Stress post-traumatico

Buon giorno gentile dott.
/ dott.
ssa,
Sono stata con un ragazzo per circa 4 anni.
Da un anno sono single.
Si era presentato, come un ragazzo che voleva una cosa seria, sfociata in una mezza convivenza a casa sua.
Dopo 2 anni e mezzo la cieca fiducia in lui crolla: ho dei problemi di fiducia gliene avevo parlato.
Prima mai successo, sui social, i seguiti (da lui) aumentavano ogni giorno esponenzialmente, ed erano sole ragazze.
Ho chiesto spiegazioni, ma ho ricevuto solo bugie e scuse di poco conto, fino a quando il suo temperamento a riguardo è diventato minaccioso ed aggressivo.
Gli avevo soltanto chiesto di evitare, perché mi sembrava non rispettoso nei miei confronti.
La cosa non è terminata.
Negli anni avvenire in ogni discussione avevo sempre torto (prima non era così); ma lui poteva tranquillamente screditare ogni mia passione, lavoro o atteggiamento.
Era praticamente un'altra persona: da fobico al solo pensare di perdermi, mi aveva dapprima allontanata dai genitori ("non ti vogliono bene"), poi dalle mie amiche, ("pensano che tu sia stupida") e per ultimo, cosa peggiore, diceva di non sapermi relazionare.
Rimanendoci malissimo, con il tempo vedevo però nelle sue critiche una specie di sua auto-descrizione: non uscivamo mai di casa, niente feste, no al conoscere persone nuove.
Per 2 anni ho passato molte sere insieme a lui ed il suo unico amico, (con cui non potevo esprimermi altrimenti venivo presa in giro).
Dopo un po' ho detto basta e gli ho detto cosa pensavo.
Mai privato di nulla, avevo proposto di fare delle serate solo tra loro due ma la risposta è stata "che senso ha stare insieme se il sabato sera tu sei da una parte e io da un’altra".
I problemi sono aumentati e quando si è iscritto in palestra, una ragazza che frequentava il corso, mi ha scritto per dirmi di aver ricevuto delle avance da parte sua.
Incredula ho chiesto spiegazioni, mi ha aggredita dicendo fossi pazza.
Il giorno dopo sono andata a chiedergli scusa (come in ogni situazione) perchè non voleva parlarmi.
Con la pandemia la situazione precipitata; riempita di bugie, non aveva mai tempo per sentirmi, chiedermi come stessi (avevo costanti crisi d'ansia).
L'ho chiamato più volte chiedendogli se mi amasse ancora e continuava a girarci intorno (come nei mesi precedenti).
Una sera ho preso l'iniziativa di lasciarlo.
Dopo qualche giorno, un'altra coppia (l'unica frequentata) mi ha detto che erano mesi che diceva di non amarmi più.
Ho iniziato quindi a stare male anche fisicamente, fino all'ultimo non mi aveva detto la verità, addirittura per lui ero io il problema.
Presa dai sensi di colpa, ansie che non mi fanno più dormire la sera, ho paura di iniziare un' altra relazione.
E' un anno che evito qualsiasi contatto con un ragazzo.
Sto male all'idea di riprovare tutto questo, tanto da avere ancora degli incubi.
Ci sono giorni in cui mi manca (la persona che era), altri in cui vorrei non averlo mai conosciuto.
Da sola non riesco a voltare pagina ed ho davvero bisogno di aiuto.
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Dr.ssa Alessia Bianco Psicologo 14
Salve, ritengo che in questo momento lei debba prendersi tempo per se stessa, per coltivare i rapporti che aveva tralasciato, prendersi cura di sè. Se ritiene che la passata esperienza le abbia lasciato ferite profonde le consiglio un consulto psicologico
Saluti

Dr.ssa Bianco Alessia, psicologa