Prostatite cronica, dolore ai testicoli e antibiotici

Salve,
ho alle spalle una lunga storia (3 anni) di prostatite cronica ( vedere https://www.medicitalia.it/consulti/urologia/146200-uretrite-prostatite-cronica-incurabile.html ). Soffro di colon irritabile, ovvero stitichezza alternata diarrea che aggrava il problema. Inoltre ho anche disturbi d'ansia, scaturiti anche da questa pessima qualità di vita.

Adesso vivo temporaneamente in Francia e sono insorti altri problemi, ovvero dolore ai testicoli. Dalle analisi dello sperma e dalle ecografie ai testicoli risulta tutto negativo. Ho eseguito nel tempo anche varie ecografie di tutto l'apparato urinario senza riscontrare particolari problemi.
All'inzio effettuai diversi cicli di antibiotici ma non servì a nulla.

Ora, con questo nuovo fastidio mi sono rivolto ad un urologo francese che dopo aver analizzato la mia situazione mi ha prescritto degli antibiotici (ciprofloxacine da 500mg) per 2 volte al giorno e per due settimane per vedere se risultano efficaci (ci va a "tentativi")

Dopo 4 giorni di terapia ho cominciato ad accusare una stanchezza incredibile, sonnolenza, nausea, agitazione e senso di vomito..il mio dubbio è che questi farmaci siano un po troppo potenti per me, considerando anche il mio peso (60kg).

Inoltre se non c'è nessun batterio nello sperma e nei tamponi uretrali a che servono gli antibiotici? Sono molto dubbioso ma al tempo stesso disperato, ho un costante dolore fisso all'uretra e ultimamente ai testicoli che aumenta alla minzione, ejaculazione e defecazione.

Che devo fare?!

Sono disposto a recarmi presso le migliori strutture e cliniche d'europa pur di risolvere questo problema.
Potreste consigliarmi in buona fede qualcuno a cui rivolgermi veramete bravo nel Nord o Sud Italia o anche in altre parti d'Europa?

Grazie, saluti

[#1]
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Gentile utente,
1) se la terapia sta sortendo questi effetti collaterali così importanti è bene che ne riparli con il suo urologo per eventualmente modificare la terapia.

2) Dal mio punto di vista i suoi disturbi cronici sono molto complessi da curare e sono correlati probabilmente al suo stile di vita ed alle patologie correlate (irregolarità dell'alvo). Per cui è necessario analizzare il tutto nel dettaglio impostando una terapia non dico risolutiva ma per lo meno attenuante i suoi disturbi.
3) La scuola Francese Urologica è al pari di quella Italiana: cerchi qualche bravo urologo dalle sue parti.

Se le può essere utile può leggere il mio articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/997-classificazione-delle-prostatiti-e-sindrome-dolorosa-pelvica-cronica-cpps.html

Cordiali saluti
Gino Scalese

[#2]
dopo
Utente
Utente
Caro Dott. Scalese,
la ringrazio per il suo parere. Però non mi ha saputo dire se secondo la sua opinione ha senso prescrivere degli antibiotici se non si ha nessuna infezione da germi in corso. A me sembra un nonsenso a meno che non esistano delle circostanze in cui tali batteri siano talmente annidati da non essere scoperti dalle analisi dello sperma/urine/tamponi. Ma io questo non posso saperlo non essendo un medico non ne ho idea. Cosa ne pensa?

Io sono del parere che la mia sia una sindrome pelvica dolorosa curata ingiustamente come prostatite, purtroppo a nessun urologo è venuta in mente questa teoria. Mi dispiace dirlo ma tutti quelli incontrati non sanno cosa fare oltre alla solita dose di antibiotici (3 anni di sofferenze).

1)Lo farò domani mattina.

2)Ne sono convinto anche io ma finora dopo aver cambiato 5 medici specialisti nessuno ha preso in considerazione di collaborare con un gastroenterologo e/o un fisioterapista per la riabilitazione del pavimento pelvico.
Io sono del parere che il corpo vada analizzato come un'intera macchina complessa non a scompartimenti separati. Questo purtroppo è l'approccio del 98% dei medici e io ne sono assolutamente insoddisfatto. Se lei mi sa indicare qualcuno con approccio multidisciplinare ne sarei più che felice.
Per farle un esempio, mi sono recato da un gastroenterologo qui in Francia indicandogli i miei problemi urologici e come questi siano correlati con le evacuazioni e il suddetto mi ha quasi riso in faccia per tale "teoria" strampalata...sono deluso, amareggiato e sto perdendo la speranza..

