Non mi capisco

Salve, sono un ragazzo di 15 quasi 16 anni, negli ultimi periodi sto riscontrando vari problemi e non so se sia solamente la crescita o no.

Parto dal fatto che sono una persona che socializza poco ho circa 6 amici stretti e al di la di loro non vado, oltre a compagni di classe.

Ecco partiamo
Allora, ho paura solitamente di parlare alle ragazze e fare nuove amicizie per paura delle opinioni o dei pali, ne ho ricevuto uno in passato che non è stato affatto piacevole.
Spesso faccio pensieri brutti ovvero che indicano sofferenza per me per esempio il male di qualcuno a me vicino a volte lo vorrei ma involontariamente poi mi pento davvero molto di averli fatti e questa cosa mi preoccupa molto, quando faccio questi pensieri una parte di me vorrebbe solo il male ma un altra solo il bene l, non so se mi spiego.

Non so perché ma magari perché voglio più attenzioni?

A volte non capisco se io stia inventando delle cose o no, per esempio prima mi stavo confidando con un amico e non capivo se stavo dicendo cose sincere e vere oppure stavo esagerando non lo so.

Inoltre mi vedo brutto agli occhi degli altri e strano in confronto ad altri, ho spesso pensieri vendicativi ma non agisco mai di impulso per fortuna.

Spesso mi arrabbio anche con amici per esempio li ho minacciati di fare male a loro.

Prima quando stavo riflettendo su queste cose stavo anche ridendo non so perché, magari come ho già detto non sono cose sincere davvero non saprei.

A volte penso di non essere a posto e penso che gli altri abbiano sbagliato in passato, ma altre volte penso che sono io quello ad avere sbagliato
A volte penso sia solo una cosa per attenzioni e che fingo ma a volte no non saprei, come detto sono governato da due parti che vorrebbero il bene e un altra che vorrebbe avere qualcosa

Questo discorso mi é venuto perché avevo notato che alle medie non ero troppo bene voluto e mi era scappata una lacrima

Cosa potrei fare non so davvero?
scusatemi la lunghezza e la ripetitività.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.7k 180
Caro utente,
premetto che questo servizio è riservato ai maggiorenni, tuttavia le rispondo.
Prima cosa, complimenti per la sua capacità di osservarsi e descriversi.
Seconda cosa, nell'adolescenza c'è una trasformazione: si diventa, in pratica, un'altra persona, diversa dal bambino che eravamo.
Nel processo di cambiamento si toccano tanti aspetti diversi, si attraversano sentimenti e comportamenti anche opposti.
Ci si può meravigliare, dunque, di sentirsi "strano", "confuso", "sbagliato", "diverso"?
Se si hanno pochi amici con cui confrontarsi e pochi successi, a scuola e con le ragazze, la situazione peggiora: un'autostima già messa a dura prova viene presa a picconate.
Non a caso, nelle scuole in genere c'è uno psicologo. Ce n'è anche alle ASL e nel Consultorio Giovani, fruibili gratuitamente.
Spesso chi non è del mestiere crede che dallo psicologo si vada solo quando si ha un disturbo mentale.
Niente di più falso: lo psicologo non si limita a curare, ma previene il disturbo aiutando a costruire capacità: una buona comunicazione in famiglia, con gli amici, con le ragazze e a scuola, per fare un esempio.
Inoltre, per un adolescente, la funzione più utile dello psicologo è quella di informarlo, semplicemente ma con competenza, su quello che il ragazzo sente avvenire dentro di sé, sulla trasformazione in atto, sui dubbi e le paure che ne seguono.
Acceda dunque tranquillamente allo psicologo della sua scuola o a quello delle altre sedi che le ho nominato. Se è una persona accorta e sensibile, il suo medico di famiglia può indirizzarla, sotto il segreto professionale.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, La ringrazio moltissimo per la risposta, cercherò di seguire il consiglio anche perché il fatto delle picconate all'autostima è vero a volte mi è successo di calare,quindi la ringrazio ancora, arrivederci
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.7k 180
Sono contenta di esserle stata utile, caro utente. Porti dallo psicologo la lettera che ci ha scritto: è fatta molto bene.