Non riesco a capire chi sia il mio convivente

Buongiorno,
ho bisgono di un aiuto.
Sono combattuta. Da tre vivo con il mio compagno. Ora abbiamo deciso di prenderci una pausa di riflessione. Io vorrei un figlio. Lui nicchia già da più di un anno. Oltrettuo dice che forse non gli verrà mai l'istinto e quindi forse non vorrà mai figli. Io soffro. Io ne voglio. Magari non subito ma ho bisogno di sapere se anche lui ne vuole. Ma lui non lo sa! dice sempre che non lo sa e si giustifica dicendo che lui non ha avuto una vita come la mia, obbero normale. Il padre lo ha abbandonato, la madre è quella che è. praticamente ha vissuto con i nonni, traslocando di anno in anno in affitto. Continua poi a giudicarmi a farmi sentire diversa, in colpa se la macchina me l'ha regalata mio padre, se ho fatto l'unicersità, se i miei hanno due case. E che ci posso fare io? perchè fa così e so che mi odia per questo. eppure con lui viviamo in una piccola casa in affitto, io pago la pmia parte. eppure lui si giustifica sempre con queste cose. MI controlla cosa metto nel carrello della spesa. mi fa i conti in tasca. Io vorrei sposarmi ma lui ha un'idea del matrimonio assurda (poi se ci si divide le donne rubano i soldi, vorrei un conto in comune come una vera famiglia ( secondo lui è per opportunismo) secondo me per amore, vorrei comprare una casa (ma lu non ci pensa proprio per la solita paura) forse il non aver avuto una famiglia normale, lo porta a pensarla in questo modo. oltretutto ha preso una casa al suo paese per il fine settimana ed io sono stata obbligata a pagare di più di affitto qui. eppure continua a pensarla allo stesso modo, che le donne rubano i soldi. ma se io glieli sto dando? poi ha una visione della donna brutta, che sono tutte P. e lo dice apertamente e io mi sento offesa perchè sono una persona seria. poi però è dolce, affettuoso, mi abbraccia e bacia sempre. allora penso sia una brava persona poi mi vengono in mente i suoi pensieri e credo sia un mostro anche instabile.In 3 anni ha cambiato 8 lavori. non si accontenta mai. vuole tutto. ha cambiato anche 4 medici di famiglia. prima vanno bene poi anche loro non capiscono niente. poi ha cambiato la residenza. poi adesso vuole ricambiare casa. io sono molto con i piedi per terra e questo suo modo instabile di vivere la vita mi disorienta. Chiedo un vostro aiuto. Grazie.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 121
Gentile ragazza, molte sono le coppie portatrici di visioni teoriche diverse sul mondo, il matrimonio ecc., e questo è davvero difficile da modificare. O si accetta la possibilità di dividere la vita con chi ha una visione non compatibile con la prorpia (con tutti i disagi che ne conseguono) o si è destinati a rincorrere una illusione (con tutte le frustrazioni che ne derivano). Potreste provare con una terapia di coppia per definire "nuovi contratti" di convivenza ma dovreste esserene entrambi d'accordo. Amarsi per quel che si è e senza pensare al dopo è solo una illusione destinata ad infrangersi quanto prima.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Caro Dottore,
La ringrazio per avermi dato della ragazza, anche se sono una giovane donna di 32 anni ed il mio lui di 33.
Queste differenza tra noi sono sorte dopo un anno di convivenza (non abbiamo avuto fidanzamento. siamo andati a vivere assieme dopo 3 mesi che co conoscevamo) in cui io ho manfestato il desierio di comprare una casa nostra. i miei ci avrebbero dato una parte dei soldi e lui ha cominciato a fare storie sul mutuo etccc. preciso che è uscito ora da una siotuazione di debiti. Dice dei miei che sono degli ebrei. forse sì ho insistito e lui dice che è da lì che si è spezzato qualche cosa. pare proprio però che ogni volta che io manifesti qualche desiderio serio lui si allontani e non comprenda bene la base dei miei gesti.
sabato ci vedremo dopo una settimana passata a riflettere e so che nonostante tutto mi lascerà anche perchp mi ha scritto un sms dicendo che gli manco ma che la lontananza, anche se dolorosa, ci servirà im positivo.
ma perchè caro dottore, non riesce a caipre che il mio modo di vedere la famiglia è quello corretto, che è ora di riscattarsi, che è importante comporarsi una casa, che è bello impegnarsi con una persona. perchè non mni sposa se sa che anche di questo soffro.
anche sua madre perchè non gli dice che butta via i soldi a prendersi un'altra casa in affitto e che è meglio metterli via per costrutirsi un futuro inevece di brancolare così nel buio?
non so forse penso che non mi ami ABBASTANZA.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 121
(..)ma perchè caro dottore, non riesce a caipre che il mio modo di vedere la famiglia è quello corretto, che è ora di riscattarsi, che è importante comporarsi una casa, (..)
gentile ragazza, questi sono i suoi valori, possono anche essere condivisibili, ma NON sono universali. Sono giusti per il suo modo di approcciarsi al mondo ma non lo sono per altri. NON ci sono valori assoluti ma solo valori che si condividono. Questa condivisione evidentemente non c'è anche se si ama. Fin quando lotterà per infondere valori che lei ritiene giusti nell'attesa che essi diventino giusti nell'altro allora continuerà a soffrire.
saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
caro dottore,
sabato è tornato a casa dopo una settimana di riflessione.
