Ho un disturbo narcisistico di personalità?

Ho 26 anni e un vissuto particolare.

Sono cresciuta in una famiglia disfunzionale, terza di sette figli, tutti cresciuti come veniva, uno dietro l'altro, senza grosse attenzioni al singolo, i giocattoli riempivano le giornate.

Ho subito due lutti, ho perso mio padre e un fratello...
La mia famiglia fa parte di una religione molto chiusa, convinti di essere gli eletti di chissà quale paradiso, e segue regole molto rigide.
Mi sono allontanata da questa mentalità a 19 anni, finito il liceo ho iniziato a lavorare e ho vissuto per conto mio fino ai 25.

Nel mentre ho seguito un percorso terapeutico di terapia cognitivo comportamentale per tre anni (20-23) e la mia terapeuta mi parlò di disturbo borderline della personalità.

Al termine della terapia, che ha conciso con la perdita di mio padre, lasciai la terapia anche supportata dalle sue parole, che mi chiese di vedermi una tantum.
Io mi son rifiutata di farlo, nella mia testa ero guarita e non avevo più bisogno.

Da un anno sono tornata a vivere a casa della mia famiglia, dopo aver mollato il lavoro ed essermi iscritta all'università, perché alla continua ricerca del mio vero io.

In questo periodo sono ritornati a galla sintomi passati, allora non potendomi permettere di tornare in terapia mi sono informata online (aimé, so quanto sia dannoso) circa il disturbo borderline.

Ciò che ho trovato mi ha spiazzato, perché mi sono riconosciuta maggiormente nel disturbo narcisistico.

Un dettaglio in particolare, che ho sempre omesso alla mia terapeuta e spesso anche a me stessa per vergogna: fantasie di grandezza.

Io passo giornate, ma anche mesi (quarantena) a non fare niente se non passeggiare (anche in giro per casa) con la musica nelle orecchie, mentre immagino una me stessa diversa, migliore, capace in più ambiti, in tutti quegli ambiti che frequento in maniera mediocre nella realtà (palestra, università, relazioni, amicizie...)
Nella mia realtà quotidiana io non provo mai soddisfazione per i miei traguardi, neppure una media del 30e lode all'università mi sta dando le soddisfazioni che credevo di trovare quando mi sono iscritta.
Provo piacere quando gli altri si complimentano, ma personalmente non mi fa ne caldo né freddo.
In tante altre occasioni il parere altrui conta più di quello mio personale, nel bene e nel male.

Questo mio riconoscermi nel narcisista è solo frutto di disinformazione o potrebbe essere stato confuso per borderline dalla mia terapeuta che non aveva tutti gli elementi?

Se così fosse, come se ne esce?

Io mi rifiuto di essere questa persona, ma allo stesso tempo non posso permettermi una terapia, almeno fino a Dicembre (quando avrò disponibilità economica grazie alla borsa di studio)
Su cosa posso concentrarmi nel frattempo?

Il mio unico pensiero fisso, da quando ho ipotizzato la cosa, è cercare ogni giorno di essere meno perfezionista e concentrarmi sul "sono una persona normale, né inferiore agli altri né superiore", pensiero che invece mi contraddistingue in ogni singola azione...
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Buongiorno,
mi ha fatto una grande tenerezza l'immagine di lei che gira per casa dicendosi quelle cose belle, affettuose e piene di orgoglio che una bambina dovrebbe sentirsi dire dai propri genitori per crescere fiduciosa nelle sue capacità.
Lei le capacità le ha, ma non ha potuto sviluppare i "sensi" che le permettono di percepirle e riconoscerle. E goderne.
Cerchi un terapeuta con il quale fare ancora un pezzo di strada: un terapeuta non a caso, ma che nell'incontro la faccia sentire compresa e vista.
E nel frattempo lasci stare le etichette diagnostiche. Le sue "fantasie di grandezza" non sono il sintomo di chissà quale sua distorsione psicologica, sono un modo per compensare i vuoti che ha dentro. Non le spazzi via. Cerchi piuttosto di farle coincidere con le sue abilità, i suoi obiettivi, i suoi valori.
E' riuscita a fare moltissimo per se stessa, per proteggersi, per crescere da sola. Continui a farlo e si faccia aiutare a guardare le ferite e buchi per capirsi, conoscersi e continuare a seguire i suoi sogni.

Un caro saluto

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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