Linfoadenopatia e presunta malattia autoimmuni.

Buongiorno, sono una giovane mamma di 29 anni e nei limiti di un consulto a distanza vi chiedo:da parecchio tempo (ormai più di un anno) ho una linfoadenopatia laterocervicale, inguinale e ascellare con linfonodi mobili e non dolenti. Dopo una gravidanza finita con diverse trasfusioni di sangue (due anni fa), ho cominciato ad accusare dolori articolari cui spiegazione è ancora in diagnosi (il reumatologo sospetta una forma di spondiloartrite sieronegativa). In questi due anni ho effettuato esami sangue compresi tutti quelli di natura infettiva (toxo, mononucleosi,ecc)tutti nella norma. Ho fatto anche ecografia dal quale sono risultati che i linfonodi sono subcentimetrici di natura reattiva....parecchi medici mi hanno visitata e tranquillizzata su questi linfonodi ma nessuno mi ha detto se la causa possa essere la patologia che probabilmente ho (quindi autoimmune). Questi linfonodi gonfi mi stanno veramente "buttando" nello sconforto più totale non avendo una spiegazione plausibile e non se ne vanno ....mi chiedo : se fossero la conseguenza di una malattia autoimmune, quanto tempo potrebbero rimanere gonfi? I linfonodi posso rimanere così per sempre o c è speranza che se ne vadano?a detta del reumatologo i linfonodi hanno cause diverse da una malattia autoimmune tipo quella sospettata ... grazie a chi vorrà rispondermi. Sono molto preoccupata.

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Dr. Angelo Carella Ematologo 309 16
Ovviamente e' difficile dare un giudizio certo ma l'unica possibilita' per dare una valutazione rigorosa rimane l' asportazione del linfonodo con valutazione istologica.sono contrario all' agobiopsia.Chiaramente un ematologo esperto visitandola potra' dirLe se deve o meno fare la biopsia,anche alla luce dei dati clinici e di altri esami quali LDH,beta2 microglobulina VES etc
Naturalmente escludendo con la massima attenzione altre cause infettive
Mi faccia sapere
Cari saluti
Amcarella(angelomcarella@gmail.com)

Dr. Angelo Carella

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dopo
Utente
Utente
Egregio dottore, La ringrazio per la cortese risposta.
In passato ho già consultato un immunoematologo (che è poi il medico che mi ha diagnosticato una malattia autoimmune classificandola come artrite sieronegativa e che attualmente sto approfondendo con il reumatologo).
Nella diagnosi il dottore riportava specificatamente "linfoadenopatia sistemica" questo sulla base dell'esame obiettivo. Pertanto vorrei capire se una malattia di natura autoimmune come potrebbe essere una artrite o spondoloatrite possa dare come sintomo una linfoadenopatia. Nessuno ha mai accennato a dover fare una biopsia, forse perchè non è mai stata ritenuta necessaria. Gli esami del sangue degli ultimi due anni sono tutti nella norma (a parte una lieve anemia e un aumento dei linfociti a detta del mio medico "da non approfondire perchè irrilevante poco superiori ai limiti" e una lieve eosinofilia (sempre a detta del medico dovuto a cause allergiche).
Ves, pcr sempre spente.
A suo parere - sempre nei limiti di un parere on line - dovrei approfondire la natura dei linfonodi classificati da tutti come reattivi oppure no? le mie preoccupazioni sono fondate (intendo dire che la paura è semnre quella che ci sia qualcosa di più grave...).
La ringrazio per la cortese risposta.
Cordiali saluti
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Dr. Angelo Carella Ematologo 309 16
Come le ho detto non sono in grado di darle un giudizio definitivo perche' non ho palpato i suoi linfonodi .L'ecotomo non darebbe un risultato preoccupante e pertanto sarei piu' sereno. Le malattie autoimmuni soprattutto.le piu' "sistemiche" possono dare linfoadenomegalie.
Li faccia controllare e se dovessero persistere ed aumentare di volume eventuslmente fare una biopsia ma solo dopo che l'ha vista un ematologo esperto
Cari saluti
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dopo
Utente
Utente
Grazie Dott. per il suo tempo. Lì ho ormai da due anni
e rimasti sempre uguali. questo quindi mi fa ben sperare. Ma seguirò il suo consiglio qualora dovessero subire modifiche.
Cordiali saluti.