E' tornato ocn tutte le buoneintenzioni dicendo che vuole realizzare ogni mio desiderio, vuole un figlio subito, per poi il prosismo anno sposarci, fare un conto in comune, lasciare quella casa al suo paese, e iniziare una vera famiglia assieme a me, superando tutte le paura che ha a causa della sua vita sfortunata.
dice solo che, anche se lavoriamo in una grande città, lui nn si sente bene qui. che gli mancano i suoi amici, la sua città. che qui si sente isolato.
mi chiede solo di trasferirci. magari iniziare a vedere una casa da comprare là ( lui che ha così paura di fare un mutuo) inanto restare qui e poi verso la fine del proissimo trasferirci.
Lui mi è veramente venuto incotnro ma ho paura. Paura di stare lontano dai miei, sono figlia unica, di lasciare il lavoro e magari non trovarlo più. Di contro sto bene con lui e ho voglia di metter su famiglia.
Effettivamente uesto è un nuovo contratto di convivenza con un proigetto ben preciso ( ciò che non avevamo e che ci aveva portato alla crisi.
Chiedo un suo cortese confronto.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 121
gentile ragazza, è evidente che i termini di questo "contratto" virtuale ed emotivo la spaventano. Purtroppo si trova d'avanti ad una scelta sulla quale nessuno può intervenire. Sicuramente è rischioso intraprendere un percorso cieco in una nuova città ma i suoi timori valgono anche per il suo ragazzo e questi meritano discussioni più approfondite, prima di intraprendere un percorso che tenga conto solo delle esigenze dell'uno e non di entrambi.
saluti
[#6]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
egregio dottore,
quindi lei vorrebbe dire che venendoci incontro soddisferemmo entrambi il proprio (non il nostro) desiderio più grande , io un figlio, lui vivere nella sua città.
la cosa che più mi rattrista è, come ha detto lui ma che so anche io, che se non troviamo un punto d'incontro siamo destinati a lasciarci.
volevo dirle, dottore, che noi ora conviviamo da 3 anni e mezzo nella mia città dove entrambi lavoriamo.
non so sono molto confusa e sebbene lui mi abbia detto tutto con il cuore in mano, temo che non ci sia abbanstanza amore da parte sua di superare le sue paure qui dove ormai viviamo e siamo ambientati.
saluti
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 121
Gentile ragazza, le paure e le ansie sono una cosa, l'amore è un altra. Non interpreti l'incapacità di prendere una decisione o il timore di fare una scelta come l'espressione del poco amore. Questo implicherebbe la sua visione della relazione come il superamento di una prova d'amore. Nelle coppie le prove d'amore richieste o aspettate rappresentano i primi passi verso la rottura.
Abbandoni questo mito e cerchi di concretizzare le decisioni attraverso la comunicazione e valutando con il suo ragazzo i pro ed i contro delle vostre scelte.
saluti
[#8]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
buongiorno dottore,
siamo tutti e due molto tesi a casa.
NOn riesco a farlo parlare con la calma. Si arrabbia subito. dice che lui per me farebbe dei passi importanti che devo capirlo, di contro michiede solo il trasferimento.
io credo che la cosa abbia senso se fatta per bene. non posso pensare di fare un figlio, nel frattempo andare a vedere le case là, trasferirmi, lasciare il mio lavoro e stare là senza mia madre e senza lavoro mentre lui fa avanti e indietro tutti i giorni per 150 km.
Secondo me sarebbe più giusto provare a fare un figlio, si rimane a vivere qui e poi con calma quando io avrò trovato un lavoro là e anche lui ci si potrebbe trasferire.
ma lui non ne vuole sapere. vuoel essere sicuro che poi io ci vada veramente. così mi sembra un ricatto.
lui dice che io gli ho dato l'ultimatum per sapere se voleva o non un figlio e lui ora lo da a me. O vado con lui e ci facciamo questa vita o è finita perchè così non ppossiamo andare avanti. Staremmo bene per un pò e poi quando io manifesterei di nuovo il desiderio di avere un figlio. lui mi direbbe si ma non qui.
sono nel pallone!
[#9]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Egregio dottore,
la storia ad inizio luglio poi è definitivamente finita per mia scelta. lui ancora mi cerca e dice che ora vuole una famiglia, un figlio da me.
Il nostro stava diventando un contratto non una storia di amore quantomeno da parte mia che mi sono follemente innamorata di un ragazzo verso fine luglio (un collega ).
è stata una storia meravigliosa. di passione e divertimento. a questo punto credo proprio che il problema tra me e il mio ragazzo non era solo legato a diversi obbiettivi di vita. io non l'amavo più da tempo ed ero talmente insoddisfatta che forse necessitavo di un figlio per riempire la mia frustrazione.
ora che ci penso non so neppure perchè sono andata a convivere con lui. non mi piaceva come parlava, i suoi gesti, il suo odore, il suo fisico, il suo viso, non mi piaceva fare l'amore con lui, non lo stimavo, non mi piacevano i suoi pensieri, le sue mani i suoi famigliari.
ho sbagliato tutto ho perso 3 anni della mia vita. avevo forse paura di stare da sola, di non avere una famiglia mia. con il collega è durata 3 mesi da favola. ora è ritornato nella sua città. io lo amavo, lui no. ma forse mi è servito per capire che non potevo accontentarmi di una vita insoddisfacente e frustrante. ho sbagliato a non capire che l'attraizone fisica e la passione almeno all'inzio di una storia devono avere un gran peso. con il mio ex siamo sempre stati come due amici.
cocncorda con me dottore che è importante la passione in un rapporto?