Orchidopessi per criptorchidia bilaterale: é un intervento che può fallire?

Buongiorno,
mio figlio di 10 mesi è nato (a termine, parto naturale) con criptorchidia bilaterale addominale.
Alla nascita l'ecografia mostrava entrambi i testicoli in sede addominale (poco al di sopra dell'inguine) di dimensioni e forma normali.

Una nuova ecografia, effettuata agli 8 mesi, mostrava un quadro del tutto identico (provo a tradurre dallo spagnolo):
"testicoli nel segmento più vicino ad entrambi i condotti inguinali (adiacenti ai vasi epigastrici inferiori).
Non si muovono durante l'ecografia.
Testicolo sinistro: 16 x 6. 5 mm di diametro.
Testicolo destro: 18 x 19 mm di diametro.
Morfologia e ecogenicità normali.
Entrambi presentano vascolarizzazione parenchima, simmetrica in analisi colore Doppler.
Non ci sono lesioni intra o extra testicolari.
Non si osserva idrocele".

Tutti i pediatri che hanno visitato nostro figlio in questi 10 mesi ci hanno detto che nella maggior parte dei casi i testicoli scendono da soli, di essere fiduciosi, e che, ad ogni modo, l'operazione sarebbe stata molto semplice e avrebbe facilmente risolto la situazione.

Ieri, alla prima visita dal chirurgo pediatrico (a Madrid) ci è stato detto, con nostra grande sorpresa, che non è detto che l'operazione abbia esito positivo e potrebbero essere necessari anche più interventi (partiamo già con 2 interventi, uno per testicolo).

Il chirurgo, con almeno 30 anni di esperienza, ci ha anche detto essere una condizione (la criptorchidia bilaterale addominale) molto rara.

Quanto alle possibili conseguenze della criptorchidia rimaniamo sgomenti nel leggere le aumentate possibilità di neoplasie e infertilità.
Ci sono addirittura casi di testicoli sistemati nella borsa scrotale a seguito dell'operazione che poi sono risaliti o si sono atrofizzati.


Gli interventi sono già fissati per inizio novembre per il testicolo più grande (età: 12 mesi) e fine dicembre per il testicolo sinistro.


Rimaniamo con molti dubbi:
- avete esperienza di casi simili in cui l'operazione è riuscita al primo tentativo?
altrimenti, dopo quante operazioni?

- avete esperienze di casi simili (criptorchidia bilaterale addominale) in cui in età adulta si è fertili?

- è necessario fare anche test genetici per eliminare la possibilità di esistenza della Sindrome di Klinefelter?
- la differenza di dimensioni dei testicoli è normale oppure ci indica qualcosa di specifico?

- che tipo di controlli sono necessari in questi casi, in età puberale e adulta?
con che periodicità?


Vi ringraziamo in anticipo, come ogni genitore vorremmo dare la vita migliore possibile al nostro bambino e fare tutto il possibile per dargli la possibilità di avere dei figli...
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.1k 1.2k 642
Gentile lettrice,

situazione clinica, quella da lei indicata, non frequente.

Generalmente gli interventi di riposizionamento dei testicoli nelle borse scrotali si attuano dopo il primo anno di vita perché il 75% dei testicoli ritenuti scende spontaneamente nella relativa borsa scrotale entro questo periodo di tempo ma se, dopo l'anno, questo non è successo bisogna intervenire chirurgicamente per cercare di evitare che il bimbo, quando sarà adulto, diventi sterile.

I test genetici sono consigliati e i controlli andro-urologici, soprattutto in fase puberale e post, sono indicati almeno ogni 12-18 mesi.

Se poi desidera avere altre notizie più dettagliate su tali problematiche di natura andrologica che interessano i giovani uomini le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/196-la-prevenzione-andrologica-nell-eta-pediatrica-e-puberale.html

Se conosce poi la lingua inglese può pure leggersi questo testo: Clinical Management of Male Infertility, pubblicato insieme al compianto collega Cavallini:

https://link.springer.com/book/10.1007%2F978-3-319-08503-6

Detto questo, si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare poi eventualmente, quando possibile, un’indicazione clinica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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