Timore depressione

Buongiorno dottori,
Scrivo qui perché al momento non so che scelta intraprendere E sono molto confusa.

Il periodo é duro per tutti, e so che l ansia e la paura sono comuni.
Io Ho lasciato la mia psicoterapia analitica a dicembre scorso, dopo più di un anno e mezzo perché per scelte di vita e professionali non avendo più uno stipendio, non potevo più sostenere quella spesa importante.
Mi ha aiutata a risolvere alcuni problemi, ad avere uno spazio di introspezione (che per una personalità artistica come la mia, é importantissimo) anche se ho vissuto con alti e bassi l’esperienza.
Mi capitava spesso di sentirmi di girare a vuoto tra i miei pensieri, i miei atti mancati.
persino nella scelta, irrimediabile, di dover lasciare la terapia, che sembrava essere anche questo uno strumento della mia mente.
Sono comunque consapevole e fiera degli strumenti che mi ha dato.

Oggi mi sta ricapitando quello che mi capita da sempre e forse solo ora me ne rendo davvero conto, di quanto ritornino in me degli enormi vuoti quasi nelle stesse modalità ma oggi più intensi...quasi sempre acuiti durante il pre ciclo (la mia terapeuta non dava valore a questo aspetto del pre ciclo che io ho sempre sentito presente).
Ho pensieri intrusivi di tristezza, svalutazione, paura per il futuro, senso di inutilità.
Ora mi rendo conto che è in questo momenti che comincio a rifiutare anche la presenza emotiva e fisica del mio compagno.
Divento riluttante.
Improvvisamente mi vengono in mente pensieri di morte, di fine, di chiudere gli occhi...ma non ci do tanto peso, e me ne vergogno anche moltissimo.
La mia più grande paura é la mancanza di gioia, di entusiasmo, il non riconoscermi più in questo volto stanco e segnato.
So di essere da sempre una persona estremamente sensibile, Ma in alcuni periodi riesco ad esserci! A fare! In altri periodi come questo da un po’ di settimane...tutto è estremamente faticoso e triste.
Mi vergogno di questa mia condizione, se ne parlo con qualcuno, me ne pento.
Preferisco chiudermi e scomparire.
Da alcuni giorni sto pensando alla depressione, e sono spaventata per questi ciclici ritorni.

Cosa mi consigliate di fare?
Aspettare che passi e poi scegliere lucidamente?
Andare ad un consultorio per cominciare tutto da capo?
Non so nemmeno come funziona un consultorio...
Chiamare almeno per un solo consulto la mia terapeuta?

Grazie e mi scuso per la Lungaggine.
[#1]
Dr.ssa Ilaria Fonzo Psicologo 23 1
Gentile signora,
Forse solo ora me ne rendo davvero conto, di quanto ritornino in me degli enormi vuoti quasi nelle stesse modalità ma oggi più intensi...quasi sempre acuiti durante il pre ciclo : con pre ciclo intende le due settimane che precedono le mestruazioni? Avverte anche qualche sintomatologia fisica?
La mia più grande paura é la mancanza di gioia, di entusiasmo, il non riconoscermi più in questo volto stanco e segnato. : quindi è come lei avesse timore di cadere nuovamente in uno stato depressivo, ho capito bene? Questo le capita solo nelle due settimane che precedono le mestruazioni o sono pensieri più generalizzati?

Mi vergogno di questa mia condizione, se ne parlo con qualcuno, me ne pento. Cosa, secondo lei, potrebbero pensare le altre persone di lei quando ne parla?

Infine, leggendo anche le sue precedenti richieste di consulto, mi permetto di suggerirle nuovamente di considerare anche altri approcci psicoterapici, come l’intervento cognitivo comportamentale che, tra l’altro, pone come centrale la gestione del pensiero ruminativo (che lei ha descritto) tipico della depressione e la prevenzione delle ricadute.

Se è in una condizione di difficoltà economica e sente la necessità di rivolgersi nuovamente a un professionista, può rivolgersi al consultorio presente sul suo territorio, a uno psicoterapeuta con prezzi calmierati o che sia disponibile a venirle incontro sulla questione economica.
Mi sembra comunque di comprendere che lei abbia già attraversato periodi di difficoltà intensa. Se ne è uscita già una o più volte, perché oggi non dovrebbe farcela?
Un caro saluto

Dr.ssa Ilaria Fonzo,
Psicologa infantile
https://ilariafonzopsicologa.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.le dottoressa Fonzo,
Grazie per il tempo che mi ha dedicato.

Si, il mio momento più buio lo attraverso solitamente durante le due settimane prima del ciclo. Ho la sensazione che siano solo acuite, non del tutto nuove per la mia persona. Avevo cercato di parlarne più volte con la mia precedente terapeuta, la quale credo per il tipo di indirizzo, dava peso a questa mia osservazione dal punto di vista analitico.. mentre io sento dentro di me quasi qualcosa di biologico . Fisicamente si, ho dolori più o meno forti, il mio corpo si trasforma abbastanza e diventa pesante, affaticato.

Si, in questi momenti (specialmente in questo periodo del mese ma non esclusivamente) ho paura di cadere in depressione, e di scoprirmi un soggetto a rischio.. Essendoci un caso in famiglia, alla quale sono stata molto vicina da piccola.
Nessuno mi ha mai diagnosticato la depressione. Ma la temo, per quello che sento E che penso in alcuni periodi, in cui perdo stima di me e fiducia nel futuro e la Gioia di fare qualsiasi cosa, anche se mi sforzo molto di essere presente .

