Padre troppo protettivo

Salve dottori, sono una giovane donna di 21 anni, studio e lavoro.
Sono fidanzata da 3 anni con un carabiniere di 23 anni, purtroppo da qualche settimana il mio ragazzo per motivi lavorativi è stato trasferito in Lombardia ed io sono pugliese.
Ovviamente non ha possibilità di spostarsi spesso perché come ben sapete i carabinieri hanno pochi giorni di riposo e sopratutto se son carabinieri neopromossi.
Quindi io ed il mio ragazzo abbiamo deciso che la scelta giusta sia di andare almeno ogni 3 setttimane io da lui.
Il problema non è economico ma è mio padre.
Lui è molto possessivo e sicuramente mi dirà di no! Non ho nemmeno il coraggio di chiederglielo perché so che si sarà una maxi lite in famiglia ed io sono disposta anche ad andarmene senza il suo consenso perché come già detto lavoro e gestisco un conto mio, per cui non devo chiedere i soldi a nessuno anche perché mantengo le mie spese autonomamente da quando avevo 16 anni lavoricchiando.
Non so come affrontare questa situazione che mi sta creando ansia e mi distrae dallo studio.
Mi sveglio la mattina e penso a quello che accadrà penso che mio padre sia anche disposto a cacciarmi di casa se vado a trovare il mio ragazzo senza il suo permesso.

Cosa posso fare?


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Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 285 13
Gentile Utente,
leggo con molto piacere che lei ci ha tenuto a specificare più di una volta il suo essere autonoma e indipendente da un punto di vista economico. E' bello leggere che ogni tanto vengono sottolineati anche i propri punti di forza e non solamente quelle che si percepiscono come debolezze o aree problematiche.

La prima cosa che mi verrebbe da dirle a lei giovane donna, appellativo da lei stessa usato e che mi piace perché anche qui sottolinea il suo non essere una ragazzina sprovveduta, è di trovarlo dentro di lei questo coraggio.
Faccia appello alla sua determinazione, alla sua spinta verso l'indipendenza, al sentimento che prova verso il suo ragazzo e all'investimento emotivo e progettuale che ha riposto nella sua relazione. Il coraggio non nasce dal nulla, così, all'improvviso. Lo si trova attraversando le proprie paure, riuscendo a farsi guidare da ciò che più di tutto si desidera. I desideri sono una spinta motivazionale immensa.
Certe volte è più complicato pensare a tutto quello che potrebbe succedere e immaginarsi una possibile risoluzione di ogni ostacolo immaginato, piuttosto che fare i conti con la realtà.

Inoltre, ha pensato di comunicare questa sua decisione a qualche membro della famiglia più comprensivo? Sua madre ad esempio, oppure i suoi fratelli o sorelle, zii o nonni. Potrebbe farsi aiutare da qualcuno di loro che immagina potrebbe sostenerla.

Le auguro di trovare la forza e il coraggio per muoversi da questa situazione che la blocca.

Ci faccia sapere
Resto a disposizione se ne avesse ancora bisogno
Cordialmente

Dr.ssa Valeria Mazzilli
Psicologa Clinica
Via San Giacomo, 15 Napoli
cel. 3895404108

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dr.ssa Mazzilli, la ringrazio prima di tutto per la sua risposta.
Inoltre volevo dirle che il 2 Gennaio ho provato a parlare con mio padre anche se con scarsi risultati, poiché lui ha trovato come scusante , per non andar a trovare il mio ragazzo, l’ attuale situazione COVID che stiamo vivendo. Dopo aver parlato civilmente di ciò che lui pensava a riguardo, il discorso si è concluso cosi. Ma il giorno dopo quando i miei genitori sono scesi per svolgere varie faccende, mio padre ha cominciato a parlare a mia madre del fatto che io volessi andare a trovare il mio ragazzo, usando toni molto aggressivi, urlando e gesticolando. Nella discussione lui spiegava che io sono troppo piccola per viaggiare da sola, che secondo lui non devo dormire con il mio ragazzo perché non siamo ancora sposati.

Dopo quella discussione mio padre non ha rivolto parola a nessun altro membro della famiglia.

Solo da pochi giorni ha iniziato nuovamente a parlare con noi.
Mia madre mi sostiene, ma odio creare un clima di tensione in casa, mi fà sentire quasi colpevole, sopratutto perché ho una sorella più piccola che deve subire queste litigate .
Dopo ció siamo in una situazione stazionaria.
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Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 285 13
Gentile utente,
innanzitutto le faccio i miei complimenti per aver trovato il coraggio di parlare a suo padre. Come si dice, anno nuovo vita nuova! Ha avuto un ottimo tempismo.

Ci sono due livelli nel rifiuto di suo padre: da un lato fa leva su una situazione complessa e reale, come gli spostamenti e il rischio contagio in tempo di pandemia.
Da un altro lato sfodera il suo pensiero più tradizionalista, secondo il quale si oppone all'idea di sapervi conviventi.

Mi pare di aver capito, e mi corregga se così non fosse, che i toni aggressivi suo padre li ha usati in una discussione con sua madre e in sua assenza. E' stata sua madre quindi a raccontarle di quello che è successo? Forse è un bene e una cosa a mio avviso positiva che abbia deciso di confrontarsi esclusivamente con sua madre e che non si senta l'unico a voler/dover prendere decisioni riguardanti la figlia.
E' un bene per la coppia ed è un bene per i figli.

Mi domando se suo padre non abbia solamente bisogno di tempo per elaborare e metabolizzare questa sua decisione, per lui non è una richiesta semplice da accogliere e gestire. D'altra parte in famiglia lei ha chi la sostiene, è lui quello che si trova "da solo".
Io le suggerirei di dare tempo a suo padre, d'altronde si è mostrato a suo modo aperto al dialogo e seppur arrabbiato al punto tale da non rivolgere parola ai familiari, passata la rabbia ha ripreso ad avere normali interazioni con voi.

Non si senta in colpa, sta facendo un grande lavoro, non è facile cambiare le regole e le tradizioni familiari e culturali. Occorre tempo e sono sicura che con il tempo anche sua sorella la ringrazierà per questo suo combattere in prima linea in questa battaglia.
Saper tollerare l'attesa potrebbe rivelarsi la sua arma vincente.

Ci faccia sapere e ci tenga aggiornati se le va
Cordialmente
[#4]
dopo
Utente
Utente
Si dottoressa mio padre ha usato toni aggressivi con mia madre in mia assenza, il giorno dopo aver parlato con me.
Ma è stato esclusivamente lui a intraprendere nuovamente il discorso con mia madre.
Anch io ho pensato che magari deve metabolizzare la situazione, spero che capisca. In ogni caso ora sono in questa situazione di stallo, nella quale non so cosa fare: se provare ad intraprendere il discorso nuovamente con lui, oppure aspettare.
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Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 285 13
Come le ho già detto io le consiglierei di aspettare, gli dia tempo e chissà che non sia lui che riesca a sorprenderla chiedendole di parlare.
Si metta anche nei panni di suo padre e cerchi di tollerare l'attesa, dopotutto sono situazioni che si stanno verificando praticamente adesso, una manciata di giorni fa ne avete parlato

Come le ho detto ci scriva quando ci saranno novità, se le fa piacere.
Grazie per averci scritto
Cordialmente