Odio essere guardata

Gentili dottori buonasera.
Sono una giovane donna, che, come da titolo, odia essere guardata.
Questa condizione mi pesa sempre più.
Ho paura proprio di questa cosa.
Se a guardarmi sono le donne sono convinta che lo facciano per prendermi in giro se invece, mi guardano gli uomini, sono convinta che vogliano violentarmi.
Lo so, sembro e sono esagerata ma è più forte di me.
Non riesco a sentirmi lusingata da tutto ciò.
C'è gente che prova piacere ad essere guardata e io ne ho terrore.
Parlando con chi mi vuole bene mi han detto che è normale che mi guardano, perché sono nella, ma io non mi vedo bella.
Almeno, non sempre.
Vado a periodi, a volte mi piaccio, altre volte mi detesto.
Sono ansiosa e da mesi mi è stato diagnosticato un disturbo ossessivo.
L'unica cosa che vorrei sarebbe quella di sparire, così la gente non guarda più.
Cosa dovrei fare?
Vi prego di aiutarmi.
Grazie
[#1]
Dr. Michele Vecera Psicologo, Psicoterapeuta 16 2
Gentilissima buonasera.
Dalla descrizione del suo malessere emerge tutta la sua sofferenza. Immagino quanto possa essere orribile sentirsi continuamente inadeguata o, peggio, minacciata nonostante le rassicurazioni dall'esterno e nonostante probabilmente sappia razionalmente che non vi sono reali motivi, ma non riesce a scacciare tali sensazioni.
Per capire le motivazioni di questa condizione sarebbe necessario analizzare a fondo la sua storia per cercare di comprendere l'origine delle sue profonde insicurezze e paure e cercare di superarle. Mi spiace sinceramente non poterle essere di maggiore aiuto qui, non conoscendola, ma la invito caldamente a rivolgersi al più presto a un professionista per un percorso di psicoterapia. Non è giusto che continui a soffrire in questo modo e sono convinto che potrebbe trovare le risorse per superare la sua condizione.
Le auguro il meglio e resto disponibile per ulteriori chiarimenti.
Un saluto cordiale.
Dr. Michele Vecera

Dr. Michele Vecera
Psicologo - Psicoterapeuta, Cagliari

[#2]
dopo
Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
Buonasera Dottore, la ringrazio per la sua risposta. Si, si, ho già fatto un po' di psicoterapia ma non mi ha aiutato granché, è stata colpa mia perché ho abbandonato il percorso prima del tempo, un po' anche scoraggiata dal fatto che il mio terapeuta mi ha detto che il mio percorso sarà piuttosto lungo. Sono consapevole del motivo del mio malessere. Anni fa sono stata anche da uno psichiatra, e mi ha detto che sono borderline. Il mio psicologo attuale che soffro di disturbo ossessivo. Non ci capisco niente. Provo a elencarle, a Lei, dottor Vecera, i miei sintomi, per aiutarmi a fare chiarezza. Io da piccola mi ricordo che mi sfreggiavo il viso, mi prendevo a schiaffi, da ragazzina ho bevuto un cocktail di farmaci con l intento stupido di farla finita ma non mi era successo niente, soffro di tanta tanta tanta ansia, ho paura degli uomini (ho tanti amici uomini che adoro ma gli uomini mi spaventano), ho tantissima rabbia, prima sfasciavo ogni cosa che mi capitava per scaricare la mia rabbia, non capisco il mio orientamento sessuale (a volte mi sento lesbica altre volte bisessuale, altre volte addirittura asessuale), mi spaventa il futuro, mi sento inutile, triste. Questi sono piccoli dettagli, dottore. So che online è difficile. La ringrazio per lo sfogo.
[#3]
Dr. Michele Vecera Psicologo, Psicoterapeuta 16 2
Salve di nuovo,
io non mi soffermerei troppo sulle etichette diagnostiche che difficilmente possono abbracciare la complessità di ognuno di noi.
Il fatto che le abbiano dato diversi nomi probabilmente dipende dal fatto di mettere in primo piano certi aspetti del suo disagio piuttosto che altri, magari perchè in quel momento certi tratti si stavano esprimendo più di altri.
Ciò che conta davvero invece è la sua profonda sofferenza con origini che sembrano lontane, con tutti i vissuti di rabbia, tristezza e impulsività che l'accompagnano.
Sembra anche che sia alla ricerca di un'"etichetta" circa la sua identità, non solo sessuale. Naturalmente è importante per tutti definirsi e capire chi siamo, ma le definizioni non devono necessariamente essere rigide poichè ci farebbero perdere di vista la nostra complessità e tutte le nostre sfumature che ci rendono unici.
Detto questo credo sia importante, se non ce l'ha già, che cerchi un terapeuta col quale possa sentirsi a suo agio per proseguire il lavoro su di sè che ha già iniziato, anche se sarà lungo e, a momenti anche doloroso,
E' importante che comprenda l'origine della sua sofferenza e che impari a riconoscere meglio le emozioni dalle quali al momento sembra sopraffatta.
La saluto e le faccio i più sinceri auguri perchè possa avere il meglio.
Una buona giornata.
Michele Vecera
[#4]
dopo
Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
Dottor Vecera, grazie ancora. Senta, e per quanto riguarda la sessualità cosa potrei fare? C'è una psicoterapia per definirmi meglio perché mi crea davvero tanta confusione non riuscire a capire il mio orientamento. Poi le volevo chiedere, ma è vera tutta questa storia della sessualità fluida? Perché ho sentito che è così specialmente per noi donne ma io, sinceramente, conosco solo donne dichiaratamente etero (o magari sono bugiarde loro). La saluto cordialmente
[#5]
Dr. Michele Vecera Psicologo, Psicoterapeuta 16 2
Gentilissima buonasera.
La psicoterapia può sicuramente essere utile per chiarirsi meglio circa il suo orientamento e la sua identità (sessuale e non).
Per quanto riguarda il discorso sulla sessualità fluida ogni individuo ha una sua unicità (anche sessuale) e una sua complessità, perciò, anche se statisticamente vi sono più persone con un orientamento sessuale più tradizionalmente definito, esistono allo stesso modo diverse persone per cui la situazione è più fluida. Spero di esserle stato utile per chiarire i suoi dubbi.
La saluto nuovamente e le auguro buon weekend.
Michele Vecera - Cagliari
[#6]
dopo
Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
Grazie dottore, è stato gentilissimo. Buon weekend anche a lei
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