Possibile disturbo post-traumatico

Buonasera
Sono uno studente universitario di 20 anni e da circa quando ho 17 anni "penso", non essendo un professionista del settore, di soffrire in base di una sottospecie di disturbo post-traumatico da stress.

Ho passato i miei 5 anni di scuole superiori all'Interno di una classe in cui non mi sono mai sentito membro, a causa delle diversità culturali e soprattutto mentali degli altri miei compagni, praticamente tutti consumatori di droghe leggere, pesanti e superalcolici e di famiglie problematiche.

A parte il mio stress nel vivere in una classe in cui mi sentivo socialmente emarginato e i vari battibecchi continui, questi miei compagni di classe dicevano ogni giorno cose scabrose e disgustose, da chi voleva avere rapporti sessuali con la madre fino ai bambini, giusto per citare due casistiche.

Dai 17 anni ho iniziato ad avere molti meno rapporti sociali rispetto al passato e quindi, anche per la situazione scolastica, a sentirmi frustrato, ed è da quell'età che ogni volta che sono nervoso, ansioso o comunque di cattivo umore mi vengono in mente le frasi disgustose che dicevano ogni giorno i miei ex compagni e vado in overthinking.

Sono un ragazzo molto sensibile e soprattutto frasi del genere mi provocano molto disgusto, ma dai 17 anni ogni volta che sono in tensione anche solo per un esame o qualsiasi altra cosa mi ritornano in mente e vado in sovranalisi pensando, dal perché abbiano detto quelle cose e altre mille domande inutili.

Il problema più grande per me è che in queste situazioni in cui sono già di partenza stressato, pensando a quelle frasi mi stresso ancora di più e vado in sovranalisi.

A partire dai 18 anni, ogni volta che penso a quelle frasi "vedo" con la mia immaginazione la faccia di un santo o di un mio familiare, quasi come con una funzione di "stoppatore del flusso di pensieri negativi", con l'unico inconveniente che invece mi innervosisco ancora di più perché non trovo una connessione tra le due cose, e in più, immaginarmi un volto familiare o un santo mi fa credere pazzo.

In conclusione, soprattutto in questo periodo di lockdown penso molto più frequentemente a queste frasi e passo le giornate in sovranalisi a pensare perché abbia pensato quella frase e perché abbia pensato proprio a quel santo o parente come immagine stoppatrice del flusso di pensieri.

Un altro problema sarebbe che a volte, parole o numeri chiave delle loro frasi mi fanno creare sinapsi anche nella vita di tutti i giorni, rimembrando nuovamente le loro frasi e innervosendomi.

Vi ringrazio infinitamente, segnalo per autodichiarazione di essere un po' ansioso e di fissarmi un po' troppo sulle cose, ma pratico sport e sono una persona normale, soltanto che in questo periodo storico sto combattendo questa battaglia con la mente.
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile ragazzo,
da quello che scrivi sembrerebbe che questa forma di pensiero possa avere a che fare di più con un disturbo d'ansia che con un PTSD.
Ti suggerisco di contattare uno Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale della tua zona per poter comprendere la dinamica di questo disturbo e poter gestire questa ruminazione pervasiva.
Facci sapere

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense