Tumore alla prostata e stenosi dell'uretra

Ho 65 anni. Dopo vari analisi ho fatto la biopsia prostatica e mi è stato diagnosticato un tumore alla prostata di gleason 3+3 PSA 8,2 . All'età di 22 anni in un incidente stradale ho avuto la rottura dell'uretra nella zona posteriore cioè nella zona prostatica. Non ho mai avuto problemi nell urinare in questi anni . Tuttavia l urologo mi ha prescritto e fatto un uretrascopia e la sonda non è potuta passare per via della stenosi e ha evidenziato uno sfintere distale atono. Non ho incontinenza. L'urologo mi ha detto che non può procedere alla laparoscopia poiché ha la certezza che dopo l'operazione diventerà incontinente. Propone la radioterapia con fasci esterni e se la stenosi dovesse aumentare ci sarebbe la possibilità di un catetere esterno dalla vescica. Tutto ciò al reparto urologica di Nuoro. Non convinto mi sono recato a Cagliari al Brotzu e un urologo mi ha proposto una uretratomia col laser per potermi inserire un catetere e dopo la brachiterapia. La mia confusione è aumentata e vorrei un vostro consiglio oppure un altra strada .ho letto della prostatomia retropubica che dovrebbe conservare l attuale sistema di sfinteri .
Grazie in anticipo
Peppino serusi
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dopo
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Ovviamente codesta "atonia" dello sfintere non può essere diagnosticata solo "a vista" ma dimostrata obiettivamente con una indagine opportuna, ovvero una valutazione urodinamica completa. E' probabile che per eseguire questa sia necessario procedere per prima cosa ad una ureterotomia (laser od a freddo, è indifferente in questo caso). A nostro parere la decisione sul tipo di trattamento da consigliarle è troppo delicata per poter fare a meno di notizie precise e così importanti, anche se queste porteranno via un po' di tempo.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
Gentile utente, concordo col Dott. piana. Con l'uretrocistoscopia è possibile vedere una stenosi uretrale ma uno sfintere atono, che pregiudica un intervento in videolaparoscopia, è complicato se non con un esame urodinamico completo. Probabilmente non abbiamo tutti gli elementi in mano per giudicare e darle il giusto parere. Tuttavia concordo maggiormente col collega di Cagliari che le propone prima un trattamento endoscopico della stenosi e successivamente un trattamento per la prostata. Spero di averla aiutata. Cordiali saluti

Dr. Andrea Bottai
Dirigente medico presso Unità di Urologia
Ospedale Maggiore di Lodi

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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
caro lettore,

il problema fondamentale sembra essere quello dell'adenocarcinoma prostatico che dovrebbe essre trattato chirurgicamente o radioterapicamente secondo il programma terapeutico che il suo specialista ritiene più opportuno per lei. tenendo anche conto dei caratteri istologici della biopsia prostatica .
La stenosi uretrale potrebbe essere risolta con una uretrotomia, èprocedura abbastanza semp'lice
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio tutti per la celerità e cortesia . Ho sentito parlare della prostatocmia pubica retrò pubica che consente di mantenere il sistema di sfinteri distale e prossimale allo stato attuale . Potete darmi lumi su questa metodica e dove si fa .
Ringrazio
Peppino Serusi
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Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
Gentile utente,
L'intervento di prostectomia radicale retropubica è l'intervento chirurgico standard per togliere la prostata in caso di tumore prostatico. Può essere eseguito col classico taglio addominale, in videolaparoscopia o tramite chirurgia robotica. Accanto ala terapia chirurgica, esistono altre terapie (radioterapia, brachiterapia, sorveglianza attiva) che solo il suo urologo può indicarle conoscendo tutti i fattori e le sue caratteristiche.
In ogni modo tutti gli interventi chirurgici e non chirurgici salvaguardano gli sfintere urinari. L'incontinenza urinaria è una complicanza, non la regola. Spesso ci può essere un deficit della continenza urinaria anche se l'intervento viene ben eseguito ed è difficile escluderla al 100% prima dell'intervento. Naturalmente maggiore è l'esperienza del chirurgo e del centro ospedaliero, maggiore è la percentuale che ci siano meno complicanze possibili. Detto questo faccia il punto con il suo urologo che sicuramente la consiglierá nel migliore dei modi. Spero di averla aiutata. Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Oggigiorno tutte le tecniche operative sono affinate per la conservazione massima possibile dei meccanismi della continenza, probabilmente la massima precisione si ottiene con la laparoscopia robotizzata. Molto dipende comunque anche dall'esperienza dell'operatore. Per tornare al suo caso, come vede noi siamo unanimi nel consigliarle di chiarire opportunamente quale sia la reale funzionalità dello sfintere volontario esterno. Ci resta un po' difficile ammettere che lei sia oggi continente solo "grazie" alla stenosi dell'uretra.
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dopo
Utente
Utente
Grazie
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