3)"Bravo" purtroppo non so. Non essendo del luogo non so come poter identificare uno bravo da uno mediocre. Di nuovo, se tra le vostre conoscenze conoscete qualche buon urologo dalle parti di Nizza ve ne sarei molto grato. Considerando la vicinanza con l'Italia andrebbe bene anche qualche buon specialista tra Genova e Milano.

Secondo le mie esperienze "buono" non è abbastanza, sono alla ricerca di un medico prima di tutto umano (mi dispiace dirlo ma in pochi lo sono) e che prenda sul serio questa mia situazione piuttosto che liquidarmi con l'ennesimo ciclo di antibiotici...non ne posso più!

Mi scusi per lo sfogo ma la situazione per me è particolarmente tragica, sono al limite della depressione..

La ringrazio sentitamente, saluti
[#3]
dopo
Utente
Utente
Caro Dott. Scalese,
la ringrazio per il suo parere. Però non mi ha saputo dire se secondo la sua opinione ha senso prescrivere degli antibiotici se non si ha nessuna infezione da germi in corso. A me sembra un nonsenso a meno che non esistano delle circostanze in cui tali batteri siano talmente annidati da non essere scoperti dalle analisi dello sperma/urine/tamponi. Ma io questo non posso saperlo non essendo un medico non ne ho idea. Cosa ne pensa?

Io sono del parere che la mia sia una sindrome pelvica dolorosa curata ingiustamente come prostatite, purtroppo a nessun urologo è venuta in mente questa teoria. Mi dispiace dirlo ma tutti quelli incontrati non sanno cosa fare oltre alla solita dose di antibiotici (3 anni di sofferenze).

1)Lo farò domani mattina.

2)Ne sono convinto anche io ma finora dopo aver cambiato 5 medici specialisti nessuno ha preso in considerazione di collaborare con un gastroenterologo e/o un fisioterapista per la riabilitazione del pavimento pelvico.
Io sono del parere che il corpo vada analizzato come un'intera macchina complessa non a scompartimenti separati. Questo purtroppo è l'approccio del 98% dei medici e io ne sono assolutamente insoddisfatto. Se lei mi sa indicare qualcuno con approccio multidisciplinare ne sarei più che felice.
Per farle un esempio, mi sono recato da un gastroenterologo qui in Francia indicandogli i miei problemi urologici e come questi siano correlati con le evacuazioni e il suddetto mi ha quasi riso in faccia per tale "teoria" strampalata...sono deluso, amareggiato e sto perdendo la speranza..

3)"Bravo" purtroppo non so. Non essendo del luogo non so come poter identificare uno bravo da uno mediocre. Di nuovo, se tra le vostre conoscenze conoscete qualche buon urologo dalle parti di Nizza ve ne sarei molto grato. Considerando la vicinanza con l'Italia andrebbe bene anche qualche buon specialista tra Genova e Milano.

Secondo le mie esperienze "buono" non è abbastanza, sono alla ricerca di un medico prima di tutto umano (mi dispiace dirlo ma in pochi lo sono) e che prenda sul serio questa mia situazione piuttosto che liquidarmi con l'ennesimo ciclo di antibiotici...non ne posso più!

Mi scusi per lo sfogo ma la situazione per me è particolarmente tragica, sono al limite della depressione..

La ringrazio sentitamente, saluti
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
1) Ha pienamente ragione perchè a volte la presenza di batteri non è rilevabile dai comuni esami colturale, motivo per il quale si esegue alcune volte una terapia empirica
2) In effetti può anche trattarsi di sindrome dolorosa pelvica, ma questo io non lo posso sapere

3) Capisco la sua convinzione ma in tali situazione più che un medico "tutto fare" serve un filo diretto urologo-gastroenterologo-terapista del dolore.
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