Richiesta di aiuto- non riesco a mantenere il controllo

Buonasera,

sono una ragazza di 27 anni e la mia é una richessta di aiuto.

L'anno scorso ho avuto una brutta depressione che é durata circa 8 mesi 5 da gennaio 2008 a settembre 2008. Mi ha seguito uno psichiatra curandomi con remergonon 5 che peraltro prendo ancora ma con un dosaggio ridotto) e ho unito ai farmaci la psicoterapia.

Ancora oggi ignoro la causa scatenante di questo episodio depressivo. Probabilmente una situazione familiare un po ' difficile ha influito. Quello che ricordo bene pero é come in quei mesi mi sembrava di avere sbagliato tutto e pensavo di essere una persona malata senza scampo.
Da settembre 2008 ho cominciato a stare davvero bene e quel espisodio sembrava ormai un brutto sogno.

Da un mesetto circa sento alcuni sintomi strani, non credo di essere depressa ma faccio molti dei pensieri che facevo un anno fa quando stavo male ma con lucidita ( che forse é peggio)

Il mio grande problema é che sono una persona estremamante ansiosa e un po ' paranoica. Questo mi crea molti problemi con me stessa e con gli altri.
Appena c'e un piccolo problema perdo le staffe e comincio ad immaginare il peggio... se non controllo tutto sto male... é una cosa che ho sempre avuto.. fin dall'adolosceneza..e che si era accentuato quando stavo male un anno fa..

Negli ultimi 6 mesi mi sembrava che con la " guarigione" dalla depressione avessi risolto anche i problemi di ansia e paranoia... Invece mi ritrovo da capo...e queto ripeto mi provoca problemi anche con gli altri e anche sul posto di lavoro purtroppo..

Oggi per esempio ho avuto quasi una crisi di panico per un errore commesso sul lavoro.. oppure, per fare un altro esempio, sono in attesa della firma di un contratto a tempo indeterminato e il mio datore mi ha dato la parola che avro il contratto.. con l'avvicinarsi della scadenza del contratto attuale pero'( scade fre 2 settimane° ho perso completamente le staffe e ho chiesto gia 2 volte in amministrazione quando avro il contratto ( risultando pesante e forse inopportuna)...il discorso é che dopo che le faccio queste cose ho la lucidita per capire che sbaglio... ma nei momenti che mi vengono "questi attachi di ansia" non riesco a controllarmI... e si puo capire che un comportamento del genere risulti sgradevole..

Il mio terapeuta dice che fa parte del mio carattere... ma io comincio ad essere stufa perche mi rendo conto che questi miei difetti mi pregiudicano tante cose..e attualmente mi preoccupano soprattutto delle conseguenenze che potrebbero esserci sul lavoro ( se non ci sono gia state dopo gli epîsodi raccontati)

Preciso che ho molti amici, una vita sociale normalissima, credo di essere anche una ragazza tutto sommato attraente e intelligente ( almeno cosi dicono)... ma il mio grande problema é di non riuscire a stare tranquilla e di essere davvero sulle soglie della paranoia a volte ( anche questo me lo dicono purtroppo)...
Vorrei risolvere questo mio problema.. ma non ci riesco..
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentiel ragazza, se lei attualmente è in psicoterapia darle qualche indicazione rischierebbe di mandarla confusione poichè ci si andrebbe a sovrapporre al lavoro del collega. Perchè non ne discute con lui di questi suoi nuovi problemi che sembrano legati all'ansia?

cordialmente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, lo stato depressivo è spesso un punto d'arrivo, che segue un periodo più o meno lungo di ripetute delusioni durante il quale ci sforziamo di risolvere un problema senza riuscirci. Si giunge così a nutrire sfiducia in se stessi, o nelle altre persone o addirittura nella natura stessa ("sono io che sono nato sbagliato, non c'è niente da fare"). Questo provoca la scomparsa della motivazione e della voglia di fare le cose che prima ci piacevano - lavoro, studio, hobby, vita relazionale ecc.

Del resto lei stessa riconosce che:

> Probabilmente una situazione familiare un po' difficile
> ha influito. Quello che ricordo bene pero é come in quei
> mesi mi sembrava di avere sbagliato tutto e pensavo di
> essere una persona malata senza scampo.

Nei casi come questi si tratta ovviamente di un problema che riguarda la percezione della realtà, non la realtà stessa. Il lavoro terapeutico deve quindi essere capace di fornire alla persona un nuovo paio di lenti con cui guardare il mondo, senza distorcerne più la visione.

Il commento del suo terapeuta sul disturbo che farebbe "parte del suo carattere", letto in un altro modo, potrebbe voler dire che non è più in grado di fare altro per lei, se non offrirle un sostegno per tirare avanti. Credo che di questo dovreste discutere, per evitare di protrarre inutilmente una terapia che non sta dando i risultati sperati ma che appare solo come un palliativo.

Quanto ai farmaci, possono servire ma è probabile che la sua guarigione debba necessariamente passare per un adeguato percorso psicoterapeutico, se l'obiettivo è liberarsi del suo disturbo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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