il tuo minimo dissenso in quello che studi o fai i tuoi genitori si sentono delusi perché hanno un figlio che non ha soddisfatto le loro aspettative, quando dovrebbero sostenerlo ed aiutarlo in un momento buio e terribile come questo.
Mio padre pur di motivarmi è arrivato addirittura a riassumermi libri interi mentre io mi dedico nello studio di altre materie, quando una persona che crede in quello che fa dovrebbe fare tutto da sola. Inoltre i miei vogliono che io dia sei materie in tre mesi ed io sto così male fisicamente e mentalmente da non riuscire più a memorizzare nulla mentre studio. L'unico dato "positivo" al momento è che di recente sto frequentando una ragazza che non so se mi piaccia davvero o che ricorro alla sua compagnia per sentirmi meno solo. Per fortuna quei tre o quattro amici non mancano e sono l'unica cosa che al momento mi fanno tornare il sorriso.

Scusi lo sfogo e le auguro cordialmente buonaserata
[#3]
Dr.ssa Francesca Lamanna Psicoterapeuta, Psicologo 2
Mi dispiace molto, dalle sue parole si avverte forte il suo dolore per una vita che sembra essere vissuta da altri meno che da lei.
Rifletta sulla possibilità di chiedere un aiuto che potrebbe aiutarla a prendere in mano la sua vita.
Un caro saluto
F.Lamanna
Bullismo

Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).

Leggi tutto