Chi scelgo?

buongiorno,
ecco il dilemma. ho quasi 40 anni, sono sposato da 15 anni con la donna che ho
sempre amato.
abbiamo 3 splendidi figli maschio e femmina di 7 e 10 e 13. rapporto
ottimo tranne gli ultimi anni, da quando cioè decido di aprire
un'attività (contro la sua volontà); gli orari notturni e la crisi
economica mettono periodicamente in crisi la nostra unione che comunque,
grazie alla sua interminabile pazienza, procede discretamente tra alti e
bassi, in attesa di solidità economica e forse un lavoro diverso che ci
permetta di vederci "normalmente"....
qualche mese fa conosco e mi innamoro di una donna bellissima, molto più giovane di me che a sua volta si innamora perdutamente di me. relazione meravigliosa, ma "clandestina" e sviluppo di sentimenti veramente profondi
(amore). Lei mi dice fin da subito che non potrà durare in eterno perchè
quando ama un uomo lo vuole tutto per se ed è convinta da subito (forse
per scaramanzia) che io non lascerò mai la mia famiglia. io vivo la
relazione in modo molto conflittuale (per i primi tempi le mie erezioni
nel rapp. sessuale con lei sono flebili e discontinue, nonostante la
bellezza e la passione di lei) Viviamo vera passione e amore, ci scambiamo
poesie meravigliose, io la amo e la aiuto in tutto (anche sue
problematiche psicologiche) ma non parliamo mai del futuro. lei, quando io di notte, esco di casa sua e torno a casa mia, impazzisce, è un vero trauma, ogni
notte. il ns rapporto in qs modo negli ultimi tempi si deteriora, lei non
dorme più, non vede più i suoi amici, è sempre tesissima e irascibile e ho
la netta sensazione che inizi a vedermi(involontariamente)come un nemico,
o quantomeno come colui che le genera (involontariamente) tutti qs
problemi. litighiamo sempre piu spesso, finche (dopo 2 tentativi di
separazione da parte mia durati solo 2gg, circa 1 mese fa), una settimana
fa lei decide che ci dobbiamo lasciare: non è più disposta a snaturarsi e
a vivere in modo così angosciato e deturpante, per lei e per me.
ora la palla è nel mio campo. devo decidere. lei mi ama profondamente ed è
disposta a stare con me, ma non mi ha mai chiesto nulla, ne di lasciare la
mia famiglia, dice che non me lo chiederà mai, dice che se io scelgo
questa via lo devo fare per me e per il rapporto con mia moglie, non
"a causa" sua.
il punto è questo: io sto soffrendo da morire, piango di nascosto, sono
sempre cupo, penso sempre a lei e non so che fare. impazzisco all'idea
di non vedere più i miei figli (ma soprattutto di dare loro una vita
futura da figli di separati), di "tirare una coltellata alle
spalle" alla mia moglie per la quale ora, molto confuso, non so che
sentimenti provo. ma impazzisco anche all'idea di non vedere più la
donna che amo da sei mesi.
chi scelgo? mi date un suggerimento?
grazie...
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente, lei pone una domanda da 100 milioni su un servizio di orientamento psicologico online, dove spero comprenderà che non è possibile risolvere questioni così importanti semplicemente battendo alcune righe su una tastiera.

E se lei è "ridotto", mi passi l'aggettivo, a riporre così tanta aspettativa su possibilità effettive così flebili, significa che deve essere davvero arrivato a un punto di non sopportazione. Del tipo: "Non so più che pesci prendere, qualcuno mi aiuti".

Ma proprio per questo, la scelta migliore che può fare è rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta per un consulto vero, di persona, dove potrà senz'altro essere aiutato a prendere la sua decisione.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile utente, la conizione nella quale si trova necessita sicuramente di un cambiamento, pena la continuazione della sofferenza. Tale cambiamento determinerà una scelta, seguita da un periodo di depressione conseguente alla perdita da un lato o dall'altro. Ma sarà un periodo fisiologico e necessario poichè l'alternativa sarebbe quella di vivere in una situazione conflittuale in cui tutti membri (amante da un lato, e moglie e figli dal'altro) ne saranno vittime predestinate costrette a subire le sue incertezze e le sue indecisioni.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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