Rimanere amica dell'ex quando c'è attrazione

Da ormai due settimane la relazione tra me e il mio ex è finita, era una relazione di pochi mesi ma veramente intensa, entrambi avevamo sviluppato una forte dipendenza affettiva, e dopo un distacco di 10 giorni senza vederci, ci siamo lasciati.
Lui aveva troppa ansia, sentiva che non funzionava anche se gli piaccio e prova qualcosa di forte per me, ha addirittura iniziato un percorso di psicoterapia e psichiatria in cui assume ansiolitici.
Sta di fatto che io non ho preso bene la fine di questa relazione, ma per lui sembra conclusa.
In tutto ciò non riesce a staccarsi del tutto da me, vede cosa faccio sui social, mi cerca ogni tanto, e siamo anche usciti tre volte da quando ci siamo lasciati.
La prima abbiamo chiacchierato, passando una piacevole serata, e lui cercava di "perdere tempo" per stare di più con me.
Alla seconda ci siamo baciati e accorti del fatto che fosse un errore.
La terza, ieri, doveva venire a casa mia a mangiare una pizza, la cosa è sfociata in baci, coccole e sesso.
Stamattina ci siamo sentiti e per entrambi è una cosa che non ha significato molto, che è successa e basta.
Io però vorrei trovare un modo per riconquistarlo.
Siamo rimasti d'accordo di continuare a vederci come amici, uscendo ogni tanto, il prossimo appuntamento è per giovedì.
Lui adesso con i suoi problemi di ansia non può gestire una relazione, e dice che tra noi è chiusa, ma allo stesso tempo gli manco, se siamo soli mi bacia, mi fa dei regalini, si preoccupa per me, dice che non vuole nemmeno pensare ad avere altre ragazze, perché gli manco troppo e non riesce nemmeno a pensare di stare con qualcun'altra.
Però dice che non essendo finita con litigi e odio, vorrebbe evitare un distacco netto
Secondo voi c'è speranza?
Come dovrei agire?

Grazie mille
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Dr. Gino Aldi Psicoterapeuta, Neurologo 11 2
I rapporti di coppia che vogliono evolvere verso la serenità devono basarsi sulla responsabilità. Responsabilità verso sè stessi e verso il partner.
La responsabilità è la capacità di assumere in maniera chiara le conseguenze delle proprie azioni, saperle prevedere per quanto possibile e vivere il peso emotivo delle proprie scelte.
In linea di massima, seguendo il senso comune, quando ci si lascia si smette di baciarsi, fare sesso e coccole. Lo dice proprio la parola "lasciarsi" che presuppone una recissione, spesso dolorosa, della relazione, una interruzione che apre ad un lutto che va digerito con fatica.
La situazione che lei descrive è quella, tipica, di chi non sa assumere il peso delel proprie scelte. Chi lascia non vuole perdere l'oggetto di amore e continua a considerarlo proprio, sebbene non si sente più "impegnato" nella relazione. Chi è lasciato non vuole soffrire la separazione e sacrifica la propria dignità accettando compromessi carichi di ambiguità.
Ne esce fuori una non-relazione, una terra di nessuno in cui ognuno si affaccia per portarsi qualcosa a casa rischiando di rimanere dolorosamente a mani vuote.
La chiarezza è dolorosa ma fa crescere!
Con i sentimenti non è utile scherzare perchè si mette in moto un movimento che può diventare lacerante e dannoso.
In questi casi una delle parti deve prendere una decisione. pertanto, qualora voglia essere lei la candidata, prenda posizione responsabilmente su alcuni punti:

le sta bene un ragazzotto che nasconde dietro l'ansia la sua infantile irresponsabilità?

le sta bene un rapporto che non è nè carne nè pesce?

Se non le sta bene tutto ciò prenda una posizione netta e lo eviti finchè non avrà messo un pò di sale nella sua zucca e assunto un comportamento più responsabile verso i propri problemi e verso di lei. A quel punto c'è speranza!
Viceversa sarete condannati ad un gioco che porterà ad avvitare la relazione tra ambiguità. rancori, cedimenti e delusioni.
Un cammino verso il nulla che sarebbe buono evitare

Dr. gino aldi