Prostatite cronica e antibiotici

Salve dottori sono un ragazzo di 22 anni che soffre di prostatite cronica mentre la mia ragazza di 24 anni soffre di cistite ed uretrite cronica.
Mese scorso io eseguo spermigramma e spermiocoltura che esce tutto normale tranne per quanto riguarda i leucociti che ammontano a 2 milioni quindi 1 milione in più oltre alla norma, mentre la coltura esce negativa per eneterococchi, sreptococchi stafilococchi enterobatteri e lieviti.
La mia ragazza invece effettua un tampone uretrale, vaginale/cervicale che esce anch'esso tutto negativo per enterococchi, enterobatter ecc ecc... Il mio urologo allora mi da cura per prostatite cronica (ci sono anche calcificazioni all ecografia) composta da avodart per 3 mesi e ciproxin 2 cpr da 500 al giorno per 10 giorni al mese x 3 mesi.
Il ginecologo della mia ragazza invece alla visita riscontra le pareti interne della vagina leggermente ispessite ed edematose e il collo dell'utero infiammato dicendoci che è per via dei rapporti sessuali scoperti che abbiamo che lei ha queste infiammazioni interne ed io probabilmente la prostatite e che facciamo effetto "ping pong" e le da una terapia di soli integratori alimentari (ovetto ogni sera e un integratore a compresse dice per stimolare difese immunitarie) ma no antibiotico dicendo che altrimenti le viene la candida.
Inoltre esegue un pap test e stiamo ancora in attesa di risultati (quello che fece un anno fa presso un altro ginecologo era negativo).
Ora però ho parecchi dubbi su questa vicenda:
1) Allora se io ho una prostatite cronica a detta
del mio urologo probabilmente abatterica... che efficacia dovrebbe avere l'antibiotico x 3 mesi?

2) anche se le tutte le colture al momento sono risultate negative perchè ho i leucociti comunque alti nel mio sperma?
Ho eseguito, ripeto, la coltura insieme alla valutazione completa dello spermiogramma ed è tutto normale (lo spermiogramma) e negativa (la spermiocoltura) ma i leucociti comunque alti... come è possibile questa cosa??

3) è possibile che se le colture sia a me che a lei sono negative ci sono comunque dei batterj che ci trasmettiamo ping pong fra di noi come ci ha detto il ginecologo?
O potrebbero esserci altre cause?
Lui ci ha detto che in particolare il collo dell utero è infiammato per via dell azione aggressiva batterica che ha il mio liquido seminale su di lei quando entra a contatto visto che abbiamo rapporti scoperti, ma quello che non mi torna è come mai tutto ciò se a noi le colture sono risultate negative?

Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione e mi scuso per la lunga esposizione, vorrei solo delle delucidazioni a riguardo.
Grazie ancora, cordialmente.
[#1]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 643
Gentile lettore,

da questa postazione senza una valutazione clinica diretta noi possiamo solo suggerirle di seguire attentamente le indicazioni del suo specialista di riferimento.

Detto questo poi, quando sono presenti queste "problematiche urologiche , oltre alle indicazioni mirate terapeutiche che solo il suo urologo od andrologo le può dare, utile seguire anche alcune indicazioni di tipo dietetico-comportamentale:

1) vita sessuale regolare, non lunghi periodi di astinenza;

2) limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc.;

3) lo stesso vale per le bevande come il caffè, il tè, le bibite gassate od alcoliche;

4) altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2 3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto;

5) combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica;

6) se si fuma, spegnere la sigaretta perché la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica;

7) tenere d'occhio la bilancia, infatti, se obesi, spesso perdere peso migliora il quadro clinico, infatti il grasso accumulato sul giro vita può aumentare la "pressione" sulle vie urinarie e peggiorare i sintomi;

8) infine ultimo consiglio, ma non meno importante, quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista urologo che la stanno seguendo.
Si ricordi comunque che sempre la visita medica rappresenta il solo strumento diagnostico per poterle dare un’indicazione terapeutica corretta e che i consigli forniti via internet vanno sempre intesi come meri suggerimenti di comportamento.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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