Sto malissimo

Buona sera,
So che ho già scritto in passato qui ma se qualcuno vorrà rispondermi ne sarei contento.

Il punto è che sto male.
Sento la depressione e l odore della depressione salire.
Quando ci penso è come se stessi prendendo la rincorsa per andare a sbattere contro un muro.

Ho paura di una forte ricaduta depressiva.

Al pensiero di andare a lavoro domani sto male come per quasi tutti i lavori che ho fatto.
(io sto male anche se spesso gli altri sono contenti del mio lavoro)
Sono originario di Padova ma per vari motivi mi sono fermato a Udine.

Ho una terapeuta psicoanalitica a Padova che mi consiglia di stare distante dalla mia famiglia e stare a Udine dove mi sono laureato nel 2014.
Va bene se non che per Coronavirus e ferie è da 6 mesi che mi dice che mi può dare solo supporto solo telefonico (ci siamo visti due o tre volte).
La doppia terapia è malvista da questa persona anche se per un lungo periodo abbiamo convenuto di essere seguito anche nella citta in cui vivo (io non voglio mentire).
C è stato molto di buono in questa seconda terapia ma in questo momento non sono seguito (non entrerò nel dettaglio del perché).

Sto riperdendo le ciglia come reazione somatica a momenti di forte stress.
Oltre a rigidità di schiena, mancanza di respiro difficoltà nel sonno variazioni repentine di peso e espressività, a volte pensieri suicida.
Non so più cosa fare e temo per la mia salute.
Ho 32 anni è possibile che debba stare sempre così male?
Tornare totalmente indietro a Padova non so se sia la cosa giusta.
Anche se adesso lavoro non sono felice mi sento fuori luogo.
Ho cambiato lavoro in Covid dopo aver dato le dimissioni in una multinazionale.
Sono stufo e ho paura ma soprattutto non vedo la strada da seguire.
Scusate e grazie a chi risponderà anche se so che non esiste una risposta.
[#1]
Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

le terapie si iniziano e si interrompono. Concordo sul fatto che non sia conveniente fare una "doppia terapia" contemporanea. Se la seconda esperienza con sedute in presenza le ha dato buona impressione, valuti l'idea di cambiare. Capisco i motivi della collega di Padova. Capisco anche il fatto che la terapia online possa avere gli stessi effetti positivi di quella di persona. Ma se lei sta male, non è possibile prevedere una terapia di 2-3 incontri in 6 mesi, perchè non è terapia.

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Ziglioli,
La ringrazio per la risposta.
Ho paura di perdere un punto fermo ma come scegliere un terapeuta. Qui a Udine non ho medico di base e non voglio distruggere lavori terapeutici (dalla terapeuta di Padova sono più di dieci anni che ci conosciamo dalla mia prima crisi depressiva. Ero poco più che maggiorenne).
Quindi ho problemi nel muovermi. Poi ho sentito l ultima relazione terapeutica conclusa per motivi personali come un lutto e penso di soffrire ancora molto per questa vicenda...si parla di pochi mesi fa. Quindi mi sto isolando e non riceverò aiuto o consigli da quelle 2/3 persone vicine (forse meno per la depressione).

La ringrazio comunque molto.
Cordiali saluti.
[#3]
Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Fatto sta che lei sta male ora. E mi sembra che ci sia anche un po' di confusione nel modo di collelgare gli eventi, gli stati d'animo e le sensazioni. Capisco che teme di perdere un punto di riferimento, ma la terapia, se si fa, va fatta. Con ciò non intendo "fare un colloquio telefonico o via skype" ogni due mesi. Anche il fatto che lei sente la necessità di un punto di riferimento, per quanto possa essere Comprensivo visto la situazione di disagio, dovrebbe essere un obiettivo a lungo termine della terapia. In terapia ci si fa per diventare autonomi, non per diventarne dipendenti

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