Percezione anestetizzata della realtà

Gentili dottori, sono un ragazzo di 22 anni, studente di medicina veterinaria al 4 anno, non bevitore abituale e qualche volta fumatore di sigari.
Spiego brevemente la mia situazione, fornendo della sintomatologia più accurata possibile.
Ho provato nella sera del 13 settembre a fare due tiri di spinello, mai provati in vita mia.
Mi è stato detto contenesse dell'Hashish al che, non pensando a differenze sostanziali tra questo e la Mariujana ho provato due tiri, particolarmente intensi.
Sono stato malissimo, avvertendo senza ombra di dubbio una grande tachicardia, giramento di testa amplificato da una irreale percezione onirica della realtà, quasi come fossi in un sogno, percependo le mie parole come estranee, difficoltà a percepire il mio respiro e un'incredibile paura irrazionale di morire.
Passato il brutto trauma della notte queste sensazioni scompaiono del tutto al mio risveglio ma ecco che la sera mi si ripresenta uno stato di ansia che mi induce tachicardia e giramenti di testa.
Questa è stata grossomodo la situazione delle prime settimane.
Premetto che ho una vita difficile in quanto essendo studente fuorisede in un periodo stracolmo di esami questa situazione di ansia che in tutta la mia vita non ho mai sperimentato (solo qualche episodio di derealizzazione da bambino) mi ha destabilizzato non poco.
Con il tempo gli attacchi di panico sono diminuiti fino ad arrestarsi del tutto.
L'unica percezione che mi è rimasta è la seguente: dall'alba al tramonto avverto una percezione anestetizzata della realtà, cosa che mi sforzo di considerare irreale e frutto di immaginazione ma che invece avverto come reale al 100%.
Premetto che quando mi distraggo con amici e studio si allevia ma ecco che qua inizia il circolo vizioso: lo stare bene mi induce a vedere se è reale o no, autoportandomi di nuovo a riflettere su quel problema avuto quella sera e dal trauma subito, facendomi nuovamente provare questa maledetta senzazione di anestetizzato.
Per ridurre questo malessere ho iniziato a portare degli occhiali da vista che prima non mettevo e paradossalmente mi allevia il malessere che avverto ma appena arrivo a sera mi amplifica questo stato di confusione mentale che nello studio mi disturba e non poco.

Premetto che nella mia famiglia ho diversi casi di schizofrenia ma pensavo che solo un uso continuativo della cannabis potesse farmela insorgere e comunque non ho avuto allucinazioni o sentito voci.
Mio nonno era molto ipocondriaco.
La mia domanda è perciò scontata, è una sintomatologia risolvibile spontaneamente con il tempo?
Cosa posso fare per alleviare questo stato?

Quali sono gli effetti controindicati degli psicofarmaci?
In questo stato di anestetizzato non provo meno emozioni, adoro sentire la musica e mi emoziona il mangiare, lo stare con amici e l attività sessuale ma questa confusione mentale mi da molto fastidio e non capisco come non possa estinguersi normalmente quando ci rifletto su.
Attendo risposte, grazie per l'interesse.
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Dr. Gianfranco Fabiano Psicologo 99 3
Gentile utente
Lei inizia il suo racconto, descrivendo la sua trasgressione con L'hashish, che ricordiamo è illegale. Ovviamente questo ha un effetto psicotropo, che amplifica o altera gli stati della percezione. Successivamente racconta, infatti che sta vivendo un periodo di forte stress e ansia, che l'hanno portata a soffrire di attacchi di panico. Inoltre ha anche una familiarità con patologie psichiatriche molto serie.
Infine da una descrizione della sintomatologia, di confusione mentale importante.
Lei è un dottore e credo che possa comprendere che mettersi gli occhiali da sole, non sia una buona "cura".
Le suggerisco di fare un percorso di psicoterapia breve ad approccio strategico che le permetta di affrontare queste manifestazione di tipo ansiogeno.

Cordialmente
Dr. Gianfranco Fabiano
Specializzando in Psicoterapia Breve strategica
3407617782

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore la ringrazio per la risposta, mi ha rincuorato non poco. Evidentemente questo periodo stressante e il timore di potermi ammalare come alcuni miei parenti hanno influenzato molto poi il modo con cui ho affrontato questa trasgressione già vissuta di per sè molto negativamente. Seguirò la pista della psicoterapia. Solo una domanda quindi per chiarire meglio questa cosa da me vissuta: è tutta autosuggestione somatizzata quella che mi sto facendo? Premetto che ho solo provato ma può un solo episodio slatentizzare in me una psicosi futura? Grazie per i consigli dottore, attualmente sto molto meglio, ho smesso semplicemente di persarci e non noto più questa distorsione, molto probabilmente quest'ansia mi ingigantisce la stanchezza mattutina e serale che cercavo inutilmente di combattere mettendomi degli occhiali da vista. Devo stare tranquillo e autoconvincermi che è stata una brutta esperienza di cui rimane il brutto ricordo ed il senso di stare allerta incondizionato, buon lavoro!
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