Disturbo narcisistico non riconosciuto. non so come agire

Salve.
Il mio ex fidanzato soffre sicuramente di un disturbo narcisistico e sindrome dell'Harem.
Ho avuto una relazione omosessuale durata quasi tre anni.
Il primo anno e mezzo era a distanza ma ogni due settimane andavo da lui.
Lui all'inizio mi diceva che la sua filosofia fosse quella di "voler fare felici tutti", poi diventata, a suo dire, qualcosa di più serio.
Sono stato il primo fidanzato.
A partire dal settembre 2018 abbiamo iniziato a vivere assieme, io mi fidavo al 100 percento di lui, ma un giorno, mentre lui era nella sua città, ho sognato un tradimento, e ho avuto la "curiosità" di scaricare un'app di incontri, e l'ho trovato.
Da lì è iniziato il calvario, mi ha confessato che non aveva intenzione di tenere il segreto del tradimento a vita, dicendomi che l'ho salvato dall'oblio e che non mi aveva ancora tradito di nuovo, ma, appunto, mi ha confessato che mi aveva tradito qualche mese prima.
In sostanza, da quel momento non mi sono più fidato di lui e lo scoprivo continuamente ad usare le app di incontri e a chattare con altre persone.
Di contro, mentre lui faceva quel che voleva, io non dovevo avere amici omosessuali ed ho rinunciato a tutti per lui.
Sono partito quattro mesi in Erasmus e mi ha tradito innumerevoli volte.
Ogni volta che lo scoprivo, piangeva e mi pregava di perdonarlo, poi quando iniziavo a perdonarlo girava la frittata e alla fine ero sempre io a inseguirlo, perché diceva che non è più sicuro di stare con me perché l'ho fatto stare male e lui vuole soltanto essere felice col proprio fidanzato.
Il guaio inizia ora, da quando ci siamo lasciati ho scoperto che, nonostante mi dicesse che vuole rimanere da solo, ha cercato e cerca disperatamente un fidanzato, qualcuno con cui può evitare di sentirsi solo la notte, e ho capito che lui tratta le persone come se fossero oggetti.
È come se volesse una persona stabile per fare tutto quello che gli pare senza rischi, e nel frattempo divertirsi di nascosto con altri.
Il padre lo ha abbandonato da piccolo, e la madre lo ha viziato tantissimo, quindi ho paura che il suo quadro psichico tocchi entrambi gli estremi del narcisismo.
In sostanza, un giorno mi ha chiamato (mi chiamava periodicamente piangendo) e ha detto che voleva tornare con me e che non avrebbe sentito nessun altro, ma poi ho scoperto che mentre ci provava con me, aveva un altro fidanzato, e allo stesso tempo aveva app di incontri per cercare altri ancora.
E ho anche scoperto che sin dai primi giorni usava app di incontri e ci provava con altri.
Insomma, mi dice sempre bugie fino a quando non le scopro, nonostante i giuramenti sul Signore.
Non gli parlo da un mese, ma vorrei tanto aiutarlo, perché lui non si rende conto del suo problema, anzi, gli piace quello che fa.
Nessuno lo conosce davvero, nessuno sa queste cose e lui non le direbbe mai a nessuno, dunque nessuno può aiutarlo, solo io potrei, ma non so cosa fare.
Come potrei agire per condurlo da uno psicologo?
Voglio aiutarlo... Che posso fare?
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Un traditore non per forza deve avere una patologia per fare ciò che fa e certamente lei non ha credenziali per porre una diagnosi ed essere convinto che deve salvarlo dalla malattia.



Dr. F. S. Ruggiero


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[#2]
dopo
Utente
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Il Suo commento mi sembra abbastanza privo di senso, dal momento che non include nessun tipo di sollecitazione e/o conforto ragionato, ponendosi con atteggiamento evasivo e suggerendo velatamente di farmi i fatti miei, additandomi come se io voglia oggettivamente fare la cosa sbagliata. Le scienze sociali sono scienze interpretative (M. Weber) e tre anni di sentimento amoroso influiscono sulla mia percezione soggettiva concernente il mio modo di costruire il mondo in relazione al mio io.
Magari mi sarò anche spiegato male, ma ho la certezza di quel che dico e, nonostante non abbia la laurea in psicologia, gli esami di psicologia generale e di psicologia dello sviluppo li ho sostenuti.
Magari potrei porre la domanda in altro modo: nell'eventualità in cui questa persona avesse questo problema, tenendolo nascosto a tutti (com'è nella prassi di un soggetto narcisista), cosa potrei fare per evitare che una persona giovane, ingenua e deviata come lui si scontri con un mondo estremamente pericoloso come quello omosessuale, pieno di bugiardi e malattie?
Come favorire, anche in maniera indiretta, il riconoscimento di una patologia che porta ad avere una relazione principale come fonte primaria di approvvigionamento narcisistico e poi relazioni multiple nascoste? Esiste un insieme di azioni a cui corrisponde una risposta cognitiva di natura auto-valutatrice e di confronto con la realtà?

Grazie
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