Minzione frequente e fastidio peritoneale, possibile prostatite?

Salve dottori,
più di un mese fa ho cominciato a urinare molto frequentemente, avvertendo fastidi e contrazioni talvolta dolorose in zona peritoneale (molto tesa al tatto), sul glande (un fastidio strano, simile all'eccitazione, e molto più sensibile al tatto) e a volte sentivo come una scossa che mi arrivava fino al piede sinistro.

Il medico generale ha trattato con bactrim, sospettando una cistite, ma la terapia è stata inefficace.
Successivamente sono andato in pronto soccorso per il fastidio incontrollabile, sentivo sensazione di bagnato, come se avessi perdite, ma sull'intimo non c'erano macchie

Mi hanno mandato in urologia e dopo esplorazione digito rettale mi è stato detto di avere una prostata ridotta di consistenza, quindi mi è stato prescritto permixon, 1 al giorno per 2 mesi.

Inizialmente era passato, ma oggi dopo circa un mese e mezzo (sto ancora prendendo permixon) è ritornato il tutto con sintomi sopra descritti un po più ridotti e sopportabili, notando però che questa volta il basso ventre è molto contratto e lo stomaco gonfio
Cosa potrebbe essere?
Consigliate di continuare con permixon?
L'idea di andare da un medico, con la situazione attuale in Italia non mi conforta molto.

Grazie per le risposte

(Dimentico di dire che l'esame delle urine e l'urinocoltura erano perfettamente nella norma)
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Immaginiamo lei stia confondendo perineale con peritoneale , si tratta di due aree molto diverse e solo la prima compatibile con disturbi delle basse vie urinarie. La diagnosi di irritazione della prostata è assolutamente verosimile, la vera cistite nel maschio è molto rara e legata a condizioni assolutamente particolari. In assenza di febbre ed evidenti alterazioni degli esami delle urine queste irritazioni raramente hanno una causa infettiva, si tratta invece molto più facilmente di congestione ed infiammazione. Pertanto gli antibiotici sono scarsamente efficaci e talora addirittura controproducenti. Non esistendo terapie specifiche di sicura efficacia, ogni specialista si regola in base alle proprie abitudini ed esperienza. Ma più dei farmaci, è importante adottare uno stile di vita il più regolare possibile sotto tutti i punti di vista. L’estratto vegetale di palma nana (serenoa repens) è in uso da decenni per i disturbi urinari legati all’ingrossamento benigno della prostata dell’età matura, con risultati molto variabili e poco prevedibili. L’utilità nelle prostatiti giovanili è ancora più dubbia, comunque l’assenza di importanti effetti collaterali spinge comunque a tentare anche questa strada, certo è che i risultati debbono essere apprezzati entro un tempo ragionevole di alcune settimane.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta.
Si, intendevo perineale, mi scusi.
Lei afferma che i risultati con serenoa repens debbono essere apprezzati entro un paio di settimane, ma ormai sono due mesi che la assumo, ha tempi così lunghi? E se dovessi andare oltre i due mesi potrebbe essere utile o dannoso?
Dopo una settimana di disturbi, essi pian piano sono andati a risolversi, fino a stamattina.
Avevo sospeso gli allenamenti con sovraccarico nella settimana precedente e ieri ho ricominciato.
Potrebbe essere che sforzando si aumenti l'infiammazione alla prostata? Ho notato che con alcuni movimenti sento "tirare" in zona sacrale, dove è presente una specie di bozza dura al tatto e abbastanza mobile, proprio alla fine della colonna.
Inoltre persiste il gonfiore, la rigidità del basso addome e una difficoltà ad evacuare, sintomi che hanno continuato ad esserci anche quando non avevo più fastidi alla prostata.
Ho letto in altre consulenze presenti su questo sito che un'attività sessuale regolare potrebbe migliorare la situazione e pensandoci, dopo circa due anni di astinenza da rapporti, a gennaio ne ho avuto uno (protetto, quindi dovrebbero essere scongiurate eventuali malattie) e dopo circa 20 giorni è cominciato il tutto.

Confido in una vostra risposta
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Abbiamo scritto di un'efficacia che si deve dimostrare in modo inequivocabile entro "alcune settimane", diremmo che un paio di mesi sia un riferimento ragionevole. Andare oltre certamente non è dannoso, può al limite essere ... costoso. Lo sforzo fisico anaerobico ovviamente aumenta il ristagno di sangue nel basso addome e pertanto aumentare la congestione della ghiandola. un'attivita sessuale regolare, con 2-3 ejaculazioni la settimana è generalmente favorevole ad una buona funzionalità della prostata in condizioni normali.
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dopo
Utente
Utente
Consiglia pertanto di astenersi dal praticare sport fino a quando non passano i fastidi? O basta non "sforzare" troppo?
Infine, sarebbe utile, visti i sintomi descritti, dare un'occhiata anche a stomaco/intestino? Potrebbero congestionare anch'essi la prostata?
Mi scusi la carrellata di domande, ma almeno evitavo di scrivere altri 10 messaggi.

La ringrazio del tempo dedicatomi.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
L’attività fisica aerobica (corsa, nuoto) non è controindicata, anzi può essere utile. I collegamenti tra intestino e basse vie urinarie è molto stretta, laddove è sempre la prostata a subire le irregolarità intestinali, mai viceversa.
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