Blocco-dieta

Buongiorno, ho 23 anni e peso 105 kg (alta 170 cm).
Ho provato varie diete ma tutte fallimentari.
Il motivo è semplice.
Il mio ex fidanzato notando una perdita di peso (da 75 kg a 70 kg) mi ha obbligato a riprendere peso.
Da quel momento ogni dieta che facevo aveva sempre lo stesso effetto: dimagrivo e riprendevo tutto.
Siamo stati insieme per 4 anni e ci siamo lasciati un anno fa e io ad oggi non riesco a perdere peso perché ho le sue parole che mi rimbombano in testa... "fai schifo cosi", "ora che sei dimagrita (da 110 a 100 kg) non hai più forme", "il tuo seno fa schifo", "non riesco a guardarti e a toccarti", "mi fai senso", "hai tempo tot giorni per riprendere peso", "prima di iniziare la dieta dovevi far in modo che il tuo seno non diminuisse", etc... Ho il terrore di ritrovarmi in un corpo che mi faccia soffrire ma allo stesso tempo io sono anni che non mi guardo allo specchio, che mi ritrovo con problemi legati al mio peso tra cui dolori alla schiena insopportabili per l'elevato volume del mio seno... Solitamente riesco a fare un mese di dieta e poi iniziano i problemi, noto il mio corpo che cambia e inizi la sofferenza.
Ho preso a mangiare di nascosto, ad abbuffarmi e controllare il peso in modo compulsivo.
io non so piú come fare
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

la Sua mail contiene tentativi, che fanno ben sperare..
ma anche di altrettanti fallimenti; essi fanno ben capire come con i problemi del comportamento alimentare il "fai fa te" rarissimamente produce risultati apprezzabili.

I disturbi del comportamento alimentare generalmente sono la risposta a un disagio e a una sofferenza personale, ma ben presto si strutturano in un disturbo complesso, che coinvolge il corpo, la psiche, i comportamenti, le relazioni.
Per questo riteniamo che una équipe multidisciplinare - che comprende lo/a psicologo/a ma anche altri specialisti - sia maggiormente efficace.
E' infatti così che si compie la Valutazione diagnostica integrata e che si propone alla persona il piano terapeutico che vede coinvolte tutte le figure professionali sopra elencate.

Vorrei sottolineare che quanto sopra espresso non è unicamente una mia personale convinzione, bensì discende dalle linee guida internazionali (NICE e APA).
Per questo è la stessa Azienda Sanitaria nazionale a farsi carico di tali aspetti (il pagamento è di un modesto ticket e gratuità completa sempre quando il disturbo viene diagnosticato).

Dopo la Sua mail a noi, è arrivato il momento di metterci mano "seriamente", di cui il consulto qui auspichiamo possa rappresentare un piccolo passo "verso".
Nella Sua provincia funziona ottimamente l' "Ambulatorio Disturbi Comportamento Alimentare" presso l'Azienda sanitaria del Capoluogo, come potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html .
Per rivolgersi ad esso non occorre attendere di avere disturbi alimentari gravi, ma solo di ritenere che si potrebbe ... fare di meglio per sè.

Ritiene che potrebbe intraprendere tale percorso?
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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