Ameloblastoma

Salve, ho 28 anni e sono stata operata due volte alla mandibola. La prima volta risale a 21 anni, quando in seguito a dei dolori lancinanti, mi sono recata dal dentista di fiducia, che dopo aver effettuato una panoramica mi ha consigliato di recarmi in ospedale presso il reparto maxillo facciale. Dalla panoramica e dalla tac si temeva il peggio, perché c’era una massa enorme che aveva corroso buona parte della mandibola. Alla fine dall’esame istologico mi è stata diagnosticata una cisti con dente del giudizio incluso. La cisti era molto grande e avendk corroso buona parte dell’osso mandibolare, post operazione in anestesia totale, ho dovuto tenere un bloccaggio per circa un mese al fine di evitare, al primo sbadiglio o starnuto, una frattura della mandibola. In seguito all’intervento, l’osso si è rigenerato naturalmente e l’esame istologico confermava la teoria della cisti. Sono trascorsi degli anni, e ad ottobre scorso ho notato che la gengiva si era gonfiata nel punto in cui mi ero operata, e dopo qualche giorno la mia faccia si era gonfiata. Avevo capito subito che c’era qualcosa di strano. Ho effettuato una panoramica di urgenza, e nella radiografia era ben evidente una radio trasparenza. Inizialmente mi è stata diagnosticata una cheratocisti, ma al momento dell’intervento, i medici hanno capito subito si trattava di un ameloblastoma. L’esame istologico lo ha confermato. Sono trascorsi dei mesi dall’intervento, e spesso avverto dei dolori nella zona in cui sono stata operata. Tra qualche mese farò una nuova panoramica di controllo. È stato difficile accettare questa patologia. Non bevo, non fumo e sono una fanatica dell’igiene orale. So benissimo che nella vita c’è di peggio. Ma ho letto di molte persone con questa patologia che la definiscono come un calvario per l’alta percentuale di recidiva. La mia domanda è questa: un ameloblastoma può cambiare l’aspetto del volto di una persona? Se dovessi operarmi altre volte, la mia faccia potrebbe cambiare? Io ad oggi noto un’evidente differenza tra il lato destro e sinistro del io viso. So che nessuno può dirlo con certezza, ma statisticamente in quanti casi questa patologia cambia in forma evidente l’aspetto del volto di una persona?
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Dr. Diego Ruffoni Dentista 10.4k 358 2
Di norma quando si opera una persona di cisti ai mascellari, non si abbandona la pazienza ma la si invita a delle visite di controllo programmate e tutti i pazienti devono sottoporsi alla visita semestrale anche se non hanno subito questi interventi. Purtroppo via Web è difficile darle un minimo di risposta, perché non conosciamo l'esito dell'istologico da dove proviene, le dimensioni dell'intervento è altro. La recidiva e la sua trasformazione è contemplata se la diagnosi è corretta. La modificazione del viso dopo interventi importanti avviene e può essere compensata con dei trattamenti di estetica. Sì ricordi che la precocità d'intervento, corrisponde alla minor demolizione.

Dr. Diego Ruffoni
http://www.dott-diego-ruffoni.it/

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dopo
Utente
Utente
Ci tengo a precisare che non stata abbandonata dallo staff che ha seguito il primo intervento. Ho effettuato per un paio d’anni dei controlli di routine dopo il primo intervento. Dopo che l’osso si è rigenerato e la conferma dell’esame istologico ho smesso di fare controlli per qualche anno. A distanza di 5 anni il problema si è ripresentato sotto forma di ameloblastoma. Il medico che mi ha operata ad ottobre ha controllato delle vecchie panoramiche e una dentascan effettuata nel 2015, e in quest’ultima lui ha riscontrato che già in quell’anno io avevo un’ameloblastoma, ovvero dopo tre anni dal mio primo intervento. Io l’ho scoperto ben due anni dopo. Io la ringrazio della sua risposta e spero che la mia esperienza sia di lezione a tutti: la prevenzione è importante. Vorrei chiederle infine gentilmente come potrei porre rimedio al mio difetto tramite i trattamenti estetici di cui mi ha accennato? La ringrazio per il suo tempo.
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Dr. Diego Ruffoni Dentista 10.4k 358 2
Oggi è possibile riempire alcune zone del viso con dei filler e correggere facilmente alcuni difetti, nei casi più complessi abbiamo la chirurgia ricostruttiva, recuperando osso da un sito donatore. Ma con pizzico di fortuna forse non servirà nulla visto che attualmente non si riconosce una grave deformazione.