Calo del desiderio

Salve dottori.
Sono un ragazzo di 30 anni, e da un anno che mi porto un po di problemi.
Ad inizio febbraio 2020 mi viene una brutta influenza con febbre alta solo 1 giorno e svenimenti per mancanza d'aria per 2 giorni e la testa come se stessi sognando, in ospedale mi dicono che è una semplice influenza (covid19?
In quel periodo non si parlava ancora di casi italiani).
Cmq l influenza mi passa ma rimango con dei disturbi allo stomaco, una sensazione di paura alla bocca dello stomaco e non digerivo piu nulla.
Faccio una visita dal gastroenterologo e tramite ecografica risulta esserci troppa aria nello stomaco e come conseguenza ritardo nello svuotamento di essi.
Inizio a prendere lucent 20 e 15 gocce di levopraid prima dei pasti.
Per quasi 5 mesi.
Adesso sto bene con lo stomaco anche se ogni tanto quella sensazione di paura allo stomaco ritorna e confrontandomi con altre persone dicono che sia ansia, non so cmq una brutta sensazione che mi piacerebbe non tornasse piu.
Adesso il problema è un altro, io da quando mi e iniziato tutto questo ho avuto un netto calo del desiderio e leggendo su internet il levopraid porta come controindicazione l aumento di prolattina e di conseguenza calo lo del desiderio.
e da agosto che non prendo piu queste gocce ma la cosa non migliora.
Cosa devo fare?
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
premettendo che, in generale, l'ansia è una vera e propria antagonista della sessualità sia dal punto di vista biochimico sia da quello psicologico, la prima cosa da fare è effettuare una visita da uno specialista andrologo che valuterà se sia opportuno effettuare qualche esame di approfondimento (anche solo dossaggi ormonali specifici).
Se emergeranno cause fisiche alla base della flessione del desiderio di cui ci ha scritto, le verrà indicato come procedere alla ricerca di una sua risoluzione.
In ogni caso, le suggerisco di non trascurare gli aspetti psicologici e relazionali che inevitabilmente possono avere un loro ruolo, come fattore scatenante, precipitante e/o di mantenimento del problema sessuologico.
In sintesi:
- per prima cosa, visita andrologica
- a seguire, consulenza psicosessuologica da uno psicologo psicoterapeuta con una specifica formazione in sessuologia clinica (senza dimenticare di occuparsi della componente ansiosa).

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
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