Postoperatorio prostatectomia per adenocarcinoma

Buongiorno,
recentemente mio padre, 66 anni, ha avuto dei problemi con la prostata. Cerco di raccontare brevemente la sua storia.
Iniziato nel 2005 con fastidi a livello di prostata. Iniziati controlli periodici del PSA i cui risultati sono elencati di seguito:

04/2005: 4,25 – 05/2006: 6,10 – 06/2006: 5,89 – 04/2007: 5,21 – 09/2007: 5,29 – 01/2008: 6,59 – 05/2008: 5,34 – 10/2008: 5,78

Nel Settembre del 2008 l’urologo che ha seguito mio padre ha richiesto una biopsia (non eseguita prima in quanto mio padre è stato sottoposto ad implantazione di Stent cardiaco nel 2007) della prostata. La biopsia ha diagnosticato un adenocarcinoma con Gleanson 3+3. L’urologo ha poi chiesto TAC e scintigrafia ossea che hanno fornito i seguenti risultati:

TAC (segnalazioni principali): Vescica moderatamente distesa. Prostata a densità disomogenea. Non linfoadenomegalie addomino-pelviche. Presenza di linfonodi subcentimetrici in regione inguinale bilateralmente.

Scintigrafia ossea: Un’immagine di iperfissazione patologica a carattere focale a livello dell’emispondilo di DX di L4; tale reperto scintografico ì, pur potendo essere ancora compatibile con patologia ostero-artrosica, appare meritevole, in considerazione dei rilievi clinico-anamnestici, di ulteriori approfondimenti diagnostici. Irregolarità di fissazione con perdita del dettaglio scintografico a livello del tratto cervicale e dorsale prossimale del rachide con aspetto ancora compatibile con fenomeni ostero-artrosici. Iperfissazione a livello mascellare e mandibolare di DX con patologia odonto-stomatologica.

L’urologo ha subito proposto una prostatectomia completa. L’intervento è stato eseguito a Gennaio 2009 con tecnica laparoscopica. E’ stata eseguita una rimozione completa della prostata e delle vescicole seminali ma non sono stati toccati i linfonodi.

L’esame istologico della prostata ha fornito il seguente risultato: Adenocarcinoma moderatamente differenziato interessante entrambi i lobi con fenomeni di permeazione neurale. Vescichette seminali di destra e di sinistra libere da neoplasia. UICC 2002: pTNM: pT2c; Gleanson: 3+4=7; G2. Esame del PSA a Febbraio 2009 ha riportato il seguente valore: 0,03.

Il decorso post-operatorio è andato bene anche se mio padre soffre ancora di una grave incontinenza verificatasi a valle dell’intervento.

Alla luce del quadro clinico descritto sopra, quale tipo di terapie/accertamenti diagnostici consigliereste per trattare/prevenire la patologia oncologica a valle dell’intervento? Radioterapia? Ormoni? I linfonodi e la iperfissazione di L4 richiedono approfondimenti?

Vorremmo fare il possibile per scongiurare qualsiasi possibilità di ricaduta (meglio prevenire che curare) e chiediamo aiuto a Voi esperti per un consiglio e suggerimenti.

Grazie mille in anticipo per l’aiuto ed il sostegno psicologico che fornite a tutte le persone affette da queste difficili patologie.
[#1]
Dr. Giuseppe Dachille Urologo, Andrologo 421 10
il mio consiglio è quello di seguire ciò che potrà proporgli il chirurgo che ha operato suo padre chi meglio di lui potrà darle tutte le informazioni necessarie.

Dott Giuseppe Dachille
Urologia Monopoli

[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto ringrazio per la celere risposta!

Purtroppo la struttura presso la quale è stato eseguito l'intervento e di cui fa parte l'urologo che ha seguito mio padre è organizzata in modo tale che non si ha la possibilità di essere in contatto sempre con la stessa persona. Diagnosi, esami, interventi etc vengono seguiti ogni volta da personale differente. Personalmente crediamo che tale situazione non sia molto rassicurante per i pazienti in quanto persone diverse potrebbe avere visibilità diverse sui casi clinici in esame.

Nel caso di mio padre, il dottore che ha eseguito il consulto post-operatorio (che non era quello che lo ha seguito prima dell'intervento), da una rapida occhiata del risultato dell'esame istologico, ha detto che è tutto ok e che non c'è nulla da fare se non un controllo periodico del PSA. Niente radioterapia, niente controllo dei linfonodi, etc.

Abbiamo inoltrato la richiesta di consulto sul forum al fine di avere un altro riscontro ed opinione sul caso clinico di mio padre e magari ricevere suggerimenti su cosa potremmo fare per avere maggior confidenza della effettiva guarigione a valle dell'intervento. La questione dei linfonodi, quella della iper-fissazione di L4 e, soprattutto, della PERMEAZIONE NEURALE hanno indotto in noi un pochino di ansia in quanto non ci è stato spiegato quali possono essere i rischi legati a tali segnalazioni diagnostiche.

Sarebbe possibile avere alcuni chiarimenti in tal senso? Cosa si intende con permeazione neurale?

Certi della Vs. comprensione,
Saluti

[#3]
Dr. Giuseppe Dachille Urologo, Andrologo 421 10
la ipefissazione segnalata alla scintigrafia visto che il paziente ha fatto un intervento radicale non dovrebbe essere nulla di preoccupante altimenti lo stesso intervento sarebbe stato controindicato.
Ora il pz deve solo eseguire dei controlli seriati del PSA nel tempo.

Auguri
Dott Giuseppe Dachille
[#4]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
pT2c; Gleason: 3+4=7; G2. PSA post-operatorio 0,03.


Con questi valori la radioterapia non è indicata.
Per la terapia ormonale, se il patter fosse stato con 4+3 invece che 3+4 forse si sarebbe potuta valutare ad personam; non in questo caso, a mio avviso.

PS:
Nel suo caso la laparoscopia non ha consentito l'esplorazione linfonodale e l'esame istologico conseguente.Secondo alcuni studi la estensione della linfoadenectomia, cioè della asportazione dei linfonodi, sembrerebbe avere un ruolo sempre più importante dal punto di vista prognostico, sebbene non direttamente correlato ai risultati clinici di efficacia.
Di contro la linfoadenectomia estesa allarga il campo operatorio con problemi funzionali di recupero post-operatorio talora più evidenti.

Cordiali saluti

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#5]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottore,
l'osservazione che ha fatto in merito ai linfonodi suggerisce di approndire la tematica mediante esame diagnostico (tipo TAC/PET)? Crede sia il caso di approfondire al fine di evitare sorprese per il futuro?

Avrei, inoltre, un'ultima domanda: cosa intende l'esame istologico per "PERMEAZIONE NEURALE"? Quali possono essere le conseguenze di tale condizione e quali esami diagnostici possono essere eseguiti per identificare problemi per il futuro?

Grazie mille in anticipo per il vostro aiuto
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