é giusto rompere un rapporto con i genitori che non si comportano bene e difendere il partner?

Buonasera, sono una ragazza di 23 anni e vi scrivo perché sto vivendo situazioni di agitazione, nervosismo e pesantezza in questo periodo a causa dei rapporti con la mia famiglia.
Da circa quattro anni sto insieme al mio ragazzo e pian piano stiamo facendo progetti come comprare una casa, sposarci, fare una famiglia ecc... Premetto che lui è molto serio e mi ama moltissimo...lo sento anche e soprattutto dal fatto che mi accetta così come sono.
Qualche anno fa mia mamma presa da un impeto di gelosia che nascondeva dietro al senso di protezione per me, ha avuto una forte discussione con lui.
La nostra relazione nonostante tutto sta continuando e mia madre si è ricreduta su di lui e ora lo apprezza molto.
Lì però ho cominciato a vivere questo dualismo interiore, nel senso che tutto avrei voluto fuorché discussioni di questo tipo che spaccano solo i rapporti.
Non ho più saputo da che parte schierarmi, divisa tra l’amore per la mia famiglia e quello per il mio fidanzato.
In questi anni ci sono stati anche vari altri piccoli litigi e non so come liberarmi da questo peso perché la vivo proprio come un torto che tutte e due le parti fanno a me, perché la persona che ne risente di più sono io.
Come posso gestire queste situazioni?
Considerando che vengo da una famiglia non proprio tranquilla, i miei sono separati e non con pochi conflitti, mio papà assente quasi in tutto, io sorella maggiore di tre figli, mia mamma che si è in questi anni appoggiata a me, dandomi troppe responsabilità, mentre ai miei fratelli quasi nulla (partendo dalle cose basilari alle cose più importanti della vita quotidiana.
) Vivo male anche questo, cioè che mia madre mi crea spesso stati di ansia, oppressione, mi dà troppe responsabilità e mi sento sempre in colpa se non faccio ciò che mi dice, se non la spalleggio o appoggio.
In questo momento vivo in casa con lei e i miei fratelli, spesso dopo il lavoro viene il mio fidanzato e si finisce (non per causa mia) a parlare di situazioni familiari pesanti anche davanti a lui.
Per me non c’e problema perché se sto con una persona può sapere ogni cosa di me e di ciò che mi riguarda, il punto è che a volte ho paura che queste cose, che per me sono ferite, magari il mio ragazzo possa rinfacciarmele.
Come affronto tutto questo?
Come faccio comprendere al mio ragazzo che a volte dei suoi atteggiamenti involontari mi feriscono e non mi sento compresa?
Io sono sempre per il dialogo, quindi già gli dico ciò che sento sempre ma lui puntualmente non mi capisce e mi dice che sono pesante.
Devo forse cambiare il modo di approcciare a lui in queste situazioni?
I miei quesiti dunque sono questi: come faccio comprendere cose che mi fanno stare male senza che mi risponda che sono pesante e stressante?
E come mi comporto con mia madre?
Come gestisco questi due rapporti con loro?
Come gestisco eventuali conflitti?
Perché non sto vivendo bene, sono sempre nervosa, frustrata e insoddisfatta.
Grazie in anticipo per le eventuali risposte.
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Dr.ssa Patrizia Pezzella Psicologo, Psicoterapeuta 263 13 1
Gentilissima lettrice, l'autonomia e l'indipendenza (con spazi e tempi definiti) possono essere attuati sin da ora e senza aspettare che lei vada a vivere con il suo ragazzo. Per esempio limitando le situazioni di confronto e conflitto se queste si verificano durante la convivialità di pranzi e cene alla presenza dei suoi familiari.
Può cercare di parlare al suo ragazzo con sincerità di ciò che prova e anche della frustrazione che sperimenta nel non sentirsi capita e a suggerirgli praticamente quali atteggiamenti lei desidera che lui assuma .
A sua madre chieda di distribuire compiti e impegni tra voi fratelli al fine di responsabilizzare i suoi fratelli e avvertire lei meno il peso delle responsabilità.
Mille auguri

Dr.ssa Patrizia Pezzella
psicologa, psicoterapeuta
perfezionata in sessuologia clinica