Disturbo d'ansia (post-trauma, ipocondria, ansia sociale, agorafobia)

Salve, da un anno ormai soffro di ansia a lavoro, tutta partita da un "trauma" che hi avuto appunto un anno fa a lavoro in cui ho avuto molta nausea e diarrea.
Da lì ho il terrore di stare male di nuovo e ogni volta che ci torno sto veramente male (nausea che spesso diventa indigestione, se forte anche giramenti di testa e stanchezza generale) preciso che io sono ipocondriaco e in particolare ho paurissima di vomitare (appunto credo sia una delle cause).

Preciso in oltre che ho ansia 30 minuti prima di andarci e più o meno a metà mi passa e mi viene anche tipo quando faccio i calcetto o sono in posti in cui ho paura di stare male (agorafobia)
Arrivati ad un mese fa vivevo veramente male 2-3 giorni alla settimana andavo in diarrea e facevo quasi sempre fatica a digerire, per non parlare a lavoro... poi parlando con un mio amico pensavo di aver trovato il problema: la paura del giudizio degli altri soprattutto a lavoro.

Devo dire che da quel giorno non ho più avuto niente ma dopo 1 settimana nonostante ciò mi è cominciata a tornare e ad ora sto ricominciando ad avere indigestione e sembra sempre aumentare... e non so più che fare
Sono certo che sia solo qualcosa di psicologico ma sto bene solo quando solo da solo e a volte neanche sembra che in certi momenti per quanto mi provi a calmare non ci sia nulla da fare, l'ansia mi prende e mi spaventa... inoltre l'ansia in generale non so perché mi fa tendere i muscoli della mascella talmente tanto che arrivo a dopo il lavoro che mi fan male dal tanto che sono tesi.

Vorrei sapere se qualcuno sa cosa potrei fare di pratico per potere superare questo problema per me molto demoralizzante, grazie!
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

da quanto ci racconta, mi sembra probabile che nelle situazioni sociali lei soffra di ansia. Il fatto che parli di "timore del giudizio altrui", potrebbe far indirizzare l'occhio del clinico verso l'ansia sociale. L'ansia è una risposta aspecifica del corpo e della mente verso un pericolo. Se per lei immaginarsi in situazioni sociali in cui fa "brutta figura", o comunque in cui sta male fisicamente, e avvertire i sintomi è considerato un "pericolo", questo giustifica la sua ansia.
Tra i molti sintomi con i quali si manifesta, l'ansia determina anche una contrazione eccessiva della muscolatura.

Un consiglio pratico è quello di cercare un collega della sua zona per fissare un appuntamento e affrontare questo problema una volta per tutte.

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve intanto la ringrazio molto della disponibilità e dei consigli!

È già da un mese che sono seguito da una psicologa ma tutt'ora direi che sto affrontando il problema da solo dato che mi non mi ha proposto delle soluzioni, piuttosto ricerca come dice lei i problemi e la maggior parte dei passi avanti li ho fatti da solo.

Quello che mi premeva capire era perché da quel giorno non ho più avuto nessun sintomo e perché mi sembra che in generale vada sempre più ad aumentare finché non esplode (in settimane) non capisco se sono io che penso che possa continuare a peggiorare e quindi aumenta per autoconvinzione oppure non so la frustrazione accumulata a lavoro crei stati di ansia più profondi..

Secondo lei, cosa dovrei fare? Cioè se è ansia sociale la soluzione sarebbe cercare di spingermi fuori dalla zona di comfort/cercare di farmi giudicare apposta/ ecc.

Quale è la terapia che potrei tentare?

Grazie mille e buona giornata
[#3]
Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Se la diagnosi è di ansia sociale, l'intervento dipende dall'orientamento del terapeuta. In una prospettiva terapeutica cognitivista, si applica il protocollo per l'ansia sociale che si è rivelato funzionale per la remissione dei sintomi.
I tentativi di soluzione che mi elenca vanno proposti dal terapeuta, e non viceversa.
Non ho capito cosa intende per "tentare" la terapia.
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