Crisi asilo bimbo 2 anni e mezzo

Buongiorno, sono qui a raccontarvi quello che sta succedendo al mio bimbo di due anni e mezzo.

Premetto che a settembre abbiamo iniziato la scuola materna, si è inserito bene e non ci ha mai creato particolari problemi, a parte qualche giorno di pianti ma poi é sempre andato super volentieri...in un mesetto abbiamo anche tolto il pannolino per la pipì durante il giorno (la cacca ancora non ne vuole sapere e la fa nel pannolino o la mattina quando si sveglia o la sera prima della nanna).

Adesso da circa una settimana è irrequieto, la mattina quando lo porto si vede che non ha molta voglia e tutti i giorni all’asilo si sveglia dal riposino pomeridiano (a metà riposino) piangendo senza alcun motivo e poi lo fanno riaddormentare... ho parlato con le maestre perché inizialmente pensavo fosse dovuto al fatto che non utilizzando il pannolino, magari tenesse la cacca e gli facesse male la pancia... ma adesso è una settimana che fa così ed oltre ad avere questo problema col riposino anche durante la mattinata cerca coccole, ha il pianto facile e in più hanno notato che mangia come un maiale...
A casa va un po’ a giorni... a volte normale a volte un po carognino...
A cosa potrebbe essere dovuto questo cambiamento?

Non saprei proprio a cos’ altro dare colpa e sono sempre col pensiero...

Grazie a tutte e a chi mi risponderà
[#1]
Dr. Gianfranco Fabiano Psicologo 99 3
Gentile utente, i bambini, in particolar modo in quell'età vanno incontro a tanti cambiamenti, proprio perché iniziano sempre più a sentirsi staccati dalla mamma e a sperimentare competenza acquisite e sperimentarne delle nuove. Questa sensazione a volte può spaventare il bambino in quanto cambiamento, ma con la nostra presenza rassicurandolo possiamo fargli comprendere che sia un aspetto del tutto normale che si possano fare le cose in modo separato. Il bambino a quell'età comprende delle sensazioni delle emozioni, ma non può comprenderle a livello logico razionale, quindi è il genitore che lo deve supportare alla comprensione facendolo sentire tranquillo che nulla stia accendendo di inopportuno. Inoltre bisognerebbe stimolarlo nel possibile nella verbalizzazione di tali sensazioni. Su questo aspetto il suo commento finale: "Non saprei proprio a cos’ altro dare colpa e sono sempre col pensiero..." Credo che ragionare in termini di colpa se il bambino si è trovato bene dopo l'inserimento non sia utile, ma ragionare nei termini che le ho definito prima, cioè in termini di fasi di cambiamento e crescita si. Se la questione fosse che lei in generale, essendo molto sensibile, si preoccupa molto di suo figlio, le suggerisco di fissare un appuntamento con uno specialista psicologo o psicoterapeuta dell'età evolutiva che la possa sostenere. Ad esempio conosco diversi percorsi di parental training che permettono lo sviluppo e conoscenza della relazione con i propri figli per poterli supportare al meglio. Spero di esserle stato utile.

Cordialmente
Dr. Gianfranco Fabiano
Specializzando in Psicoterapia Breve strategica
3407617782