Mi vergogno di apparire pesante, esagerata. Ho pudore di questa mia condizione caratteriale perché immagino che per gli altri dalla mia famiglia, il mio compagno o i miei amici, possa essere patetica ed essere un peso. Un tempo ero abituata ad essere l’anima della festa , anche se ho sempre celato un’anima sensibile e a tratti triste..adesso é come se prevalesse solo questa.

Avevo pensato di cambiare indirizzo, ma
Vedevo questo mio cambio di rotta come Un fallimento, un abbandono.
Sono quasi certa però, che la terapia analitica, mi porti negli abissi, e produca in me, già abituata e anche amante del pensiero profondo, dei continui pensieri e giudizi sul mio comportamento..

Vero, ho avuto spesso periodi difficili, e tutto sembra un eterno ritorno.
Forse, la cosa peggiore é che mal tollero questi periodi, che mi fanno sentire perdente.


Grazie
[#3]
Dr.ssa Ilaria Fonzo Psicologo 23 1
Gentilissima,
Forse, la cosa peggiore é che mal tollero questi periodi, che mi fanno sentire perdente. Bingo. Questa può essere certamente una parte del percorso terapeutico: ampliare la sua finestra di tolleranza verso il sentirsi perdente.

Sono quasi certa però, che la terapia analitica, mi porti negli abissi, e produca in me, già abituata e anche amante del pensiero profondo, dei continui pensieri e giudizi sul mio comportamento.. non ho gli elementi per poter dire se ciò sia o non sia avvenuto nella sua precedente terapia e non sarebbe nemmeno corretto da parte mia farlo. Tuttavia, posso dirle che l’orientamento cognitivo comportamentale non è assolutamente meno profondo . Cerca invece di darle una ricostruzione sul suo attuale funzionamento, basandosi su quanto è emerso nei primi colloqui. La sua storia personale, i significati che lei attribuisce agli eventi senza tuttavia dare spazio alle interpretazioni da parte del terapeuta.
Come le accennavo in precedenza, una parte centrale è data dalla gestione delle catene di pensiero giudicanti.
Ci faccia sapere come va se lo desidera
Un caro saluto
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa,
Grazie per il suo interessamento.

Più vanno avanti i giorni, piú diventa difficile, anche se .. stranamente, sembra farsi più Chiara l’idea che sto facendomi di tutta questa situazione.
Sento forse per la prima volta, di riconoscere davvero questo stato d’animo. Riesco a vedere più chiaramente che ci sono già passata, più volte, anche se con sfumature diverse, in questa melma fangosa che da un lato sembra nutrirmi Di umanità, dall’altra sembra distruggermi.
Mi capita, quando sto bene, di dimenticare i momenti bui, di non riuscirli più a vedere, ad analizzare, di non rendermi conto di quanto tempo sia passato, sia durato, e cosa ha portato con se..
adesso invece mi sto rendendo conto che ciclicamente, nei momenti più difficili, cado in un burrone e Mi porto con me la mia vitalità, il mio desiderio sessuale e il desiderio gioioso della vita in generale.
In questo periodo La notte faccio sogni strani ed agitati, durante il giorno piango facilmente, spesso appena sveglia , mi lascio andare a pianti che non sono liberatori, ma che mi opprimono ancora di piú, dimagrisco e mi piace il mio essere sottile, come forse desideravo da adolescente, e a volte immagino (fantastico) di diventare così sottile da scomparire. Con il lavoro i cui devo essere piena di energie ed in prima linea per procacciarmelo e per produrre progetti validi, é un mezzo disastro di cose inconcluse.
In Questa nuova consapevolezza (nel senso di più convinta) di un ritorno di malessere, mi sfiora l l’idea di avere un qualche disturbo dell’umore da sempre e di non averlo mai compreso davvero né io, né i miei cari, con i quali mi vergogno di parlarne eppure, essendo sempre stata soggetta a loro per tutto ciò che riguarda la salute, dato il loro lavoro di professionisti in ambito sanitario, mi blocco a cercare soluzioni, perché sentendo queste situazione più grave ho paura di fare qualche pasticcio a mio discapito e di capitare in mani non sicure.
So che è un mio limite.
Non so perché ho scritto, credo avessi bisogno di mettere nero su bianco questi sentimenti, prima di capire davvero come procedere e a quale professionista rivolgermi.
Grazie
[#5]
Dr.ssa Ilaria Fonzo Psicologo 23 1
Gentilissima,
Siamo qui per questo! Vede, raramente la consapevolezza, la catarsi emotiva, il continuare lungamente a parlare dei propri pensieri negativi sono una via d’uscita per i disturbi dell’umore o depressivi. Anzi, molto più spesso continuano ad alimentare stati affettivi negativi portando a un peggioramento della situazione in alcuni casi.
Comprendo la sua preoccupazione, tuttavia cercare un bravo professionista nella sua zona a mio avviso ad orientamento cognitivo-comportamentale (sopratutto in virtù degli elementi che ci ha fornito), vorrebbe dire assumersi la responsabilità di fare un passo per migliorare la situazione attuale.
Comprendo anche il suo timore relativo al fatto di capitare in mani non sicure. Un percorso psicoterapico efficace aiuta le persone fornendo strumenti concreti per gestire e modificare tutti i fattori che mantengono la difficoltà presenti (ad esempio nella sfera dell’umore).
In conclusione, Lei non è la sola ad avere una difficoltà legata all’umore deflesso. Anche molti professionisti della salute mentale ne hanno sofferto o ne soffriranno. E’ così, capita.
Nonostante tutte le preoccupazioni e i timori, le consiglio vivamente di perseverare in questa sua ricerca di una figura che possa realmente aiutarla a migliorare la sua qualità di vita.
Un cordiale saluto

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