Neoplasia vescicale.

Buongiorno e grazie per la possibilità di richiedere un consulto. Mio padre un paio di mesi fa si è accorto della presenza di sangue nelle urine e rivoltosi al medico curante quest'ultimo lo ha consigliato di fare esami ed ecografie dal quale è venuta fuori la presenza di una neoplasia vescicale. In seguito a visita urologica, l'urologo lo ha prenotato per il 26 maggio 2011 ad eseguire la resezione endoscopica. Il giorno 17 maggio 2011 mio padre non si sente bene, lo accompagno in ospedale, ha un infarto in atto, gli viene fatta la coronografia con l'applicazione di uno stent coronarico medicato. Il referto dice testualmente; Coronografia selettiva sinistra e destra. Tronco comune: esente da lesioni critiche. Discendente anteriore: di buon calibro, di lungo decorso, ateromasica, presenta stenosi subocclusiva all'inizio del tratto medio. A. Circonflessa: esente da lesioni critiche. Coronaria destra: dominante, esente da lesioni critiche. Ottimo risultato angiografico finale flusso TIMI 3 e pervietà del primo ramo settale in biforcazione.
Viene dimesso dopo qualche giorno e gli vengono prescritti diversi farmaci tra cui plavix 75 e Cardioaspirin 100.
Il giorno 25 viene fatta la Tac all'addome per capire lo stato della neoplasia vescicale ed il giorno 30 viene effettuata la cistoscopia. Ora si ha il quadro completo della situazione che è la seguente. I medici ci dicono che non si puo' aspettare tanto tempo e che si deve procedere all'asportazione della neoplasia, di un rene e di un uretere. Ora il problema fondamentale è quello riguardante la presenza dello stent medicato la quale presenza a detta dei medici richiederebbe di apettare almeno 6 mesi prima di procedere all'intervento. Ora alla luce dell'immediatezza dell'intervento vorrei capire le modalità e le procedure per far fronte a questa situazione e soprattutto i rischi che ci accompagnano. Fiducioso in una vostra risposta ringrazio anticipatamente. Mi scuso per essermi dilungato tanto ma ho ritenuto opportuno farlo per chiarire meglio il quadro clinico. Grazie
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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 172 12
Gentile signora il problema e' che i farmaci cardiaci che suo padre assume sono dei farmaci che servono x tenere il sangue più fluido. tale condizione pero' va in contrasto con l intervento in quanto favorirebbe il sanguinolento ora in questi caso va modificata la terapia cardiologica sospendendo il plavix ed assumdo sempre pero' previa consulenza cardiologica la seleparina

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la immediatezza della risposta. Non nascondo la mia preoccupazione, la mia domanda specifica è questa; ma questo è un caso molto complesso? oppure con la somministrazione della seleparina si puo' affrontare tranquillamente l'intervento. Cioè in pratica è un intervento a rischio? Grazie ancora.
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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 172 12
Sicuramente considerato l infarto avuto da poco il rischio operatorio e' molto alto
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dopo
Utente
Utente
Grazie tante dottore, proprio pochi minuti fa ho parlato con il medico urologo il quale ha pensato di intervenire nel mese di settembre, sperando che i rischi possano abbassarsi.
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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 172 12
perfetto ci faccia saper se vuole
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