Tumore testicolo sinistro, con o senza terapie?

Paziente di anni 40,
ricoverato per neoplasia testicolare sinistra.

I markers emato-chimici di malattia pre-operatori non evidenziano alcuna alterazione (beta-HCG, alfa-FP, VES, LDH nella norma).

27/12/2007: Eseguita orchifuniculectomia sinistra, previa biopsia testicolare (l'esame estemporaneo evidenzia la presenza di tessuto neoplastico).

L'esame istologico definitivo conferma la presenza di una neoplasia testicolare sinistra (seminoma tipico di 4,5 x 3,2 cm, infiltrante il parenchima testicolare e la capsula albuginea, con focale diffusione endovascolare endotumorale. Mitosi 22 X 10 HPF.
Indenni l'epididimo, il funicolo e la tonaca vaginale).

17/01/2008: Eseguita TAC toraco-addominale, che evidenzia alcuni linfonodi periaortici del diametro massimo di 16 mm e in sede inguinale del diametro di 12 mm a sinistra.

07/02/2008: Eseguita una PET/TC TOTAL BODY

Quesito clinico: Seminoma testicolo sx, riscontro di adenopatie periaortiche e inguinali alla TC

Referto: All'esame scintigrafico PET si rileva una modesta captazione del tracciante di metabolismo glucidico in banda lineare a livello della regione inguinale sinistra, reperto riferibile ad esito di pregresso e recente intervento chirurgico.
In prossimità di tale cicatrice chirurgica, in sede craniale, si evidenzia la presenza di linfonodo ingrandito delle dimensioni di circa 2 cm, relativamente ipercaptante (SUV max= 3,0) che potrebbe anche esso rientrare in un quadro di flogosi post-intervento.
Si consiglia comunque controllo ecografico e PET nel follow-up.


DOMANDA

La domanda è la seguente.
E' possibile, dati i referti in questione, evitare il ciclo di radioterapia adiuvante (standard) che mi è stato proposto (20 gray, due settimane di terapia), sostituendolo con un normale follow up (con eventuale TAC e ecografie ogni 6 mesi per i primi 2 anni) e quindi seguendo un protocollo non convenzionale (e cioè l'attenta sorveglianza)?
Personalmente preferirei "rischiare" di non fare la radioterapia adiuvante (soprattutto per gli eventuali effetti collaterali), anche perchè, al momento, l'unico linfonodo ingrossato (di circa 2 cm) che è stato evidenziato nell'ultimo esame, risiede nella zona inguinale (per cui è più che probabile che si tratti di un processo infiammatorio).

Qual'è la vostra opinione in proposito?
(dovrò decidere entro una settimana sul da farsi)

Grazie per l'attenzione.
[#1]
Dr. Mauro Seveso Urologo 1.2k 60 25
Gentile Signore,
l'attenta sorveglianza è possibile ma richiede un numero di controlli ben superiori rispetto a quelli da Lei indicati . Il trattamento migliore rimane comunque la radioterapia. Ne parli con il collega curante per valutare i rischi e i benefici di ogni possibilità terapeutica compresi anche i rischi connessi con la vigile osservazione .
Cordiali saluti

Dott. Mauro Seveso
Responsabile Unità Operativa di Urologia
Istituto Clinico Città Studi , Milano

[#2]
Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
Caro signore ciò che è stato fatto finora nei controlli post chirurgici è assolutamente corretto ed opportuno e vale la pena ricordare che in casi come questo riportato è estremamente importante un accurato follow up del paziente. La presenza di questi linfonodi periaortici è da valutare con estrema attenzione ed il giudizio deve essere quello di un urologo che potrebbe porre indicazione ad un intervento ulteriore di linfadenectomia stadiante e curativa al contempo.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

[#3]
dopo
Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
Gentili dottori, grazie per le vostre risposte.

Aggiungo altre valutazioni a quelle finora esposte.

La presenza dei linfonodi periaortici (del diametro massimo di 16 mm) viene evidenziata solamente nella TAC del 17/01/08, ma nulla viene menzionato nella PET/TC eseguita il 07/02/08.

Il referto della PET/TC infatti (che parla della presenza di un linfonodo di circa 2 cm in prossimità della cicatrice chirurgica) così si conclude:
"Compatibilmente con il potere risolutivo della metodica, dell'ordine di pochi mm, non si rilevano altre aree di significativo abnorme accumulo del tracciante nei rimanenti distretti corporei esplorati".

Che fine possono aver fatto quei linfonodi periaortici rilevati alla TAC??

Quanto al linfonodo di 2 cm in sede inguinale oggi, 05/03/08, su consiglio di una amica dottoressa ho provveduto ad effettuare una ecografia della regione inguinale sinistra, che ha evidenziato quanto segue:

"Lo studio di particolare della regione inguinale sx fa rilevare:
Non delimitabile il linfonodo segnalato, lungo la cicatrice chirurgica in sede craniale e con maggior asse di 2 cm, ad una PET TC eseguita in altra sede in data 07/02/2008. Aspetto disomogeneo della ferita chirurgica al terzo superiore in rapporto alla presenza di tessuto di granulazione giovane. In sede inguinale più distale sono apprezzabili 2 linfonodi del diametro massimo di 4 e 7 mm, presentano regolare rappresentazione dell'ecogenicità ilare. Al controllo color powler doppler hanno regolare rappresentazione della vascolarizzazione ilare ed intra nodale".

In sostanza, a distanza di un mese dalla PET/TC, il linfonodo di 2 cm che era stato evidenziato dalla stessa PET/TC non risulterebbe essere stato un linfonodo ( i casi per il radiologo sono 2: o il linfonodo si è sgonfiato...oppure non era un linfonodo, ipotesi più plausibile dal momento che lo stesso linfonodo era stato localizzato sulla cicatrice chirurgica, proprio laddove la concentrazione della sostanza radioattiva è più alta).

Considerato quindi che l'esame della PET/TC non rileva altri linfonodi e che l'ecografia inguinale non rileva neppure il linfonodo di 2 cm (in un primo momento diagnosticato) e considerato anche che i due esami sostenuti (TAC e PET/TC) sono tra loro discordanti, non mi sento di fare il ciclo di radioterapie (a 20 gray) che mi è stato proposto (e che pure mi era stato calendarizzato...dopo avermi fatto attendere un mese prima di avere il responso della PET/TC).

Ho prenotato per venerdì una visita a Milano, nello studio di un noto medico esperto nella cura di questi tumori (il cui nome è circolato in questo sito) per verificare le possibilità di proseguire la cura osservando un follow up di attenta sorveglianza.
In mancanza di dati certi e riscontrabili non me la sento di sottopormi ad una terapia (radioterapia) che, seppur leggera, comporta comunque dei rischi (tra l'altro i rischi non vengono mai esposti in maniera chiara, non se ne parla molto). Mi sottoporrei a queste cure qualora non ne potessi fare a meno.

Di nuovo grazie per l'attenzione.
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