= adenocarcinoma bene-mediamente differenziato

Gent.li Dr.i,
ho 60 anni ed una buona situazione clinica generale.
In data 25/10 ho avuto i risultati di una biopsia prostatica prescritta a seguito di un valore PSA=5.046, PSA libero=1,092, Rapporto PSA Libero/PSA=21,641 (sono da anni sotto controllo da un urologo e questo è il valore più alto raggiunto nel tempo.).
Dal giudizio diagnostico della biopsia è risultato che su 10 prelievi 2 (nella sola zona sinistra) sono risultati positivi ed in specifico:
- nel prelievo G (craniale SN)= adenocarcinoma bene-mediamente differenziato, score di gleason 6 (3+3);
- nel prelievo J (intermedio SN)= adenocarcinoma mediamente differenziato della prostata;
- gli altri 8 prelievi = frustolo di parenchima prostatico con segni di iperplasia fibroleiomioadenomatosa
Recentemente è stata fatta anche un’ecografia all’addome che registra una dimensione della prostata di 37x49x43 e null’altro di significativo (così mi pare).
A questo punto l’urologo che mi sta seguendo ha prospettato varie opportunità terapeutiche consigliando però un intervento di prostatectomia radicale.
Sono assolutamente terrorizzato dalla diagnosi e dalle possibilità si guarigione (è possibile?) o di sopravvivenza media (mesi?, anni?). Inoltre per accorciare il più possibile i tempi di intervento sto anche perseguendo la strada di un intervento in una clinica privata anche se i tempi mi sembrano comunque lunghi. In questi casi la rapidità dell’intervento è fondamentale o può essere secondaria al fatto di mettersi nelle mani di un chirurgo di chiara fama nazionale e quindi con svariati interventi di questo tipo alle spalle?
In questi casi è consigliabile ricorrere all’autotrasfusione o questo non è compatibile con le tempistiche?

Vi ringrazio in anticipo per ogni informazione o chiarimento vorrete darmi.
Grazie
[#1]
Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 172 12
caro signore,
prima di tutto le consiglio di esegurire una tc addome e una scintigrafia ossea, e cmq i dati del suo psa e dal gleason sono tutti buoni per cui con la prostatectomia radicale dovrebbe avere ottime possibilità di guardigione ed in oltre può anche essere sottoposto ad intervento di nereve sparing

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

[#2]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gent.le utente,
la malattia eteroplasica prostatica è lentamente evolutiva e cmq i tempi di attesa per una neoplasia non sono uguali a quelli per una semplice adenomiectomia prostatica per ipertrofia.
In conclusione le consiglio di farsi operare in una struttura pubblica che per quanto in evidente affanno ancora ha le possibilità polispecialistiche compreso un Rianimazione.
Le probabilità di guarigione sono altissime e cmq ev.esistono altre possibilità terapeutiche in caso di recidiva (radioterapia)
Un bocca al lupo che le viene dal cuore
Cordiali saluti

Dott.Roberto Mallus

[#3]
Dr. Michele Amenta Urologo 54 1
Valuti la possibilità di eseguire l'intervento per via laparoscopica extraperitoneale.
Pari i risultati oncologici con la tradizionale tecnica open.
Minore mediamente il sanguinamento intra-operatorio.
Più rapida la ripresa e la convalescenza

Dott. MIchele Amenta

[#4]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Concordo con il collega Mallus.
Per la sua età, l'intervento è la terapia consigliata in primis, anche se la RT può darle le stesse possibilità di controllo di malattia. Considerando il PSA iniziale<10, il gleason di 6,la presenza in un solo lobo, il suo è un caso classificabile come rischio basso di malattia extraprostatica e quindi con le maggiori possibilità di controllo di malattia a lungo termine, qualsiasi sia la terapia radicale che decide di intraprendere(chirurgia o RT).
Cordialità
dr.Filippo Alongi

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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