Problemi di ansia?

Salve, io come sempre premetto che sono una ragazza molto ansiosa...mi capita spesso di chiudere gli occhi per poco e poi riaprirli facendo un respiro lungo, come se avessi smesso di respirare...non lo so...può essere dovuto all'ansia?

Poi ho un problema più serio... (lo dico in un solo consulto) sono quasi 6 anni che non riesco ad uscire da sola...se sono da sola davanti ad una strada grande ampia e vuota io mi sento male mi blocco...ho cercato più o meno i sintomi e quello che mi succede su internet e mi esce scritto Agorafobia.
C'è un modo per risolverlo senza dover andare dallo psicologo?
Questa cosa mi condiziona la vita non ce la faccio più
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Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 286 13
Gentile Utente,
cosa la trattiene dal richiedere aiuto ad un professionista esperto che potrebbe aiutarla? Credo che non si siano altre strade da percorrere per risolvere il suo problema. Arrivare a dire che tutto questo le condiziona la vita non è poco. Come mai preferisce tenersi i propri sintomi piuttosto che recarsi da un/a psicologo/a?

Io la invito a diffidare dalle diagnosi fai da te su internet. Lasci che sia chi ha competenze adeguate a darle delle indicazioni.

Lei è molto giovane ha solo 25 anni, da quello che scrive, e 6 anni sono un tempo lunghissimo in cui si preclude la possibilità di uscir fuori di casa da sola. Immagino quanto sia faticoso e pesante da sostenere tutto questo. Se vuole usi questo spazio per raccontarci meglio come sta, come si sente, che emozioni predominanti prova.

Dire che si è ansiosi vuol dire tutto e niente.
Provi a parlarci un pochino di sé, cerchiamo di avere altre notizie su di lei che non sia soltanto il sintomo che ci racconta.
Con chi vive? Cosa fa nella vita, studia/lavora? Come passa le sue giornate? Quali sono i suoi interessi e le sue passioni?
Ha una relazione sentimentale?

Ci dica più di lei
Resto a disposizione se ne avesse ancora bisogno
Cordialmente

Dr.ssa Valeria Mazzilli
Psicologa Clinica
Via San Giacomo, 15 Napoli
cel. 3895404108

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio è stata molto gentile.
La cosa che mi trattiene è la paura di dare una pensiero alla mia famiglia, non mi piacerebbe essere vista come una "pazza".
Io nella mia vita ho una bimba di quasi 8 anni,sono fidanzata con un ragazzo che non è il suo papà,ho iniziato la scuola serale per prendere il diploma qualche mese fa perché ho abbandonato gli studi per la gravidanza. Le mie giornate le passo in casa soprattutto ora col covid e col freddo...
Abbito ancora con i miei genitori
Comunque si è molto pesante,ci piango e ci sto tanto male. Per una mamma è bruttissimo non riuscire nemmeno ad accompagnare la propria figlia a scuola,devo dipendere sempre dagli altri e sono davvero stanca. Sono stanca di tutto e soprattutto di questa ansia che mi porto addosso da anni ,da quando avevo 12 anni. Ora per esempio non riesco a dormire perché ho il fiato corto...se mi addormento salto e faccio un respiro lungo. E ho paura...non so se è l'ansia che mi porta a questo se è altro... purtroppo non ho nemmeno la possibilità economica di richiedere un aiuto e per di più sto intraprendendo un percorso importante per me ma soprattutto per mia figlia e non sarebbe adeguato fare uscire questa cosa fuori adesso. Lo so che chiedo qualcosa di difficile però mi potrebbe dare qualche consiglio? Come faccio a stare meglio? Come posso tornare a uscire di casa da sola? C'è qualcosa che potrei fare? Qualsiasi cosa.....
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Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 286 13
Gentile Utente, mi fa piacere che ci abbia risposto.
I sintomi di cui ci parla sono emersi quando sua figlia era nata da poco, quando aveva all'incirca un anno, giusto?

Le andrebbe di parlarci di come è stata per lei e come l'ha vissuta la scoperta della gravidanza, la gestazione e la nascita della bambina? Ha attualmente rapporti con il padre della bimba?

La scelta di seguire una scuola serale per ottenere il diploma è ammirevole e coraggiosa, sicuramente le darà una grande soddisfazione personale e potrebbe poi aiutarla a trovare un lavoro per rendersi più indipendente. Una curiosità che mi viene da chiederle è: come sta ultimamente? Sente che la sua ansia le sta dando più problemi del solito?
Scrive: "sto intraprendendo un percorso importante per me ma soprattutto per mia figlia e non sarebbe adeguato fare uscire questa cosa fuori adesso". Non sarebbe assolutamente insolito che proprio quando fa qualcosa che la rende più autonoma (frequentare una scuola serale per emanciparsi; uscire da sola) la sua ansia aumenta. Forse è proprio adesso che dovrebbe uscir fuori. Che ne pensa?

Ultima domanda che le chiedo, se vorrà risponderci, è: che ruolo pensa che abbiano i suoi genitori nella sua vita e quella di sua figlia? Riescono a fare solo i nonni, oppure li sente fin troppo presenti nelle sue scelte da genitore? Pensano che lei non sia in grado di gestire sua figlia, per questo motivo se andasse da uno psicologo sentirebbe di dar loro ragione e si sentirebbe "sconfitta"? Quando dice "devo dipendere sempre dagli altri " è ai suoi genitori che fa riferimento?

E sua figlia come vive questa sofferenza della mamma? Che bambina è? Attenta, distratta, preferisce stare con amichetti o non vorrebbe staccarsi dalla mamma? Ce la descriva un po'

Cara ragazza, lo so che le domande che le ho posto sono molto scomode, oltre al fatto che, immagino, sono motivo di sofferenza per lei, ma l'ansia non ha una prescrizione unica per tutti, non c'è un rimedio o una soluzione applicabile universalmente. Occorre comprendere che significato ha questa ansia nella sua vita per riuscire poi ad indirizzarla verso una risoluzione dei suoi problemi.
Oltre tutto i suoi sintomi sono ben radicati, come le dicevo 6 anni non sono pochi e lei lo sa benissimo.

"Come faccio a stare meglio? Come posso tornare a uscire di casa da sola? C'è qualcosa che potrei fare? Qualsiasi cosa"
Io credo che un percorso psicologico sia una soluzione che la aiuterebbe efficacemente. Se fa richiesta nella ASL di appartenenza oppure in enti pubblici che erogano servizi a costi convenzionati potrebbe riuscire a raggirare il problema economico, se pensa di non poter sostenere la spesa con un privato. I prezzi sono estremamente accessibili, per avere maggiori informazioni può chiedere al suo medico di base.
Inoltre, le ricordo che è più che maggiorenne, non è detto che debba comunicare per forza la decisione di intraprendere un percorso psicologico ai suoi genitori, se non se la sente di portarsi addosso ulteriori pressioni.

Nel frattempo può utilizzare questo spazio per rispondere alle domande che le ho posto. Con i dovuti limiti che ci sono qui, è però possibile esplorare il suo problema e cercare di darle spunti di riflessione utili per poterla indirizzare al meglio verso una risoluzione

Sperando di esserle stata un pochino di aiuto
Ci faccia sapere
Un caro saluto

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