è normale essere sempre inconcludenti?

Buongiorno gentili dottori.

Sono una giovane ragazza di 23 e volevo chiedere un parere, e se, nel caso rivolgermi ad un esperto.

Cerchero di essere molto sintetica: è normale essere continuamente insoddisfatti ma tuttavia non riuscire, nel vero senso della parola, a cambiare qualcosa?
Per problemi economici sto portando avanti con estrema difficoltà l'università... Ma prima dei problemi economici già notavo notevoli problemi nello studio.
Sono stata sempre abbastanza "brava" nello studio ma all'università il mio cervello sembra andato in fumo: sono arrivata a fare mappe concettuali perché non mi sentivo in grado di studiare normalmente come ho sempre fatto in passato, è stato un distrastro, non avevo motivazione, se provavo a leggere qualche pagina di un libro per me diventava una fatica assurda, e non so perché dato che l'ndirizzo l'ho scelto io! Piano piano mi è quasi passata tutta la voglia di studiare, accantonando tanti esami, ma proprio fisicamente non riuscivo a farcela! Sono un ex anoressica non so se questo conti... Da un anno sono normopeso, e sembro una ragazza come tante fisicamente ma mi sono portata gli strascichi di debolezza, varie carenze alimentari e spesso e volentieri ho una pressione sanguigna così bassa ma rimanere chiusa in casa per non svenire per strada.
Forse questo ultimo particolare non c'entra molto, ma avevo pensato che magari stesso la mia cattiva alimentazione possa portarmi allo "stancarmi" di tutto.

Vivo una vita sentimentale molto difficoltosa, non soffermandosi sui motivi.

Anche se sono spesso insoddisfatta, il mio umore gira solo attorno alla mia relazione, e tuttavia non riesco a portare avanti i miei progetti, ne a combattere per i miei sogni.
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Dr.ssa Lidia D'Abbrunzo Psicologo, Psicoterapeuta 3
Salve, da quello che descrive ci sono diverse aree delle quali occupandosi troverebbe giovamento : la relazione con il cibo/ corpo, le relazioni affettive e l’area dell’autorealizzazione . Dice che la relazione affettiva monopolizza il suo mondo e che non riesce secondo le sue aspettative a sostenere il percorso universitario. Prenda la mia non come una diagnosi, perché non è questo il luogo, valuti se il mio spunto può esserle utile : talvolta le prime relazioni affettive non sono sufficientemente salde da garantire una sicurezza nelle successive relazioni adulte , percepite ugualmente instabili e forse pericolose . Talvolta Da adulti si attivano dei comportamenti tesi ad instaurare una simbiosi o una propria fusione con l’Altro. Tutto questo dovendo saldare un vuoto affettivo antico, la nuova relazione, sembra sempre insufficiente. Tutto questo ha il costo di tante energie che vengono drenate da altre aree della personalità . È giovane , si affidi con fiducia ad uno psicoterapeuta, troverà grande giovamento. Un caro saluto.

Dr.ssa Lidia D'Abbrunzo