Cistectomia robotica o tradizionale?

Buongiorno, dopo intervento Turbt alla vescica ho ricevuto l'esito dell'esame istologico che dice: "Carcinoma Uroteliale di alto grado, scarsamente differenziato G3, con differenziazione divergente di tipo squamoso, infiltrante alcuni minuti frammenti leiomuscolari riferibili a tonaca muscolare propria - pT2".

In attesa della visita con l'urologo, cosa riuscite a consigliarmi sulla base del mio esame istologico?
E' davvero necessaria ed è l'unica possibilità la cistectomia (totale?
semplice?) ?

Se sì, (per rischi, tempo di degenza, tempi di recupero, dolore, possibili problemi futuri, ecc...) è preferibile l'operazione tradizionale o robot-assistita?

Ho una certa paura dell'intervento e avere più informazioni possibili sulle due modalità (non si riesce a capire nemmeno in quali ospedali fanno l'operazione robotica) potrebbe quantomeno, seppur minimamente, tranquillizzarmi...
Infine per la derivazione delle urine è preferibile la neovescica al "sacchetto"?
(Ho 56 anni)
Anche in questo caso, che differenze di sono in termini di qualità della vita tra le due opzioni?

Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.7k 1.7k 16
Sulla utilizzazione della laparoscopia per la asportazione radicale della vescica per tumore non vi è ancora una linea di pensiero assestata tra gli urologi, quantomeno in Italia. Il dubbio deriva dal fatto che il secondo ed indispensbile tempo della cistectomia, ovvero la realizzazione della derivazione urinaria intestinale (neovescica ortotopica o derivazione esterna) è tecnicamente assai complessa e necessita di molto tempo. Soprattutto per il secondo motivo, anche gli operatori relativamente esperti ritengono, a parità di risultato, più veloce eseguire questa parte dell'intervento in chirurgia tradizionale. E' ipotizzabile che in futuro verranno affinate tecniche ed accessori in grado di semplificare l'intervento laparoscopico, ma realisticamente oggi la cistectomia robotica viene correntemente eseguita solo in pochissimi centri di riferimento. L'efficacia dell'intervento dal punto di vista oncologico è sostanzialmente la stessa, la degenza post-operatoria può essere accorciata di qualche giorno, se tutto va per il meglio. In conclusione, le ricordiamo che la competenza e l'esperienza dell'operatore sono sempre e comunque più importanti della tecnica adottata, se lei ha un buon rapporto di comunicazione e fiducia con il suo chirurgo urologo ne segua le indicazioni e non si crucci più di tanto a cercare alternative spesso poco praticabili.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Grazie per la risposta.
Per quanto riguarda il decorso della Turbt, soffro ancora (a distanza di poco più di un mese dall'intervento) di fortissimi dolori sia durante la minzione che quando vado a dormire (costringendomi ad alzare e camminare un po per attenuarli)... da cosa potrebbero dipendere?
Il codamin consigliatomi dal medico curante mi ha causato stitichezza e il suo sostituto, cioè la tachipirina, mi sta causando dolori al rene, quindi ho intenzione di interrompere anche questa (Di entrambi prendevo una compressa prima di dormire e una dopo pranzo, altrimenti cominciavano a tornare i dolori).
Garantisco che ho una soglia del dolore alta, ma questi sono davvero dolori forti e sono fisicamente provato, dato che continuano da parecchio tempo e con la stessa intensità...
Consigli sul da farsi?
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.7k 1.7k 16
I dati a nostra disposizione sul suo caso sono troppo scarsi e frammentari per poter esprimere un giudizio sui disturbi che lei sta accusando in questo periodo. Dopo alcune settimane i fasti legati direttamente all’intervento endoscopico dovrebbero mediamente essere quantomeno ridotti e prossimi alla risoluzione, in attesa del secondo intervento. L’associazione paracetamolo/caffeina è molto comune e vi sono numerosi preparati commerciali con la stessa composizione, uno dei quali è quello che lei cita, ma prima di ricorrere ad altri prodotti, con effetti collaterali diversi ma magari anche maggiori, darebbe indispensabile valutare se vi sia una causa precisa tale da giustificare questo relativo ritardo nella stabilizzazione.
[#4]
dopo
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Non so quali altri dati siano necessari per un consulto più appropriato, oltre a dire che pur essendo un fumatore ho sempre avuto un buono stato di salute e fisico (a 56 anni).

Comunque dopo aver riferito al mio medico di base dei continui dolori, mi ha prescritto un altro antidolorifico che comunque non si sta rivelando efficace (i dolori appena mi stendo sul letto continuano).
Inoltre quello che sto notando già da parecchi giorni è la frequente urgenza ad urinare, soprattutto di notte dove lo stimolo viene dalle 10 alle 20 volte in così poco tempo. La quantità è ridotta e la minzione è dolorosissima e il dolore resta anche dopo per un po.
A cosa potrebbe essere dovuto? A una infiammazione? Come suggerisce di procedere?
Grazie..
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.7k 1.7k 16
Si impone una sollecita rivalutazione da parte del Collega che l’ha operata o quantomeno della sua struttura. A distanza è impossibile dire molto di più.