Ritenzione urinaria: problema vescicale o problema ostruttivo?

Gentili dottori,
mio padre ha 56 anni e 9 anni fa circa ha lamentato per la prima volta disturbi minzionali ostruttivi.

Recatosi dall'urologo, egli gli somministra Xatral in maniera continuativa.

Viene sottoposto a esame urodinamico che evidenzia: Massima capacita funzionale: 426cc Valori uroflussimetrici: nella norma residuo post-minzionale: 20cc cistometrogramma stabile, vescica di normale sensibilità capacità e compliance.

studio pressione/volume: assenza di ostruzione cervico-uretrale (prima classe di Schafer) Inoltre in cistoscopia non si evidenziava una stenosi uretrale.

Dopo circa 3-4 anni dall'assunzione del farmaco, mio padre lamentando un peggioramento dei sintomi è stato sottoposto a un esame endoscopico nel quale si rilevava un collo vescicale lievemente ostruito per lobi prostatici prominenti.

All'esame urodinamico si rilevava: massima capacità funzionale: 404cc valori uroflussimetrici: inferiori alla norma residuo post-minzionale: 220cc
cistometrogramma stabile.

Vescica di ridotta sensibilità.

Aumentata capacità e compliance normale.

studio pressione/flusso seconda classe di schafer (equivoco per ostruzione) con chiare note di ipocontrattilità.


Si decide quindi di sottoporlo all'intervento di TURP.


Subito dopo l'intervento di TURP è stata eseguita una RM al tratto sacrale per sospetto vescica neurologica ma la RM ha dato esito negativo.


Dopo l'intervento ha notato un miglioramento della sintomatologia.

Persiste, però, un residuo post-minzionale di circa 100cc in media.


Dopo 3 anni, presenta un esame colturale delle urine positivo trattato con ciproxin ma con persistenza dell'infezione da stafilococco epidermidis e nitriti 2+.

Al termine dell'infezione si sottopone nuovamente a esame urodinamico che rivela:
-FASE CISTOMANOMETRICA: non si sono verificate onde di contrazione detrusoriale.
Sensibilità diminuita (FD 200cmH20, lo SD non viene raggiunto), capacità vescicale massima aumentata; compliance nella norma.

-STUDIO PRESSIONE-FLUSSO: il tracciato si presenta a campana appiattita, valori di flusso massimo e medio ridotti con utilizzo del torchio addominale.
Presenza di residuo post-minzionale di 210ml.

Equivoco grado di ostruzione cervico-uretrale in paziente ipocontrattile (Classe di Schafer: 2 W+)

Viene poi sottoposto a ecografia prostatica che rivela:
prostata di dimensioni regolari, presenza di residuo adenoma prostatico (8ml) con TUR cavity ben evidenziata. La zona di transizionale appare di aspetto disomogeneo per la presenza di aggregati sclerocalcifici sia in sede intra-adenomatosa che in sede peri-adenomatosa. A livello della zona periferica di destra e di sinistra non si evidenziano aree ipoecogene sospette per eteroplasia. Profilo capsualare integro.

Mi chiedo il reale motivo di questa sua vescica atonica e le possibilità terapeutiche per evitare a 56 anni un cateterismo vescicale.


Cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.6k 1.7k 16
Immaginiamo che suo padre non abbia altre patologie croniche di tipo metabolico (es. diabete) o neurologiche, che lei si sarebbe premurato di segnalarci. Per una parte di disturbi neurologici della vescica non è possibile definire una causa precisa, queste sono le situazioni definite vescica neurologica criptogenetica . Il residuo post minzionale verificato episodicamente all’indagine urodinamica potrebbe essere poco indicativo, per avere un’idea più precisa riteniamo che dovrebbe essere misurato tramite cateterismo estemporaneo od ecografia in condizioni di vita normale almeno 4-5 volte. Un residuo mediamente inferiore ai 100 ml può essere accettabile, ma comunque tenuto sotto controllo almeno annuale. Se i valori sono stabilmente più elevati, è necessario prendere dei provvedimenti. Il provvedimento più comune è l’autocateterismo, con intervalli da valutarsi, senz’altro sarebbe però da valutare l’ipotesi di impianto di un neuromodulatore sacrale.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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