Un solo lobo della prostata

Salve
A mio padre (69 anni) è stato diagnosticato un tumore alla prostata. Dalla biopsia e seguente esame istologico risulta maligno. Indice di gleason =7; il tumore è localizzato su un solo lobo della prostata. La prostata ha dimensioni piccole, il flusso urinario è buono.Scintigrafia negativa, TAC addominale negativa. L'urologo che l'ha seguito dice che è in questo caso si può decidere di intervenire con diverse soluzioni: prostatectomia radicale, radioterapia, brachiterapia. Dello stesso parere è un secondo urologo. Nessuno dei due si è schierato a favore di un intervento. La mia impressione è che pur proponendo la brachiterapia, sovrapponibile all'intervento chirurgico, tendono a considerare l'asportazione della prostata più sicuro. Visto che entrambi i dottori lasciano che sia il paziente a decidere il tipo di intervento, potete darmi un consiglio?
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
La radioterapia a fasci esterni ha il vantaggio della non-invasività, dei contenuti effetti di incontinenza ed impotenza(più frequenti con l'intervento)dell'assenza di rischi operatori e del fatto che la prostata rimane in sede(dopo la sterilizzazione delle cellule tumorali dalle radiazioni). Il punto a sfavore è però proprio questo: se la radioterapia non riesce ad eradicare la malattia la ghiandola rimane colonizzata da cellule tumorali.
Di contro, comunque, anche un intervento dall'intento radicale può non essere adeguatamente sufficiente ad eradicare la malattia se i margini sono infiltrati o se la malattia è già extracapsulare. In questo caso sarà lo stesso necessaria una radioterapia di completamento subito dopo o di salvataggio, al momento della ripresa del PSA.

La brachiterapia, infine è una metodica di radioterapia mininvasiva(aghi o semi introdotti dentro la prostata), adatta però a ghiandole di piccole dimensioni e con funzionalità urinaria con flusso ottimale.

-Ricordando che il tasso di risposte e di controllo del PSA a 5 anni è sovrapponibile tra RT e chirurgia per molte classi di pazienti,
-vista la non invasività della RT,

a mio avviso la RT a fasci esterni è senza dubbio l'opzione ottimale per i pazienti di età >65 anni o più giovani con importanti malattie che contorindicano l'intervento.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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dopo
Utente
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Grazie e scusi per la risposta in ritardo. Comunque la terapia che il centro tumori di Milano ha dato a mio padre è la radioterapia a fasci esterni che verrà eseguita all'ospedale Marianosanto di Cosenza.
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