Relazione finita o mai esistita?

Ho scoperto un che il mio fidanzato ha un rapporto particolare con quella che lui ritiene essere un’amica speciale.
Non so con esattezza cosa sia successo tra loro, se non, che hanno un rapporto molto confidenziale di stima di complicità di rispetto, direi intimo.

Il problema nasce dal fatto che con me invece lui è molto molto freddo, taciturno e per niente attento e affettuoso, ho cercato di avere risposte in merito, ma l’unica cosa che mi ha detto è che tra loro non è successo niente, per me, però non è necessario che ci sia stato effettivamente qualcosa di fisico perché tutto ciò che vivono e che si scrivono è già un tradimento.
Lui con lei è un’altra persona, hanno un rapporto di complicità di confidenza cosa che dovremmo avere invece noi, ho chiesto un po’ di tempo per riflettere, ma per lui è come se non fosse successo niente non vede il problema... (comportamento che assume per non affrontare le varie problematiche).
Ora nonostante pensi che non ci sono i presupposti per far sì che questa storia abbia un futuro, mi ritrovo spesso a controllare se entrambi sono online su whatsapp oppure se possibilmente si siano visti...il mio unico pensiero è questo e non so il perché se è questione di gelosia oppure per capire se continua a prendermi in giro e non rispettarmi... purtroppo non riesco a darmi delle risposte...
Certamente ho capito che, anche se non ho chiaro il sentimento che mi lega a lui penso che non sia abbastanza...non è abbastanza forte per superare questa situazione...così come il suo sentimento non è abbastanza importante per cui io diventi ragione stessa della sua esistenza... in tutto ciò io non voglio condannare o prendermela con terze persone ma forse queste hanno fatto emergere ciò che non va nel nostro rapporto hanno fatto scaturire in me una reazione finalmente... reazione che doveva venir fuori tanto tempo fa...quando ho capito che in realtà c’è sempre qualcosa di prioritario a noi, a me...qualcosa che ha fatto sì che lui non mi rispettasse non mi stimasse...mi sono sentita umiliata ferita e tradita...ho peccato d’ingenuità pensando di essere al suo fianco di essere considerata la sua compagna perché nei momenti in cui doveva dimostrarmelo mi sono sentita invece un’estranea, una nullità...non è mai stato capace di affrontare i problemi e non hai mai fatto scelte o preso decisioni perché non voleva assumersi la responsabilità perché non ha il coraggio di accettare le conseguenze...ha dato sempre tutto per scontato come se fosse naturale sicuro non importante... forse il problema in realtà sono stata io stessa che mi sono sottovalutata...sono sempre stata accondiscendente e disponibile, mi sono annullata è rassegnata ai suoi comportamenti credendo forse in un NOI che in realtà non è mai esistito.
Ora è arrivato il momento di mettermi io stessa al primo posto non voglio accontentarmi ne elemosinare amore attenzioni etc.
Oggi non so chi ho al mio fianco ma so cosa voglio, ma non so come uscirne.
Potete aiutarmi?
Grazie.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

ci torna problematico rispondere al consulto in quanto c'è confusione:
nel primo consulto, del 2018, lo scrivente era un uomo registrato come donna;
ora la scrivente sembra donna, dall'anagrafica;
o cos'altro?

La invitiamo a chiarirci la cosa affinchè qualcuno di noi possa risponderLe.
Ed inoltre a verificare che i dati dell'anagrafica siano esatti.

Dott. Brunialti
[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottoressa,
innanzitutto le chiedo scusa per la confusione che ho creato, io sono donna realmente. Spero di ricevere una vostra risposta al mio consulto tale da aiutarmi o quantomeno a capire come fare.
La ringrazio immensamente e chiedo ulteriormente scusa per la confusione che ho creato.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Vediamo se qualche Collega sarà libera.
[#4]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Gentile utente,
cerco di aiutarla a meglio definire il suo problema, ma occorre una buona dose di sincerità da parte sua.
Lei scrive: "io non voglio condannare o prendermela con terze persone ma forse queste hanno fatto emergere ciò che non va nel nostro rapporto hanno fatto scaturire in me una reazione finalmente... reazione che doveva venir fuori tanto tempo fa...".
Seguono osservazioni dolorose sul suo costante sottovalutarsi, associate a critiche rivolte a lui: "non è mai stato capace di affrontare i problemi e non hai mai fatto scelte o preso decisioni perché non voleva assumersi la responsabilità perché non ha il coraggio di accettare le conseguenze".
Lei, a quello che scrive, si sarebbe resa conto di queste lacune nel momento in cui si è accorta che il suo uomo è confidenziale e complice con un'amica, mentre con lei è "molto freddo, taciturno e per niente attento e affettuoso".
E di questo si rende conto solo ora, dopo anni di relazione, pur avendo superato da un pezzo l'età dell'adolescenza?
Non sarà piuttosto, ad aver logorato la vostra relazione, quella serie di problemi espressi nella lettera precedente, della quale deve infine chiarirci chi l'ha scritta davvero, perché l'ha scritta, e se i problemi espressi in quella lettera sono stati almeno affrontati?
Noi siamo qui per aiutarla, ma il primo aiuto non può che darselo lei stessa.
Ci scriva ancora; coraggio.