Ciao, sono un ragazzo di 28 anni e da qualche mese sto avendo dei seri problemi

Da qualche mese sto avendo problemi psicologici e non so come aiutarmi, è una storia un po’ lunga, abbreviando il discorso ho avuto dei dolori al petto verso la prima settimana di agosto sono andato in ospedale ho fatto esami ECG ma tutto ok ma i dolori hanno continuato per circa un mese.

In pratica mi sono fissato che doveva venirmi un infarto, ma ormai quello è passato.
Il problema è subentrato durante questo periodo dove ho iniziato ad avere ansia tachicardia e fissazione come se dovevo morire da un giorno all’altro.

Detto ciò adesso questo è passato il problema è che mi è capitato di stare male mentre facevo una doccia quindi mi è venuto un attacco di panico con tachicardia e sono uscito dalla doccia di corsa (c’era anche molto caldo).

Grazie a questo episodio è nata la paura di entrare in doccia e lavarmi (cosa veramente imbarazzante) sono già circa tre settimane che cerco di tenermi rilessato ed entrare in doccia nel momento in cui me la sento, ma niente faccio sempre una cosa veloce perché iniziò a respirare pesante e mi viene un ansia che resta anche lungo la giornata, il fatto è che sto peggiorando e questa cosa adesso mi succede anche quando devo mangiare mi viene questa cosa è infatti mangio molto meno già da una settimana perché mi viene questo attacco di panico e non riesco a calmarmi.
Ho paura che nascono altre cose e per ciò sto cercando disperatamente aiuto.
Non parlo con nessuno del mio problema specialmente con i miei genitori.

Comunque so da cosa è nato tutto ciò perché sono stato per troppo tempo solo e senza uscire visto che da prima della pandemia avevo già perso tutti gli amici.

Penso che anche i dolori che ho avuto al pettto probabilmente era l’ho dolori di ansia accumulata...
qualcuno mi dica cosa devo fare voglio tornare ad essere felice.
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Dr.ssa Donatella Fiocchi Psicologo, Psicoterapeuta 60 7
Buongiorno,
credo che nel suo caso, come in molti altri, il periodo di isolamento ha fatto rompere un equilibrio che si era costruito negli anni ma che era già piuttosto fragile, e ha fatto riemergere paure e angosce lontane non risolte, risalenti ai primi anni dell'infanzia come mostra la paura di morire, o meglio, e da lì viene il panico, di essere "punito con la morte".
Queste fantasie che quando iniziamo a crescere diventano inconsce e, se riusciamo a utilizzare una buona difesa, lo restano anche a lungo, riemergono in momenti di difficoltà o in particolari momenti della vita che richiedono una capacità più matura di affrontare quel che la realtà ci chiede di superare.
Per quanto di mia competenza la cura migliore per i suoi problemi è una buona terapia psicoanalitica che le permetta di capire da dove vengono e di costruire difese più solide e adulte.
Le faccio i miei migliori auguri.

Dr.ssa donatella fiocchi